Analisi del testo "il lampo" di Giovanni Pascoli

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  1. Pask92
     
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    analisi del testo:

    1) cosa rappresenta il lampo
    2) che significano "terra ansante,cielo ingombro"?
    3) evidenzia i vari ossimori,cioè contrasti di significato
    4) mostracome nel breve componimento ci sia un crescendo,una gradazione di ossimori vicini,che compongono un climax
     
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  2. rascal
     
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    l'ultima domanda, la 5, non la so kopiatela da qualkuno o inizia a studiare!!!
    il titolo non e' korretto xke' la poesia a cui fai riferimento *non e'* "il temporale" ma "il lampo"!!!

    E cielo e terra si mostrò qual era:
    la terra ansante, livida, in sussulto;
    il cielo ingombro, tragico, disfatto:
    bianca bianca nel tragico tumulto
    una casa apparì sparì d'un tratto;
    come un occhio, che, largo esterefatto,
    s'aprì si chiuse, nella notte nera.



    1) “Il lampo” titolo della poesia non appare nel testo della poesia, quasi a mettere in evidenza ke manca il tempo x pronunciare il suo nome ke gia' scompare.
    Rappresenta la velocità di un evento atmosferico.

    2)
    "Terra ansante"= La terra e' livida, abbattuta e quasi ansimante, con un respiro affannoso;
    "Cielo ingombro"= Il cielo e' carico di nuvole, tragico, perke' ha perso la sua serenita'.

    3)
    Ossimori:
    - Era-nera: rapporto di opposizione
    Le due “parole-rima” in se' stesse non dicono niente, ma se si analizzano i due versi a cui appartengono (E cielo e terra si mostrò qual era:...) (…s’aprì, si chiuse, nella notte nera.) si puo' percepire l’opposizione tra la volonta' di conoscere e la volonta' di non sapere.

    - Sussulto-tumulto: rapporto di affinita'
    - Disfatto-esterrefatto: rapporto di affinita'
    Il primo termine indica una distruzione mentre il secondo termine indica un senso di angoscia e sbigottimento.
    L’immagine dell’occhio, isolato dal volto, evoca nel lettore anke un senso d’impotenza: l’occhio puo' vedere tutto cio' ke lo circonda ma non può fare nulla per cambiarlo (l’occhio tutto vede ma nulla puo').

     
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  3. Pask92
     
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    CITAZIONE
    l'ultima domanda, la 5, non la so kopiatela da qualkuno o inizia a studiare!!!
    il titolo non e' korretto xke' la poesia a cui fai riferimento *non e'* "il temporale" ma "il lampo"!!!

    scusa hai ragione la poesia è "il lampo"
     
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  4. rascal
     
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    Giovanni Pascoli nella composizione di Myricae (una raccolta di poesie dai temi semplici, spontanei e naturali) si ispira alla IV Bucolica di Virgilio. Appartiene a questa raccolta “Il Lampo”. Il poeta descrive un immaginario buio, oscuro, che ad un tratto s’illumina e ci permette di scorgere una casa che subito sparisce. Questo edificio è simile ad un occhio che si apre e poi si chiude nell’immensità buia della notte. Nel componimento manca qualunque sviluppo temporale ed è caratterizzata da un primo verso staccato dal resto. All’inizio nel primo verso, viene anticipato ciò che succede: la visone del cielo e della terra nel loro aspetto naturale, semplice e spontaneo. Successivamente viene descritto l’immaginario triste e pensoso. La terra è livida, abbattuta e quasi ansante, con un respiro affannoso; Il cielo è carico di nuvole, tragico, perché ha perso la sua serenità e nel tacito tumulto, saturo di brividi, appare nel breve istante in cui si manifesta un lampo, una casa illuminata, bianca, bianca, che terminato quel frangente di luce si oscura. Quest’immagine rapida che appare e scompare in pochissimo tempo è paragonata ad un occhio che nell’oscurità della notte si apre, si dilata, spaventato ma subito si chiude. Una similitudine che evidenzia non solo la rapidità della casa che appare e scompare come la velocità dell’occhio che si apre e ci chiude, ma anche il loro colore, bianca, bianca la casa, bianco l’occhio spaventato e dilatato. “Il lampo” titolo della poesia non appare nel testo della poesia, quasi a mettere in evidenza che manca il tempo per pronunciare il suo nome che già scompare. Il linguaggio evoca un’atmosfera terrificante, come lo stesso contenuto, caratterizzato da un susseguirsi di immagini (terra, cielo, casa, occhio) che mette in evidenza angoscia, paura e smarrimento, sentimenti dell’animo del poeta abbattuto da gravi lutti. Pasoli, infatti, concepisce la vita come un atomo opaco del male e nel “Lampo” il poeta è come se fosse teso ad ascoltare il battito segreto della natura, per coglierne l’essenza per cercare un’impossibile identità l’io e il mondo, un mondo che egli ha rifiutato chiudendosi nel suo nido.

     
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  5. VENOSAUR
     
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    io ho 11 anni e la sto studiando da pokissimo e la so a memoria e ho fatto a tutti i comp. della classe prosa e analisi e mi hanno dato 10€ ho fatto bene?
    risp. vi prego
     
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    CITAZIONE (VENOSAUR @ 22/3/2009, 14:52)
    io ho 11 anni e la sto studiando da pokissimo e la so a memoria e ho fatto a tutti i comp. della classe prosa e analisi e mi hanno dato 10€ ho fatto bene?
    risp. vi prego

    non ho capito che vuoi sapere?
    sai sicuramente far affari
     
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  7. baby darkrai
     
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    ma sei giammarco???dammi il contatto msn
    SPOILER (click to view)
    viene a scuola con me


    parlo con venosaur


    10€ nn te li ha dati nessuno!
     
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    CITAZIONE (rascal @ 1/6/2008, 12:20) 
    l'ultima domanda, la 5, non la so kopiatela da qualkuno o inizia a studiare!!!
    il titolo non e' korretto xke' la poesia a cui fai riferimento *non e'* "il temporale" ma "il lampo"!!!

    E cielo e terra si mostrò qual era:
    la terra ansante, livida, in sussulto;
    il cielo ingombro, tragico, disfatto:
    bianca bianca nel tragico tumulto
    una casa apparì sparì d'un tratto;
    come un occhio, che, largo esterefatto,
    s'aprì si chiuse, nella notte nera.



    1) “Il lampo” titolo della poesia non appare nel testo della poesia, quasi a mettere in evidenza ke manca il tempo x pronunciare il suo nome ke gia' scompare.
    Rappresenta la velocità di un evento atmosferico.

    2)
    "Terra ansante"= La terra e' livida, abbattuta e quasi ansimante, con un respiro affannoso;
    "Cielo ingombro"= Il cielo e' carico di nuvole, tragico, perke' ha perso la sua serenita'.

    3)
    Ossimori:
    - Era-nera: rapporto di opposizione
    Le due “parole-rima” in se' stesse non dicono niente, ma se si analizzano i due versi a cui appartengono (E cielo e terra si mostrò qual era:...) (…s’aprì, si chiuse, nella notte nera.) si puo' percepire l’opposizione tra la volonta' di conoscere e la volonta' di non sapere.

    - Sussulto-tumulto: rapporto di affinita'
    - Disfatto-esterrefatto: rapporto di affinita'
    Il primo termine indica una distruzione mentre il secondo termine indica un senso di angoscia e sbigottimento.
    L’immagine dell’occhio, isolato dal volto, evoca nel lettore anke un senso d’impotenza: l’occhio puo' vedere tutto cio' ke lo circonda ma non può fare nulla per cambiarlo (l’occhio tutto vede ma nulla puo').
     
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  9. Flipper3
     
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    evvai
     
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8 replies since 1/6/2008, 10:38   30081 views
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