Geniv forum

Posts written by Ram-40

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    CITAZIONE
    :] Molto bello
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    Immagino che lei abbia postato questo articolo per sottolineare che tutti questi animali con le sembianze umane, stiano scontando delle pene per aver infierito contro donne sole e indifese. Credo che anche lei provi dei forti brividi di rabbia e repulsione per questi individui che non si sono fatti scrupolo di infierire contro donne che per qualche attimo della loro vita hanno amato. Quindi con molto sconcerto le chiedo, per quale motivo ignora o fa finta d'ignorare la presenza di individui palesemente disturbati che su questo forum insozzano continuamente con la loro insulsa presenza ogni regola di civica convivenza e continuo reiterato scempio del genere femminile in tutte le sue forme inneggiando continuamente a racconti spesso di natura incestuosa ove le donne sono sempre vilipese sottomesse e offese da figli padri fratelli e zii. Racconti scritti in preda a un forte delirio di insana libidine che sconfina spesso nella violenza fisica e psicologica delle donne. Senza dimenticare racconti di puro sadico accanimento contro le donne che vengono sempre rappresentate come scrofe prive di ogni umana dignità. Non mi stupirei affatto se qualcuno di codesti pseudo scrittori oggi faccia compagnia a quei signori che lei ci ha così gentilmente ricordato. Lei é moderatrice di questo forum insieme ad altre persone con una notevole cultura che sicuramente detestano taluni individui che per dare sfogo alle loro basse voglie frequentano Geniv forum commentando in maniera indecorosa e lasciva storie scritte da menti malate. Le chiedo scusa per lo sfogo, ma vedere ultimamente solo e sempre commenti di costoro, comincia a diventare nauseante credo anche per tutti voi, che su questo forum ci lavorate. Spero di non essere stata di grande disturbo , e le auguro tutto il meglio che le possa dare felicitá.
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    L’uso di questa sezione, viene inteso ed espresso in argomenti di vita reale o immaginaria, che devono comunque riguardare SOLTANTO SOGGETTI MAGGIORENNI . Sono, pertanto, assolutamente vietati, annunci nei quali vengono coinvolti minori a qualsiasi titolo , senza distinzione alcuna di sesso. Chiunque dovesse contravvenire a quanto sopra riportato, sarà soggetto a tempestiva segnalazione alla Polizia Postale e/o all’Autorità Giudiziaria, tramite i nostri legali, per tutti i provvedimenti del caso.

    Questa regola dovrebbe essere valida anche per chi li posta queste storie. Credo che HF123, faccia o facciano parte dello staff del forum. Almeno leggeteli i racconti prima di postarli.
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    Eppure per un uomo della sua cultura, é davvero deprimente: Si comporta come un adolescente ingenuo, quasi mi fa pena. Prima dice che ha perso tutto, che non riesce a usare più il suo Nik; "Geniodirazza", e poi entra di nascosto come un ladruncolo da quattro soldi, Non é commovente?Resta da chiedersi, perché lo fa???
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    Si direbbe che alla fine lo hai ridotto al silenzio quel vecchio coglione. Sono più che sicura che ora si starà leccando le ferite, ma che presto tornerà a postare le sue Chilometriche saghe che nessuno legge. Io lo so perché si ostina a credere che dietro tutta la storia ci sia la mafia; sua moglie lo lasciò circa quarantanni fa, perché fu sedotta da un boss camorrista locale, che era anche suo amico, e lui scappò via per paura di essere fatto fuori, lasciando tutto, casa moglie e figli e anche la sua carriera politica per andarsi a nascondere al nord affinché si dimenticassero di lui. Riesce a sentirsi vivo, solo scrivendo queste storie per derelitti bavosi con i quali si sente apparentato. Per lui collegare le vicende di Sofia Murrai alle sue é un conforto che ne compensa il fallimento totale come marito padre e uomo. Lasciagli credere che ha indovinato tutto, almeno si consola: Perché sbattergli la cruda verità in faccia come vedi lo deprime e lo manda in paranoia. Ciao mio caro amico...Buona Pasqua a te e alla tua dolcissima Vera.

    Edited by Ram-40 - 5/4/2021, 09:21
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    Whoo!!! Non ti nascondo che l'ho dovuto leggere due volte per capirlo. Insomma! Hai giocato molto tra sogno e realtà, e alla fine non si é capito se ha sognato tutto, o é successo davvero in quale frangente? Un racconto psichedelico che impegna il lettore oltremodo, lasciandolo anche disorientato. Bello comunque. Ciao
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    Io e Antonio avevamo pochi attimi per vederci, momenti fugaci e voluttuosi che cercavamo di sfruttare per non perdere neanche il più piccolo attimo che avevamo a disposizione per stare insieme.. pochi attimi dove cercavamo di imprigionare e di intrecciare le nostre anime e i nostri corpi attraverso l'unico modo che avevamo a disposizione, la passione. Un vortice mi invadeva ogni volta che il suo sguardo si posava su di me, mi sentivo nuda e inerme, tutto ciò ancora prima di capire ciò che provavo per lui, ancor prima di iniziare la nostra relazione il mio corpo sentiva la sua forza e un calore si sprigionava dai miei punti più nascosti, brividi, sentivo la frequenza del suo corpo che arrivava alla mia intimità, il mio seno sussultava ogni volta che mi passava vicino e questo mi portava un desiderio irrefrenabile di toccarlo, di toccargli un braccio, di accarezzargli la schiena. Mi sono sono resa conto di essere attratta da lui quando l'ho guardato negli occhi.. si perché cercavo di evitare il suo sguardo insistente e penetrante perché volevo scappare a queste sensazioni, volevo sfuggirle.. ma era più forte di me.. mi sentivo come una falena attratta dal calore di un lume, lei sa il pericolo che corre, sa che prima o poi si brucerà, ma non può sfuggire al suo istinto. Nel momento in cui le nostre bocche si sono sfiorate per la prima volta il dardo era tratto, il mio corpo aveva avuto ragione.. 'io e te dobbiamo fare l'amore'.. mi diceva. La nostra non era una storia semplice e, come dicevo, cercavamo di approfittare di piccoli momenti, sentivamo le energie dei nostri corpi cercarsi di continuo. Ricordo ancora quel pomeriggio di primavera, come sempre avevamo poco tempo, dovevamo incontrarci.. i nostri incontri clandestini si svolgevano sempre in posti insoliti, improvvisati.. ma ogni volta ne valeva la pena.. io ero in macchina e lui in moto, non potevamo farci vedere insieme, scappavamo da tutto e da tutti con un'incoscienza quasi adolescenziale.. eravamo completamente pazzi, e questa pazzia comune ci dava comunque la forza di fare le cose più'strane, di esplorare i nostri sogni più'nascosti. A un certo punto vedo un casolare diroccato in una campagna solitaria e giro di scatto il volante, lui mi segue.. amo la natura, penso che nella natura si possano scatenare le nostre fantasie più animalesche, mi sento parte della terra e dei suoi elementi, le appartengo. Ci fermiamo senza nemmeno sapere dove ci troviamo, isolati in aperta campagna. Lui ha un giubbotto da moto è tutto bardato. Scendiamo mi prende per mano, io tremo, come sempre, uno stato di sovraeccitazione mi prende ogni volta, quasi mi gira la testa. Dietro la casa è pieno di rovi e di ortiche. Ci sciogliamo in un abbraccio, ondeggiamo..le sue mani sbottonano la mia camicetta e rimango con i seni nudi all'aria frizzante, lui mi stuzzica i capezzoli che diventano ancora più turgidi quando sono raggiunti dalla sua lingua, che gira e si insinua tra le mie morbidezze, mi spoglia e lui rimane vestito. Una mano si insinua sfacciatamente tra le mie cosce calde, sento la sua soddisfazione quando ci infila il dito dentro, mi fa impazzire. Anche io desidero sentire il suo calore, la la sua virilità irruenta, gli abbasso i pantaloni e glielo mordo dalle mutande, gli faccio sentire tutta la mia voglia, quasi lo vorrei far venire così, senza toccare la sua pelle con la mia lingua, ma non resisto, adoro succhiare la sua erezione, lo lecco tutto, ingorda, fino ai testicoli e poi ci stringiamo in un dolce bacio umido e caldo.. le nostre lingue bruciano e si cercano vorticosamente, mi giro di scatto di schiena e lui mi abbraccia e mi bacia il collo da dietro, adoro quando mi tiene cosi', abbandono la testa sul suo collo, sento il suo profumo. Vorrei mi prendesse e mi possedesse con tutta la sua forza. Mi guardo intorno, le erbe urticanti non mi permettono di sdraiarmi, mi abbasso, appoggio le mani sul casco a terra di fronte a me e mi porgo da dietro al mio uomo, gli offro tutto il mio essere donna, sento le forze della terra che invadono il mio corpo, istinti animaleschi mi pervadono, vorrei mi prendesse così, selvaggia e nuda in mezzo alla natura.. in pochi attimi affonda la sua forza dentro di me, mi penetra da in piedi, mi possiede con i suoi istinti più sfrenati, vibriamo, scambiamo voracemente i nostri liquidi.. mi viene dentro. La nostra energia si libera nell'aria. Attimi.. mi giro mi avvicino alla sua bocca, un bacio a fior di labbra e un abbraccio.. 'non dire niente'.. gli sussurro all orecchio. Mi abbottona dolcemente la camicetta, abbasso lo sguardo in imbarazzo da quel gesto quasi fraterno, lui si abbottona i pantaloni, prende il casco e torniamo indietro, io alla macchina e lui alla moto. Nel frattempo passano due persone che facevano una passeggiata, ignare di quanto era successo poco prima.
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    Forse lui si é già vaccinato; e ora ha scoperto la sua nuova natura.

    :ridicolo: :romatti: :freddite:
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    La regina e il Generale

    “Cosa ci fai qui?”

    Le grida della battaglia risuonavano come i lamenti strazianti del sogno che muore.

    “Qui è il solo posto in cui devo rimanere”

    “Tutto è perso , la tua pelle sanguina e il mio cuore con essa” gli disse avvicinandosi a lui e toccando la ferita sul suo volto che piangeva sangue.
    Sporco di sangue e terra , di sudore e fatica quella mano che lo toccava sembrava appartenere alla luce e alla purezza.

    “Arrenditi a loro , ammetti il tuo errore e avranno clemenza di te “ la voce di lei era debole ma non tradiva la sua regalità. Quella non era una supplica,non era un preghiera ma il consiglio di una donna che non avrebbe voluto assistere alla morte del suo amato.

    Nata per regnare. Ultima regina di un impero millenario.
    L’oriente era sulla sua pelle abbronzata da quel sole sotto cui era cresciuta. I suoi occhi verdi il solo indizio delle sue origini Tolemaiche.
    Bella come poche altre donne che avevano camminato su quella terra.
    Sensuale al pari di Venere.
    Intelligente più di ogni altro uomo illustre che lui aveva conosciuto.
    Accecante come l’oro di cui si circondava .
    Ogni uomo al suo cospetto non poteva che amarla e ogni donna esserne gelosa.

    Ma amore e odio sono fratelli che sovente si tengono per mano. Quegli uomini che fuori seminavano sangue e morte temevano la sua forza non potendola domare. La volevano schiava e sottomessa . Volevano il suo impero suddito .
    Lei avrebbe preferito morire piuttosto che piegarsi a loro.

    Quella Roma per cui lui aveva combattuto dov’era finita?
    Ottaviano l’aveva nascosta così accortamente che ne rimaneva poco più del ricordo.

    Era stato già stolto in passato avendo creduto a quel ragazzino bramoso di potere.
    La vendetta l’aveva condotto a lei e l’amore l’aveva fatto rimanere al suo fianco.

    Su quella barca nel porto di Tarso era salito per chiedere aiuto per le sue legioni. E il Dio Eros guidato dalla mano di sua madre li aveva uniti .
    L’aveva spogliata dei suoi ornamenti di regina .
    S’era fatto svestire dal suo ruolo di Triunviro Romano .
    Erano diventati solo un uomo e una donna stretti nella passione di quegli orgasmi e promesse che li aveva tenuti lontani dalla terra ferma per giorni.
    La promessa in un impero in cui quell’amore sarebbe stato celebrato dai poeti .
    Un Impero in quell’angolo di mondo in cui quell’unione fosse possibile.
    Un Impero libero da schiavitù e sudditanze.
    Marte che prende in sposa Venere .
    In quell’unione le loro singole necessità sarebbero state appagate.
    Lei ancora regina. Lui vendicatore del nome di Cesare.
    E insieme si sarebbero amati .

    “Non esiste una sola giusta ragione che potrebbero darmi per non schierarmi al tuo fianco”
    “Io non sono la tua regina..”
    “Non è la mia regina che difenderò”
    “Non è un soldato con cui voglio passare le mie ultime ore”sorrise lei dolcemente, avvicinandosi alle labbra di lui.
    “Allora andiamo dove potremmo fingere di non essere chi siamo..”

    Scapparono da quella battaglia ormai persa. Girandogli le spalle non per viltà ma per la necessità di rubare qualche ora alla fine ormai certa.

    Tornarono ad Alessandria. Il solo luogo in cui avrebbero avuto una breve illusione di pace.
    Lei gli ripulì personalmente ogni ferita, togliendoli dalla pelle le tracce della guerra. Trasformandolo da Generale a Uomo.
    Entrò con lui in quella vasca. Il leggero abito bianco che indossava bagnato mostrava ogni dettaglio del suo corpo. Nessuna statua, nessun dipinto avrebbe mai reso onore alla donna che si concedeva alla sua vista.
    Lui si dimenticò ogni cosa . Il mondo era lei . I suoi seni le colline da risalire, la sua pelle la sua sacra terra , le sue gambe strette intorno a lui la sua armatura , il suo respiro la più dolce fra le brezze . Imperator di quel mondo .
    Lei,Sovrana del suo desiderio e sola a poterlo appagare.

    La penetrò lentamente, tenendola sulle sue gambe , guardandola nei suoi occhi verdi .
    Lei posò le mani sulle sue spalle e iniziò a muovere i suoi fianchi perdendosi in quegli occhi nocciola .
    Nessuna parola avrebbe potuto dire di più di quel silenzio condito di sospiri e gemiti . Orgasmi disperati e per questo forse più intensi . Vivere, morire erano verbi che si perdevano lontano da loro. Godere il solo che sapevano coniugare all’unisono.

    Se quella era l’ultima volta che il destino gli aveva concesso per condividere quel piacere carnale non ne avrebbero sprecato un solo istante .
    Se c’era una ragione per morire , quella ragione era con lui in quella vasca.
    Amarsi, sentirsi, viversi . Coma fa il mare con la costa. Impetuoso e violento o calmo e dolce. Ma mai distante , mai separato.

    E mentre quel sogno intorno a loro si sgretolava al risuonare dei passi delle Legioni , loro rimasero chiusi in quelle stanze dove ancora era possibile.
    Consumandosi . Fondendosi. Diventando essi stessi il sogno.

    “Le legioni hanno invaso Alessandria!!”
    Un servo entrò senza bussare.
    Li trovò nudi , sdraiati sul letto.

    “E’ arrivato il momento..”disse lui baciandola.
    “Torna da me” pregò lei. Che sia qui o nel regno dei morti, avrebbe voluto aggiungere.
    “Lo farò sempre” rispose certo che la sua anima le apparteneva.

    Si rivestì
    “Conducete la vostra regina al tempio di Iside” ordinò al servo.
    Uscì senza girarsi a guardarla. Sapendo che se l’avesse fatto non sarebbe mai riuscito a staccarsi da lei.

    Ciò che avvenne dopo per certo a pochi è dato saperlo.
    Le sole cose che sappiamo sono che non sappiamo dove i corpi di Cleopatra e Marco Antonio furono sepolti.
    Non sappiamo se furono fatti riposare insieme o se vennero divisi e straziati come bottino di guerra.
    Ma possiamo sapere che si dedicarono l’ultimo respiro e il loro amore divenne quel “per sempre” che poi per secoli i poeti celebrarono.

    “Cleopatra: "Se è amore davvero, dimmi quant'è".
    Antonio: “E’ un amore miserabile quello che si può misurare”
    Cleopatra: "Voglio fissare un limite sino al quale essere amata".
    Antonio: "Allora dovrai per forza scoprire nuovo cielo, nuova terra”
  10. .
    Il sospiro sospeso di una fiaba

    È ancora buio quando inforco la bicicletta e attraverso le strade per andare al lavoro.
    La città, pigramente, si sta già risvegliando, sotto la luce fredda dei lampioni.
    A est le nuvole cominciano a colorarsi; una tenue sfumatura imporpora i cirri che si attardano prima del sorgere dell'astro.
    Sollevo lo scaldacollo sopra la mascherina per proteggermi dall'aria fredda, le mani calde nei guantoni da scialpinismo.
    Ed è allora che lo scorgo.
    Tenue, timido, discreto.
    Un luccichio malizioso mi ammicca dalle macchine parcheggiate sul bordo delle strade.
    Un sottile manto, candido e puro, riveste ogni particolare della città grigia.
    Ricopre i parabrezza e le fiancate delle automobili, i bordi dei marciapiedi e le foglie accartocciate dei platani.
    Sembra perfino che ritocchi i suoni e gli odori.
    C'è un'aria frizzante al posto della puzza di smog cui si finisce per abituarsi.
    I rumori sono ovattati e cotonosi.
    La sottile epidermide di brina si distende sulle lattine e le cartacce di fianco alle strade, i cartelloni pubblicitari e le ringhiere delle case e dei giardini.
    Sugli angoli sotto i marciapiedi, dove non giungono i pneumatici degli automezzi.
    Al mio passaggio migliaia di luccichii mi salutano, quasi a volermi fare festa.
    Un continuo brillare di scagliette e cristalli di ghiaccio sotto il gelido sguardo dei led e delle lampade al mercurio.
    Una costellazione decantata dal cielo, le migliaia di stelle che dalla via Lattea, ormai invisibile nelle notti della città industriale, sono precipitate sulla Terra per riaffermare la loro presenza, il loro dominio su una notte che da decenni non è più così nera e misteriosa.
    Scorro con la bicicletta, il mio alito si condensa in volute di vapore oltre la mascherina chirurgica.
    E al mio passare le stelle scintillano come in un vorticoso affannato movimento, come a richiamare la mia attenzione sulla loro presenza, sull'effimera esistenza che si spegnerà con i primi raggi del Sole, quando gli evanescenti brillamenti saranno riconsegnati ai misteri del firmamento.
    Fugace abbaglio per chi sa volgere lo sguardo, rimirando, ricercando i particolari che, umili e negletti, accompagnano giornate che troppo spesso si spengono nel grigiore.
    Un velo gentile, un sottile strato di polvere di Luna.
    Una sottoveste imperlata di brillanti.
    Una manciata di zirconi scagliati da una mano delicata e affettuosa sulla monotonia di una metropoli fagocitata dal progresso e dalla produttività.
    Sorrido alle costellazioni, al brulichio di bagliori.
    I piccoli prismi di acqua cristallizzata.
    Una tulle incipriata di minuti sospiri.
    Desideri rimasti in sospeso e mai confessati.
    Condense di ghiaccio per addomesticare il cinereo torpore di una città addormentata.
    Riflessi siderali precipitati dagli ammassi stellari.
    Un sospiro leggero, un tenero abbraccio.


    Se questo è amore Scritto da Lucrezia, il 2021-01-11, genere sentimentali

    Mi chiami amore, ma amore cos'è.

    A volte ci chiamiamo amore, come se questa parola fosse il nostro nome e non già la dedizione per un sentimento verso una persona.

    Sento le tue mani su di me, e questo è amore? O semplicemente sesso; ma il sesso è un sentimento, o forse solo parte di esso.

    Sesso come sentimento, può nascere dall'amore o fine a se stesso, praticamente una masturbazione eseguita con l'ausilio di un'altra persona.

    No, sentimento, anche se ti masturbo solo perché a te fa piacere, per me è un gesto d'amore e lo rifarei mille volte perché ti amo.

    E quindi alla fine, l'amore è un sentimento autolesionista? Oppure il sentirsi utili a qualcuno, aiuta a superare le proprie avversità.

    Ma se io amo, lo faccio per me e solo per me, oppure l'altro c'entra qualcosa e non è un mero mezzo per raggiungere il mio fine?

    Io ti guardo e nei tuoi occhi vedo me, inizio una frase e tu la concludi, abbiamo le stesse passioni; passioni che nemmeno sapevo di avere prima di conoscerti.

    Le nostre mani parlano per noi, respiro nel tuo respiro.

    Questo è amore.

    Lù e Gio


    Racconti dedicati alle mie care amiche Perla e ArteI
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    A me piacciono le tue storie, ma temo che non sia lo stesso per gli altri frequentatori del forum, che sicuramente cercano qualcosa di più piccante. Comunque onore alla tua perseveranze.
  12. .
    Forse; ma non lo dice nel racconto, e niente lo lascia intendere. Ripeto: è un racconto da rivedere e meglio definire, poiché lacunoso e incompleto.
  13. .
    Sarebbe stata sicuramente una bella storia se fosse stata scritta con magari più senso pratico. Intanto troppo scontata e poco credibile: Stiamo parlando di due ragazzi adolescenti vergini che stanno scoprendo la loro latente omosessualità. Va bene l'idea dei giornalini porno; ma perché Gay? Il narrante, aveva già un sentore di esserlo? Aveva forse premeditato di sedurre l'amico? Come mai l'amico era già così esperto? (Chris sapeva come pomparmi con una tecnica dolcissima.) Insomma per scrivere una storia bisogna dargli anche una logica e una sequenza di eventi credibile; non ti pare?
  14. .
    Mi emoziono sempre quando leggo questo genere di racconti, scritti con una mano così felice da far sembrare vive e vere le vicende solo immaginate. Complimenti carissima Lirica: Nome molto appropriato per chi sa dire queste cose con tanta disinvoltura.
  15. .
    Sei adorabile mia cara amica: La sensibilità con cui descrivi il crescendo delle emozioni interiori che la donna prova per un'altra donna, hanno davvero il magico tocco dello scrittore che conosce molto bene l'anima. La lettura del racconto porta chi legge a partecipare attivamente al gioco saffico delle protagoniste, e a sperare che alla fine si lascino andare. Sei maledettamente brava ArteI. Ti mando un caloroso saluto e tantissimi complimenti.
    babbo_natale20 1471948469_1158 cuori_e_rose_2_0
54 replies since 18/7/2017
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