Le più Grandi chitarre esistenti al mondo

Di ogni genere musicale e di ogni epoca

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  1. Nokia11™
     
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    La ho messa :peo:
     
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  2. freddypascal
     
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    ...Ok, posta pure con comodo!! :P
     
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  3. -Noodles-
     
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    io sugli anni 80 aggiungerei anke jhonny ramone
     
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  4. freddypascal
     
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    CITAZIONE (-Noodles- @ 14/10/2006, 12:03)
    io sugli anni 80 aggiungerei anke jhonny ramone

    ...L'ho già detto più di una volta. Trovate e postate anche voi!! :P :D
     
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  5. freddypascal
     
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    Craig Chaquico

    From Wikipedia, the free encyclopedia
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    Craig Chaquico (born September 25, 1954) is an American guitarist from Sacramento, California who has had over thirty years of success in a variety of genres: in the 1970s with the post-Summer of Love Jefferson Starship, in the 1980s with the Journey-influenced Starship, and in the 1990s and 2000s as a smooth jazz and new age solo artist.

    Contents [hide]
    1 Career
    2 Discography
    2.1 With Paul Kantner and/or Grace Slick (as Lead Guitarist)
    2.2 With Jefferson Starship (as Lead Guitarist)
    2.3 With Starship (as Lead Guitarist)
    2.4 As solo Artist
    2.5 Miscellaneous



    [edit] Career
    Chaquico began playing the guitar as a young boy and by the age of 14 was playing professionally in nightclubs. Paul Kantner of the Jefferson Airplane saw him play as a 16-year-old, and invited Chaquico to join him for a series of recording sessions and concerts. During this period members of the Airplane, the Grateful Dead, Quicksilver Messenger Service and Crosby, Stills and Nash often appeared together in concerts and recordings, and Chaquico played alongside a number of legendary musicians including Jerry Garcia, David Crosby, David Freiberg and Carlos Santana. His first recording was with Kantner and Grace Slick in 1971 on their Sunfighter duo album.

    After informally joining the newly-renamed Jefferson Starship he expected to go back to school after one tour. Instead, Grace Slick and Kantner approached him in 1972 and asked if he wanted to join the band permanently. He jumped at the chance.

    Chaquico remained with the band when Kantner left and the band morphed into Starship. Many people remember his guitar riffs from We Built This City, as well as his flowing long brown hair in the accompanying video. He co-wrote one of Starship's most memorable songs, "Find Your Way Back' from 1981's under-rated "Modern Times" LP. A smooth jazz version of this same tune also appears on Chaquico's 1994 solo CD "Acoustic Planet".

    When Starship broke up, Chaquico began working as a Smooth Jazz/New Age guitarist. He has collaborated with Ozzie Ahlers for his ten solo albums since 1993. The most famous of all is his second album, 1994's Acoustic Planet. This album garnered Chaquico a Grammy Nomination for Best New Age album. Since then Chaquico has cemented his standing as one of the top-selling Smooth Jazz/New Age artists.

    In addition to his work with the various incarnations of Jefferson Starship, he also has worked regularly for the last 25 years as a studio musician with a wide range of artists, including Commander Cody, Mickey Thomas and Tom Scott.


    [edit] Discography

    [edit] With Paul Kantner and/or Grace Slick (as Lead Guitarist)
    Sunfighter (Kantner & Slick) (1971)
    Baron Von Tollboth and the Chrome Nun (Kantner, Slick, Freiberg et al) (1973)
    Manhole (Grace Slick) (1974)
    Planet Earth Rock And Roll Orchestra (Paul Kantner) (1983)

    [edit] With Jefferson Starship (as Lead Guitarist)
    Dragonfly (1974)
    Red Octopus (1975)
    Spitfire (1976)
    Earth (1978)
    Jefferson Starship Gold (1980)
    Freedom At Point Zero (1980)
    Modern Times (1981)
    Winds Of Change (1983)
    Nuclear Furniture (1984)

    [edit] With Starship (as Lead Guitarist)
    Knee Deep In The Hoopla (1985)
    No Protection (1987)
    Love Among The Cannibals (1989)
    Greatest Hits (Ten Years and Change 1979-1991)
    The Best Of Starship (1993)

    [edit] As solo Artist
    Acoustic Highway (1993)
    Acoustic Planet (1994)
    Thousand Pictures (1996)
    Once in a Blue Universe (1997)
    From The Redwoods To The Rockies (with Russ Freeman (guitarist) (1997)
    Four Corners (1999)
    Panorama: The Best of Craig Chaquico (2000)
    Shadow and Light (2002)
    Midnight Noon (2004)
    Holiday (2005), Christmas music

    [edit] Miscellaneous
    Child of Nature Jack Traylor & Steelwind (1973)
    Rock 'n Roll Again Commander Cody (1977)
    Alive Alone Mickey Thomas (1981)
    Gregg Rolie Gregg Rolie (of Santana and Journey) (1985)
    Only a Moment Away Joan Burton (1993)
    3rd Force 3rd Force (1994)
    KKSF 103.7 FM Sampler for AIDS Relief (Vol. 5, 1994)
    Harley Davidson Road Songs (1994)
    Force of Nature 3rd Force (1995)
    Apurimac III: Nature Spirit Pride Cusco (1997)
    Vital Force 3rd Force (1997)
    KKSF 103.7 FM Sampler for AIDS Relief (Vol. 9, 1998)
    Force Field 3rd Force (1999)
    KKSF 103.7 FM Sampler for AIDS Relief (Vol. 11, 2000)
    New Found Freedom Tom Scott (2002)
    Gentle Force 3rd Force (2002)
    Retrieved from "http://en.wikipedia.org/wiki/Craig_Chaquico"
    Categories: American jazz musicians | America


    http://en.wikipedia.org/wiki/Craig_Chaquico
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  6. freddypascal
     
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    John Petrucci

    Nato il 12 luglio 1967 a Long Island, New York, John Peter Petrucci è uno dei chitarristi moderni più acclamati e virtuosi del panorama rock mondiale. Di chiare origini italiane Petrucci è uno dei membri fondatori dei "Dream Theater", band progressive metal forse poco nota al grande pubblico per il carattere poco commerciale dello stile musicale, ma che nel corso dell'ultimo decennio ha tracciato la rotta per numerosi gruppi rock a livello mondiale e soprattutto in Europa.

    Lo stile di John Petrucci è inconfondibile per la sua tecnica, di livello altissimo, e per la sua velocità di esecuzione. I tecnicismi sono talvolta esasperati ma la ricerca melodica è costante e di alta qualità. Lo stile che lo distingue è proprio quella raffica di note chiamata "Shredding"; sebbene in certi contesti il termine assuma un significato non proprio positivo, in quanto si riferisce a chitarristi che privilegiano la tecnica a discapito della melodia, per John Petrucci è una qualità che lo rende nel suo campo uno dei più raffinati esecutori e compositori.

    John inizia prestissimo a suonare la chitarra, già all'età di 8 anni. La voglia di provarci arriva seguendo l'esempio della sorella maggiore che stava alzata fino a tardi per seguire lezioni di organo. In famiglia poi ci sono anche il fratello che suona il basso per diletto e la sorella minore che studia clarinetto. Presto John abbandona lo strumento per riprenderlo a 12 anni, coinvolto in un gruppo musicale dell'amico Kevin Moore, che qualche anno dopo percorrerà la strada del professionismo fondando insieme a John i "Dream Theater". Il giovane Petrucci inizia ad esercitarsi seriamente, in modo prevalentemente autodidatta. La sua dedizione per la chitarra è grandissima, come gli sforzi per imitare gli idoli del momento: Steve Morse, Steve Vai, Yngwie Malmsteen, Allan Holdsworth, Stevie Ray Vaughan, Al Di Meola, Joe Satriani e Eddie Van Halen, per citarne alcuni. Poi col tempo si appassionerà sempre più all'emergente corrente metal (con le sue sfumature prog) che il rock stava conoscendo, sia negli Stati Uniti, con gruppi quali Metallica e Queensryche (ma anche Rush), sia in Europa con Iron Maiden, Randy Rhoads, Yes.

    Il talento affiora, la passione è chiara: John si iscrive così al "Berklee College of Music" di Boston, dove inizia la sua vera e forte educazione musicale teorica. Qui, dove studia composizione jazz e armonia, incontra e conosce i suoi futuri compagni di lavoro John Myung, che suona il basso elettrico, e Mike Portnoy, vero artista di batteria e percussioni. I tre formano dapprima la band "Majesty", il cui nome però non può essere formalmente utilizzato perchè già appartenente ad un'altra band, di cui i ragazzi ignoravano l'esistenza.

    Così con l'amico Kevin Moore alle tastiere e Charlie Dominici alla voce, nascono i Dream Theater che registrano un album di debutto ("When dream and day unite", 1989) intenso, innovativo e relativamente complicato da ascoltare per la densità della tecnica utilizzata. Il cantante sparisce ben presto dalla circolazione; al suo posto viene ingaggiato un canadese che studia musica lirica: James LaBrie. Il cantante colpisce da subito per le sue doti e la sua sensibilità; il suo carisma costituisce tutt'oggi una colonna portante della band. La nuova formazione dà vita nel 1992 ad uno dei dischi che segna un passaggio chiave nella scena del metal internazionale: sono numerosissimi gli aspetti che fanno di "Images and words" una pietra miliare e un punto di riferimento per centinaia di musicisti. Da allora la formazione rimarrà pressochè invariata, se non per l'alternanza alle tastiere che vedrà protagonisti Derek Sherinian prima, e Jordan Rudess poi.

    John Petrucci, che ama anche scrivere i testi delle canzoni, sembra essere una fonte inesauribile di note e creatività, non solo con i Dream Theater. Frequenti sono le esibizioni che insieme al batterista Portnoy esegue come fossero una sorta di seminari per musicisti. Anche i progetti paralleli non mancano. Il più noto è sicuramente "Liquid Tension Experiment", quartetto in cui John e Mike sono affiancati da Tony Levin al basso e da Jordan Rudess alla tastiere. Il progetto, che ha due album all'attivo (1998, 1999), ha anticipato l'entrata del già citato Rudess nella formazione dei Dream Theater nel 2000.

    Dopo esser stato invitato da Joe Satriani per il suo progetto "G3 Live" (tour mondiale che vede alternarsi sul palco 3 grandissimi interpreti della chitarra), all'inizio del mese di marzo 2005 è uscito "Suspended Animation", primo album solista di John Petrucci.

    Per diverso tempo testimonial delle chitarre Ibanez, Petrucci ha poi formalizzato una collaborazione con la Ernie Ball/Music Man, per il cui marchio ha firmato un modello di chitarra a sei corde ed una a sette corde. Quest'ultima variante dello strumento vede l'americano (già dal 1994, con il disco "Awake") come uno dei più famosi, abili e virtuosi interpreti al mondo.

    John Petrucci si presta anche come insegnante-autore di pubblicazioni editoriali (magazine e video) come il "Guitar World Magazine Lessons". Vive a New York con la moglie Rena, insieme ai loro tre figli SamiJo, Reny e Kiara.

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    Come "Dream Theater":

    www.leonardo.it
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  7. freddypascal
     
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    Al Di Meola

    1979 Al Di Meola (Jersey City USA, 22 luglio 1954) è un celebre chitarrista nel genere jazz fusion.

    Di Meola è nato a Jersey City, in New Jersey. Nel 1971 si è iscritto al Berklee College of Music a Boston (Massachusetts). Nel 1974 si è unito alla band di Chick Corea, Return to Forever, fino alla rottura avvenuta nel 1976.

    Di Meola ha esplorato vari stili, ma si è distinto per i suoi lavori di fusion influenzati dalla musica latina. Ha vinto per quattro volte il premio come miglior chitarrista jazz assegnato dalla rivista Guitar Player Magazine attraverso i voti dei lettori.

    Oltre a una prolifica carriera solista, è stato impegnato in una fruttuosa collaborazione con il bassista Stanley Clarke, il violinista Jean-Luc Ponty, e i chitarristi John McLaughlin e Paco de Lucía.

    Indice
    1 Discografia
    1.1 Lavori solisti
    1.2 Collaborazioni
    2 Altri progetti
    3 Collegamenti esterni



    Discografia
    Lavori solisti
    Land of the Midnight Sun (1976)
    Elegant Gypsy (1977)
    Casino (1978)
    Splendido Hotel (1980)
    Electric Rendezvous (1982)
    Tour De Force - Live (1982)
    Scenario (1983)
    Cielo e Terra (1985)
    Soaring Through a Dream (1985)
    Tirami Su (1987)
    World Sinfonia (1990)
    Kiss My Axe (1991)
    The best of Al Di Meola - The Manhattan Years (1992)
    World Sinfonia II - Heart of the Immigrants (1993)
    Orange and Blue (1994)
    World Sinfonia II - Heart of the Immigrants (1993)
    Al Di Meola Play Piazzolla (1996)
    The Infinite Desire (1998) (realizzato in collaborazione con Pino Daniele)
    Winter Nights (1999)
    World Sinfonia - The Grande Passion (2000)
    Flesh on Flesh (2002)
    Al DiMeola Revisited (2003)

    Collaborazioni
    Stomu Yamash'ta: GO (1976) con Steve Winwood e Klaus Schulze
    Friday Night in San Francisco (1981) con John McLaughlin e Paco De Lucia
    Passion, Grace & Fire (1983) con John McLaughlin e Paco De Lucia
    The way in (1988) con Jeff Richman
    Rite Of Strings (1996) con Stanley Clarke e Jean-Luc Ponty
    The Guitar Trio (1996) con John McLaughlin e Paco De Lucia
    Armentos (2005) con Andrea Parodi

    [URL=http://it.wikipedia.org/wiki/Al_Di_Meola]


    http://usuarios.lycos.es/vioneto/AL-DI-MEOLA.jpg
     
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  8. freddypascal
     
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    Andy Summers

    “Un chitanista per tutte le stagioni” sarebbe un'azzeccata definizione di Andy Summers. Nel corso di circa trent'anni egli ha lavorato con innumerevoli gruppi e suonato infiniti generi. Si mise in luce per i suoi scorrevoli e spontanei fraseggi nella Big Roll Band di Zoot Money -erano gli anni ‘60- e rimase con tale gruppo anche durante il periodo psichedelico, in cui si chiamò Dantalion's Chariot. Nel 1968 entrò a far parte dell'aggressivo gruppo degli Animals (che all'epoca si chiamava Eric Burden and the New Animals), poi passò ai Soft Machine, una band di improvvisatori. In seguito fece parte dei gruppi di due originali cantautori inglesi, Kevin Ayers e Kevin Coyne. Nel corso del 1977, in occasione di una seduta di registrazione per cui furono scritturati insieme, Summers incontrò il batterista Stewart Copeland e il bassista-cantante Gordon Matthew “Sting” Sumner. Colpito da ciò che si diceva del loro gruppo, i Police, Summers suonò insieme a loro una sera al Marquee Club di Londra. Come dice Sting “Summers chiese di entrare nel gruppo, e c'entrò”. Summers ha detto che riteneva i Police un tentativo di fare qualcosa di nuovo con un tiro. Invece di alzare al massimo gli amplificatori, picchiare come dannati sulla batteria e spremere dalla chitarra solista il maggior numero possibile di note al secondo, egli ha detto nel 1980:

    “Prendemmo la cosa dal verso opposto, tenendo al minimo, cercando di diluire le note in molto più tempo e in questo il reggae ci ha aiutato molto... abbiamo fuso il reggae con il rock”.

    Anche se il loro successo iniziale è avvenuto all'insegna della “New Wave”, i Police sono ben presto diventati delle superstar. Una serie di 45 giri di grande successo, Message In A Bottle, Don't Stand So Close, Every Breath You Take, Every Little Thing She Does Is Magic e l'album Syncronicity, che ha venduto milioni di copie, hanno reso i Police uno dei gruppi più ascoltati in tutto il mondo. Sono riusciti brillantemente a unire il successo di pop star con la credibilità musicale, come nessun gruppo dopo i Beatles era riuscito a fare.
    Alla base di questo successo c'era il lavoro alla chitarra, raffinato e disciplinato, di Andy
    Summers. Il suo modo di suonare ha contribuito a ridisegnare il ruolo del chitarrista in un gruppo rock. Summers, consapevole di avvalersi del maggior numero possibile di stili e influenze, ha spiegato che i Police miravano a spazzare via il concetto convenzionale di una sezione ritmica che fornisce semplicemente lo sfondo al solista:

    “E una cosa lineare... Dobbiamo pensare, in senso lato, a tre solisti che viaggiano su tre linee parallele, creando un tessuto piuttosto che una linea sonora in ascesa... Io posso cambiare modo di suonare lungo tutta quella linea, con accordi frammentari, interi, con variazioni della progressione e con assolo, a seconda di ciò che fanno la batteria e il basso nello spazio che resta. E in più posso colorare i miei suoni con gli effetti attualmente a disposizione.”

    Alcuni esempi dell'approccio eclettico di Summers si possono individuare nei due album strumentali che ha realizzato insieme a Robert Fripp dei King Crimson, I Advanced Masked e Bewitched, entrambi entrati nelle classifiche americane. Nel 1987 Summers ha inciso XYZ, il primo album in cui figura anche come cantante. Summers è stato tra i primi ad abbracciare le nuove tecnologie. Ha fatto esperimenti, ottenendo ottimi risultati, con i primi sintetizzatori Roland per chitarra ed è stato uno dei primi chitarristi importanti a utilizzare gli effetti MID Track dal vivo. Chiunque abbia ascoltato Andy Summers suonare, conoscerà certamente la gamma formidabile di suoni e di tessuti sonori che riesce a creare fondendo abilmente la tecnica strumentale e gli effetti elettronici più sofisticati.


    [URL=http://www.neesk.com

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    Le forum c'est moi

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    poi passò ai Soft Machine, una band di improvvisatori.

    Se i SM son solo una band d'improvvisatori, i Beatles son solo una band di capelloni, gli Stones solo una band di bluesmen drogati e i Guns 'n Roses solo una band di rockers alcoolizzati :blink: . La conoscenza d'un po' di storia del rock non farebbe mai male :rolleyes: ...
     
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  10. .x.Miss Murder.x.
     
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    EDDIE VAN HALEN

    Edward Lodewijk Van Halen, meglio conosciuto come Eddie Van Halen è il chitarrista della band Hard Rock/Heavy Metal Van Halen ed è definito uno dei chitarristi più innovativi della storia della musica, avendo sviluppato e perfezionato l'utilizzo su chitarra della tecnica del tapping, che ha influenzato intere generazioni di chitarristi, professionisti ed amatori.
    Eddie nacque a Nijmegen in Olanda, il 26 gennaio 1955. Si avvicina alla musica suonando il pianoforte e la batteria. Troverà però la sua vera vocazione a 12 anni, inziando a studiare la chitarra del fratello maggiore Alex. Quando fu il momento di formare il primo gruppo, in accordo con il fratello, Eddie passò definitivamente alla chitarra e Alex alla batteria.

    Emigrato con la sua famiglia negli Stati Uniti agli inizi degli anni '60, inizia a focalizzarsi sulla musica, esercitandosi assieme al fratello Alex. Entrambi crebbero musicalmente molto in fretta e sviluppano i propri stili studiando prevalentemente Rock, in particolar modo i brani dei Beatles e dei Led Zeppelin.

    Nella metà degli anni '70 i fratelli danno vita ai Van Halen, assieme all'estroso bassista Michael Anthony e all'istrionico cantante David Lee Roth.

    La carriera di Van Halen è caratterizzata da successo immediato e il quartetto sarà applaudito per le sue indiscusse doti musicali. Lo stile innovativo del chitarrismo di Eddie, così come il talento di showman e la presenza scenica di Roth, portano velocemente i Van Halen in cima alle classifiche mondiali.


    Tra le canzoni emblematiche del suo stile è da citare Eruption, uno strumentale di sola chitarra (con un intro di batteria) in cui sfoggia tutti i suoi trucchi pirotecnici e del suo sound personalissimo, ma anche Jump(una delle hit più trasmesse negli anni '80) e Runnin' With The Devil sono enormi successi. Nella band, egli suona anche le tastiere.

    Una delle tecniche che lo resero popolare fu quella del tapping, ovvero suonare la chitarra con entrambe le mani sulla tastiera, che permette di raggiungere ampi intervalli e produce un suono molto particolare. Molti attribuiscono (erroneamente, poiché veniva usata anche da precedenti chitarristi come Steve Hackett) l'invenzione di questa tecnica ad Eddie, sembra che sia stata da lui "trovata" per caso mentre cercava di riprodurre un assolo di Jimmy Page, uno dei suoi idoli. In realtà la tecnica del tapping ha origini ancora più antiche, essendo conosciuta ed utilizzata già nella musica per violino del XIX secolo, come ad esempio, nel Capriccio n.24 di Niccolò Paganini.

    Tuttavia, a parte le innovazioni apportate grazie al tapping, Eddie Van Halen può considerarsi uno dei più influenti pionieri della chitarra Rock ed Heavy Metal sia per il suo approccio estremamente originale nella creazione degli assoli (non solamente per il tapping) ma anche e soprattutto per l'approccio "globale" alla tecnica chitarristica, anche in funzione ritmica, che va dalla grande padronanza nella modifica del suono tramite amplificatore ed effetti fino all'abitudine di personalizzare lo strumento, divenuta dopo di lui uno standard nel rock.

    Il suo stile virtuosistico e il suo suono innovativo verranno ripresi da numerosi chitarristi a lui successivi (Nuno Bettencourt in particolare si ispira apertamente al suo sound aggressivo e accattivante, ma anche Yngwie Malmsteen, Marty Friedman, Paul Gilbert, il compianto Dimebag Darrell, l'ex "White Lion" Vito Bratta e molti altri).

    Un particolare avvenimento fu nel 2004, quando Dimebag Darrell fu ucciso e Van Halen suonò un assolo in sua memoria al suo funerale, dopo poggiò la chitarra sulla bara del chitarrista.

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  11. MattyDark
     
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    scusate se mi intrometto...se non ritenete sia da inserire fra i grandi toglietelo, ma io intanto lo metto :)

    JOHN FRUSCIANTE
    Kataweb Musica incontra John Frusciante alla vigilia della pubblicazione di Stadium Arcadium, il nuovo album dei Red Hot Chili Peppers. Quando la band, dopo qualche esperimento, lo scelse per riempire il vuoto lasciato dal chitarrista Hillel Slovak, morto di overdose nel 1988, pochi credevano che John Frusciante sarebbe stato in grado di oscurare il passato, sebbene anch'egli provenisse dalla Fairfax High School, la stessa in cui si erano conosciuti i membri originari.

    Quando nel 1992, in pieno tour Lollapaloosa e sull'onda del successo planetario di Blood Sugar Sex Magik, John lasciò improvvisamente la band suggerendo ai compagni "dite semplicemente che sono impazzito", pochi avrebbero immaginato di rivederlo. Persino Enrico Brizzi era certo che il suo Jack Frusciante... sarebbe durato di più. Quando i Red Hot sostituirono John con l'ex Jane's Addiction Dave Navarro, tutti giudicarono giusta la mossa. Quando One Hot Minute, del 1995, si rivelò un flop, disco oggi rimosso dalla testa della stessa band, il bassista Flea si rimise sulle tracce di Frusciante.

    Lo rintracciò in un appartamento di East L.A., capelli rasati e denti devastati dall'eroina, ma saltato in tempo dal suo treno in corsa per l'inferno. Flea dovette sudare per far riaccettare al cantante Anthony Kiedis e al batterista Chad Smith il ritorno di John in formazione. Poi Flea, Anthony e Chad scoprirono che John era cambiato: all'inizio della storia era solo un chitarrista che cercava di entrare negli abiti già indossati da qualcun altro. Ora John era un uomo consapevole del significato della parola "rischio", intenzionato a seguire il suo istinto musicale e disposto a pagare di persona per quanto ne sarebbe conseguito.
    La sua mutazione è stata la fortuna dei Red Hot Chili Peppers. Da Californication (1999) al nuovo Stadium Arcadium, passando per By The Way (2002), dischi venduti a decine di milioni di copie in tutto il mondo, Frusciante è riconosciuto come il cervello musicale del gruppo, maestro nel rinfrescare di idee e intuizioni una formula - il canto da guerriero metropolitano di Kiedis, il basso vorticoso di Flea intrecciato alla potenza della batteria di Chad Smith - che rischiava di diventare stantia.

    E se oggi Kiedis nei suoi testi fa i conti con se stesso e con il passato, Flea si contorce sul basso parlando in continuazione di Dio e del mistero della musica, Chad Smith percuote i tamburi e si gode pragmaticamente i piaceri della vita, Frusciante impugna il timone di una delle ultime rock band davvero "planetarie". Lo spettacolo continua. Buon divertimento.

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    FRUSCIANTE *ç* *ç*

    SYD BARRET

    Roger Keith Barrett nato a Cambridge il 6 gennaio 1946 e morto a Cambridge il 7 luglio 2006, conosciuto semplicemente come Syd, è stato chitarrista e voce dei Pink Floyd, nonché primo leader della band, dal 1965 al 1968.

    Gli inizi
    Il primo approccio alla musica Syd lo ebbe a 14 anni, quando convinse la madre a comprargli una chitarra, che cominciò ad usare in maniera ossessiva, suonandola per intere giornate. Il soprannome Syd gli venne dato in un locale jazz che Barrett frequentava in gioventù, per distinguerlo da un altro avventore abituale, un anziano di nome Sid Barrett; gli altri frequentatori del locale cominciarono a chiamare entrambi Sid, trasformando la "i" in "y" nel caso di Roger.
    Syd rimase sempre legato al jazz e al blues. Ad inizio carriera il repertorio della band era formato da pezzi blues riarrangiati e resi irriconoscibili da lunghe improvvisazioni, di cui Barrett era specialista. Per la scelta del nome della band prese spunto dai suoi due bluesman preferiti: Pink Anderson e Floyd Council. Il primo singolo, Arnold Layne, ebbe un enorme successo, anche se alcune radio si rifiutarono di trasmetterlo per via del testo, il cui protagonista aveva come caratteristica l'hobby di collezionare vestiti da donna, tema non di certo usuale negli anni 60. Il locale che portò la band al successo fu l'UFO, dove i Pink Floyd riuscivano evidentemente a esprimersi al meglio; qui cominciarono a sperimentare il loro "Light Show", che divenne un elemento fondamentale delle esibizioni live, facendo da perfetta cornice alla loro musica. Con un ritmo frenetico, mentre lavoravano al primo album, uscì il secondo singolo, See Emily Play, che superò come successo il singolo precedente.

    L'avventura coi Pink Floyd, il lavoro solista e il declino

    Nel 1967 finalmente uscì il primo album, The Piper At The Gates Of Dawn, che portò la band al vertice della psichedelia. Syd era chiaramente il leader e anima unica dei Pink Floyd. Tutti i brani erano composti da lui, tranne "Take up thy stethoscope and walk", di Roger Waters. Durante i concerti della band, Barrett era in grado di ipnotizzare il pubblico, come ricorda Pete Brown: "Syd Barrett faceva un incredibile lavoro sul palco. Era estremamente poetico e potevi quasi dire che prendeva vita in quegli spettacoli di luce, "light shows": una creatura dell'immaginazione. I suoi movimenti parevano orchestrati per armonizzarsi con le luci e sembrava un'estensione naturale, l'elemento umano, di quelle immagini liquide." . Il successo, tuttavia, non fece bene a Barrett, che iniziò ad assumere massicciamente LSD. Le sue esibizioni live cominciarono a diventare problematiche, tanto che gli altri membri dei Pink Floyd chiamarono a supporto David Gilmour, pronto a subentrare quando Syd non apparve più in grado di suonare. Gilmour ha comunque dichiarato in un'intervista che i problemi mentali di Syd non sarebbero dovuti unicamente all'LSD e che la droga ne avrebbe soltanto accelerato la comparsa.Successivamente, per rafforzare il successo della prima raccolta, fu pubblicato un singolo con un altro brano di Barrett, "Apples and Oranges", che non compariva in "Piper". Un ulteriore singolo, "Scream thy last scream", sempre di Barrett, già completato, fu giudicato eccessivamente bizzarro dalla casa discografica, che rinunciò alla pubblicazione. Analoga sorte toccò a "Vegetable Man".

    Durante la realizzazione del successivo A Saucerful Of Secrets (1968) Barrett era ormai l'ombra di sé stesso e l'unica sua canzone presente nell'album è Jugband Blues, che suona quasi come un imminente addio. Di lì a poco Syd lasciò i suoi compagni definitivamente. Dopo un periodo di smarrimento in cui si pensò allo scioglimento, la band decise di proseguire la propria attività con Gilmour. Senza Syd, i Pink Floyd cominciarono progressivamente a cambiare il lproprio stile , divenendo più melodici e orientandosi sempre più verso il progressive rock. Successivamente uscirono due lavori solisti di Barrett, entrambi nel 1970: The Madcap Laughs e Barrett, con il supporto e l'aiuto di alcuni dei membri della sua vecchia band; tuttavia, incidere con Barrett era divenuto ormai troppo complicato, poiché durante le canzoni egli tendeva a cambiare ritmo di continuo e cominciava a balbettare. Si decise così di pubblicare il solo materiale di qualità accettabile che si riuscì ad incidere.


    Wish you were here
    Nel 1975 i Pink Floyd dedicarono a Barrett l'album Wish You Were Here.Durante il periodo di produzione di Wish You Were Here, per l'esattezza nella fase di presentazione dell'album ad amici e parenti, negli studi storici di Abbey Road, si presentò uno strano personaggio, completamente calvo, grasso, e con le sopracciglia rasate, con in mano una busta della spesa, che si aggirava tra i presenti completamente allibiti. Il primo a riconoscere Syd Barrett in quella figura ormai deturpata dagli abusi della gioventù fu, per ironia della sorte, proprio il suo più caro amico tra i componenti dei Floyd, nonché l'elemento che di Barrett aveva preso il posto, ossia Dave Gilmour, il quale lo invitò in regia ad ascoltare il prodotto della sua assenza. Dopo aver ascoltato i brani, Barrett disse sorridente: "Mi sembra un po' datato, che ne dite?", e uscì così come era arrivato, lasciando Gilmour e compagni inebetiti e con le lacrime agli occhi.


    Tempi recenti
    Articolo su Wikinotizie: Morto Syd Barrett, fondatore dei Pink Floyd
    Di Syd Barrett da allora si persero apparentemente le tracce. In realtà, di lì a poco tornò a vivere nella casa natale di Cambridge, assieme alla madre. Il materiale per il suo terzo lavoro musicale mai uscito, insieme ad altro materiale scartato ed ad alcuni bootleg, è stato pubblicato nel 1988 col titolo Opel.

    Negli ultimi anni, l'ex leader dei Pink Floyd si faceva chiamare semplicemente Roger e continuò a vivere a Cambridge, ormai solo, in seguito alla morte della madre, isolato da tutto quello che in qualche maniera poteva ricordargli il passato. Coltivava la sua passione per la pittura, dipingendo secondo uno stile prevalentemente astratto, mentre pareva aver abbandonato qualsiasi interesse per la musica.

    Nel 2005, durante il Live 8 che ha visto i Pink Floyd riunirsi eccezionalmente per quella particolare occasione, Roger Waters ha ricordato l'ex compagno di band Barrett, dedicandogli l'esecuzione di Wish You Were Here:
    È morto a Cambridge il 7 luglio 2006 a 60 anni per complicanze dovute al diabete.
    La notizia è stata resa pubblica il 10 luglio. Il giorno dopo, Roger Waters, durante il concerto tenutosi a Lucca, ha dedicato all'amico appena scomparso Wish you were here, facendo apparire immagini dei primi Pink Floyd sul maxi schermo posto dietro al palco.

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  13. freddypascal
     
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    ...Ottimo lavoro, Cara!! :D Ricordo e ripeto (per chi non sapesse) di postare sempre anche le foto degli artisti riportati in questo thread!! : :)
     
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  14. MattyDark
     
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    GRANDE SYD!!!!

    YNGWIE MALMSTEEN


    Con Yngwie Malmsteen è iniziata, agli lavori degli anni 80, la generazione dei grandi virtuosi che ha posto le basi per la moderna chitarra elettrica. Malmsteen ha saputo coniugare lo stile di un virtuoso della musica classica (su tutti, una delle sue muse ispiratrici, Paganini) con il vigore del rock-metal.

    Il risultato è stato uno dei chitarristi fra i più esplosivi dell'ultimo ventennio. Con una quindicina di album all'attivo, Malmsteen ha espresso uno stile assolutamente orginale e personle (troppo spesso imitato), suonando la sua amata Fender con le dita, le mani , i denti..insomma proprio come il grande Jimi Hendrix.
    E' dotato di una tecnica impressionante, sicuramente mai vista all'inizio degli anni 80, in cui prevalgono i richiami alla musica classica (scale diminuite, minori armoniche), eseguiti con un tocco ed una maestria più da violinista che da chitarrista (provate a seguirlo nei suoi lavori, è precisissimo, quasi maniacale, mai una plettrata fuori posto, una corda che scappa, anche sull'acustica). E' stato detto di lui che ha "il fuoco nelle dita" e sono assolutamente d'accordo..


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  15. freddypascal
     
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    ...Ok ragazzo, buon lavoro. A quanto vedo ti piace molto questa sezione!! :P
     
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94 replies since 2/4/2006, 13:24   19078 views
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