finalmente ho scopato mia cugina

Racconto erotico incesto

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    Valentina è mia cugina. Ha tre anni in meno di me, siamo cresciuti assieme, dividendo la stessa casa al mare, ogni estate. Via via, negli anni, ho visto il suo corpo cambiare, vedendola passare da una ragazzina anonima ad una splendida ragazza, con un corpo che sarebbe in grado di far rizzare “le antenne” anche ad un santo.
    Ha tutto per essere ammirata e desiderata dai ragazzi. E’ simpaticissima, sempre pronta a fare nuove esperienze e a mettersi in gioco, un corpo tonico e snello forgiato da anni di pallavolo, alta sul metro e settantacinque, un seno non abbondante ma sodo e alto e soprattutto un culo che sembra disegnato col compasso. Poi la cosa che mi fa sciogliere sono, senza dubbio, i suoi occhi verdi, con un taglio particolarissimo. Sembrano quelli di una gatta e lei ha uno sguardo che è un misto di ingenuità e lussuria, al tempo stesso, che mi fa ribollire il sangue.
    Sono sempre stato il suo confidente. Mi ha raccontato, domandandomi consigli su cosa fare, tutti i suoi rapporti con i ragazzi che, nel corso degli anni, hanno cercato di conquistarla, arrivando a dirmi anche cose molto particolari e piccanti, senza remore e senza alcun problema ed io, nel ascoltare i suoi racconti, ho sempre cercato di consigliarla per il meglio anche se l’averla li vicina a me e l’ascoltarla mi ha sempre provocato delle reazioni fisiche che difficilmente riuscivo a nascondere ed il mio desiderio di lei aumentava sempre di più, divenendo quasi un’ossessione, fin quando una sera realizzai il mio sogno.
    I nostri genitori erano usciti per andare a cena fuori con amici ed io e Valentina eravamo a casa. Io ero stato invitato da amici ad una festa ma non ne avevo molta voglia, quindi avevo optato per restarmene li e riposare mentre lei doveva uscire con il suo ragazzo di turno.
    Ero comodamente sdraiato sul mio letto, leggendo un libro quando mia cugina piombò nella mia stanza.
    “Ste…. come sto?” mi disse aprendo la porta
    La guardai. Era davvero splendida. I capelli raccolti le lasciavano scoperto il collo, il trucco leggero metteva in evidenza i suoi splendidi occhi. Indossava un abitino bianco che era aderente sulla parte superiore, mettendo in risalto il suo seno e terminava in una gonna leggermente scampanata che le arrivava poco al di sotto del sedere. L’abbronzatura contrastava con il bianco del vestito ed era veramente splendida.
    “ da infarto” le dissi sorridendo
    “grazie cugino” mi disse facendo una piroetta su se stessa e la gonna si sollevò leggermente facendomi vedere le sue natiche sode ed abbronzate ed il suo intimo coordinato al vestito.
    Vale si girò e tenendo la gonna, scoppiando a ridere, mi disse “ops”
    La mia reazione fisica fu ben altra e per cercare di coprire quanto stava accadendo al mio corpo alzai una gamba per evitare che lei potesse rendersi conto che il solo vederla così mi aveva provocato un erezione che faticavo a contenere dentro ai calzoncini che indossavo in quel momento.
    “tu non ti prepari?” mi domandò lei
    “no cuginetta, stasera sto a casa” le risposi io
    “ma dai, perché?” mi chiese
    “sono stanco! Non ne ho voglia” dissi io
    “ah ok. Va beh Ste, io vado” mi disse Vale e si avvicinò per darmi un bacio sulla guancia. Nel piegarsi sopra di me e nel baciarmi restai inebriato dal suo profumo dolcissimo e i miei occhi si posarono, per un breve istante, nello scollo del suo vestito, aumentando lo stato di eccitazione che già aveva invaso il mio corpo.
    “vai Vale, altrimenti fai tardi” le dissi
    “ok. A dopo. Notte” mi rispose lei
    Vale uscì dalla mia camera, lasciandomi li da solo. La sentii aprire la porta di casa e subito dopo il silenzio. Cercai di rimettermi a leggere ma il pensiero di mia cugina, i suoi occhi, il suo corpo, erano un tarlo che mi martellava nel cervello senza lasciarmi via di scampo. Mi alzai pensando che una doccia fredda mi avrebbe aiutato a superare quel momento e così mi diressi in bagno e mi infilai sotto la doccia senza, però, riuscire ad ottenere quello che avevo sperato, la mia erezione era ancora forte e il mio pensiero di lei era devastante.
    Tornai sul letto, mi sdraiai nudo, con il cazzo duro e diritto che puntava verso il soffitto e socchiusi gli occhi immaginai le sue labbra su di me, immaginai le mie mani tra i suoi capelli mentre la sua lingua accarezzava il mio glande infuocato e nel mentre le mie mani scesero al mio inguine, massaggiando in un lento andirivieni il mio palo di carne bollente.
    D’un tratto sentii aprire la porta di casa. Aprii gli occhi, respirando a fatica e mi fiondai sotto le lenzuola, girandomi di lato, sperando che chiunque fosse in casa, se fosse venuto a controllare, vedendomi così, pensasse che stavo dormendo e mi lasciasse in pace.
    Passarono pochi attimi e sentii aprire la porta della camera, qualche passo leggero in punta di piedi verso di me e poi la sua voce che mi sussurrava
    “cugino…. Dormi?”
    Mi voltai. “che succede Vale?” le domandai
    “Niente! Quello stronzo di Marco aveva delle idee strane stasera, l’ho mandando a quel paese e me ne sono venuta a casa” mi disse lei
    “che idee?” le chiesi io
    Vale mi fissò negli occhi con quel suo sguardo che mi mandava in estasi, accendendomi al tempo stesso e mi disse
    “dai che hai capito benissimo”
    Restai a guardarla per un attimo che mi parve un eternità, sempre piegato dal lato opposto al suo, mentre il suo profumo continuava ad inebriare i miei sensi, invadendo la stanza.
    “che hai Ste? stai bene?” mi domandò lei
    “si…. È solo che…..” risposi io in modo molto vago
    Sapevo di non poter restare girato di schiena a lungo quindi decisi di rimettermi in posizione supina, alzando la gamba opposta a dove lei era seduta per creare quel gioco di spazi con le lenzuola necessario ad evitare che lei vedesse la mia erezione.
    “dai facciamo qualcosa” mi disse lei
    Avrei voluto alzarmi e magari passare la serata a chiacchierare o anche uscire con lei ma la condizione in cui ero non mi permetteva di muovermi quindi dovetti cercare una valida scusa per dissuaderla e darmi, magari, il tempo di indossare qualche cosa che coprisse il mio corpo.
    “dai… dammi due minuti che mi riprendo…… “ le risposi io facendo finta di stiracchiarmi, alzando le braccia sulla testa
    Fu quello il momento in cui lei, ridendo, afferrò le lenzuola e tirandole verso il basso, mi disse
    “ma che due minutiiiiiiiiiiiiiiii”
    Quando il lenzuolo fu ai miei piedi, guardai mia cugina. Era rossa in volto, visibilmente imbarazzata, che fissava il mio cazzo troneggiare tra le mie gambe, puntando verso il soffitto.
    “scu….u…..sa….. mi” balbettò lei
    “dai… non fa niente….” Le risposi io, imbarazzato a mia volta
    “vale…..” le dissi
    “si?” domandò lei
    “potresti passarmi il lenzuolo e smetterla di fissarmi” le dissi io
    “hai ragione Ste…. scusa….. è che…….” Disse lei
    La guardai per un attimo. Ebbi come la sensazione che i suoi capezzoli fossero turgidi e premessero contro la stoffa del vestitino che indossava. Era rossa in volto e non riuscii a capire se il suo colorito era derivante dall’imbarazzo o da altro, o da entrambe le cose assieme.
    “è che……..cosa….” le domandai io sollevando il busto e poggiandomi sullo schienale del letto
    La vidi continuare a seguire il mio corpo lo sguardo. Non toglieva gli occhi dal mio uccello, come se ne fosse calamitata.
    “è che…. “ non completò la frase, ancora una volta, ma la vidi passarsi la punta della lingua sulle labbra mentre non distoglieva lo sguardo dal mio corpo.
    La osservai per un attimo che mi parve un’eternità, cercando di trovare ogni plausibile giustificazione per cercare di chiudere quel momento così carico di imbarazzo ed eccitazione, pensando che era pur sempre mia cugina ma non riuscii a trovare in me un solo barlume di lucidità.
    Mi alzai di scatto, trovandomi praticamente di fronte a lei. Vale forse perché non si aspettava quel mio gesto, forse per l’imbarazzo, indietreggiò di alcuni passi ed io l’afferrai per la vita, tirandola verso di me, poggiai le mie labbra sulle sue premendo leggermente, mentre le mie mani percorrevano la sua schiena.
    Vale mi poggiò le mani sul petto e mi spinse indietro, dicendomi, con un filo di voce
    “Ste…..cazzo fai?”
    Non le risposi. Tornai alla carica come un toro. Lei per cercare di sottrarsi a quel contatto, mi voltò le spalle e fece per andarsene ma io glie lo impedii, la presi per la vita, cingendola e la tirai a me. In un attimo i nostri corpi si incollarono, sentivo il mio cazzo, duro come la pietra, spingere contro le sue reni mentre io, in preda al delirio del desiderio, iniziavo a baciarla sul collo, sfiorandole il seno con le dita, attraverso il vestito.
    Mi aspettavo che, da un momento all’altro, mia cugina cercasse di sottrarsi alla mia presa, invece la sentii mugolare sommessamente mentre, inatteso quanto devastante, spingeva il suo culo contro di me. Questo suo gesto mi fece capire che anche lei desiderava quello che desideravo io e mi diede la forza per andare oltre, senza chiedere, senza pensare.
    Le mie mani furono sulle sue spalline ed in un attimo il suo vestito scivolò a terra, lasciandola davanti ai miei occhi con solo il perizoma che indossava. La feci voltare e la guardai per un attimo solo, nei suoi occhi trovai le risposte alle domande che non le avevo fatto.
    “Vale…. Ti voglio” le dissi con un filo sottile di voce rotto dall’eccitazione mentre le mie dita sfioravano la sua schiena nuda, percorrendo la sua spina dorsale, dalle spalle fino all’elastico del suo intimo, per poi risalire lente, provocandole leggeri brividi di piacere.
    Il gesto che seguì mi sconvolse e mi fece impazzire al tempo stesso. Mia cugina non disse nulla, si limitò a poggiare le sue mani sul mio petto e mi spinse, lentamente, fin quando non mi trovai a contatto con il materasso, li mi sussurrò con un filo di voce di sedermi ed io obbedii come fossi un automa.
    Un secondo dopo ero li, seduto, con le gambe aperte ed il cazzo duro e diritto come un palo e mia cugina, in piedi, davanti a me, che mi guardava. Avevo i suoi seni all’altezza del viso e potei ammirare quanto fossero rotondi, sodi, perfetti con quei piccoli capezzoli che puntavano irti verso il cielo.
    “ora ti faccio morire” mi disse mia cugina con quel suo tono di voce che era capace di farmi sciogliere ed infoiare al tempo stesso.
    Si inginocchiò davanti a me. Un secondo dopo vidi i suoi splendidi occhi verdi fissare i miei mentre la sua calda lingua iniziava a giocare con il mio glande infiammato di desiderio e di voglia.
    “mhhhhhhhhh” mugolai nel sentire quel contatto che mi fece percorrere da un brivido intenso
    Mia cugina iniziò a leccare tutta la mia asta, senza perdere il contatto visivo con me, facendomi eccitare come mai nella vita, fin quando la vidi aprire le labbra e sentii la sua bocca avvolgere il mio uccello. Lentamente iniziò a salire e scendere sulla mia asta, mandandomi in estasi
    “oh cazzooooooooo” dissi mentre reclinavo la testa all’indietro godendomi quel pompino fantastico.
    Vale continuò a muovere la sua testa su di me, affondando il mio cazzo nella sua gola per poi fermarsi, lasciando dentro la sua bocca solo la mia cappella violacea per lapparla con la lingua e la cosa mi faceva letteralmente impazzire. Poi quando, con una mano iniziò a massaggiare i miei coglioni gonfi di desiderio mi parve di impazzire. Scariche elettriche percorsero la mia spina dorsale, arrivando direttamente al mio cervello, spegnendolo.
    “sei fantastica cuginetta” le dissi con la voce spezzata dall’eccitazione
    Si staccò da me, tenendomi il cazzo tra le dita, muovendo la sua mano su e giù, facendomi una lentissima sega.
    “hai un cazzo bellissimo cugino” mi disse Valentina con la voce rotta dall’eccitazione e subito dopo la vidi e soprattutto la sentii affondare nuovamente le sue fauci su di me. Iniziò a muoversi con un ritmo forsennato, spingendo con la testa fin dove poteva arrivare, facendosi entrare tutta la mia asta in bocca, fino alla gola e questo suo lavoro mi portò ben presto sull’orlo dell’orgasmo.
    “Va…a….le….. fe….e….r…ma…..ti” le dissi ansimando
    Lei mi guardò tenendo solo la punta del mio cazzo tra le, poi affondò il suo viso su di me, facendo entrare tutta la mia asta dentro la sua bocca ed iniziò a succhiare avidamente. Non riuscii a resistere oltre. Sentii il mio corpo fremere ed il mio sesso gonfiarsi dentro la bocca di mia cugina, afferrai il lenzuolo con le mani e nel momento stesso in cui mi irrigidivo, esplosi dentro di lei.
    Un mare di seme caldo uscì dal mio sesso, colpendo il suo palato. Mi sentivo una fontana e mia cugina, fissandomi mentre continuava ad accarezzare i miei testicoli che, poco alla volta, si stavano svuotando dentro le sue fauci, ingoiò fino all’ultima goccia del mio piacere.
    “sei buonissimo cugino” mi disse mentre lasciava il mio cazzo che, lentamente, si stava ammosciando davanti a lei.
    “sei fa..a…..n….ta….sti….ca” le dissi io balbettando per l’orgasmo appena provato.
    Vale si alzò e si sedette di fianco a me, poggiando le sue labbra sulle mie e facendomi assaggiare il mio stesso sapore mentre le nostre lingue iniziavano a rincorrersi, la sua mano tornò sul mio uccello, iniziando a muoversi lentamente mentre la mia, come calamitata, finì tra le sue cosce, sentendola, attraverso il perizoma, fradicia di desiderio.
    “mmhhhhhhh” mi miagolò dentro la bocca mentre le sfioravo la fica gonfia ed in fiamme di voglia.
    Mi staccai per un attimo da lei e la fissai negli occhi. Le sussurrai
    “stanotte…….”
    Mia cugina non mi fece finire la frase, si alzò, si sfilò il perizoma, lanciandolo a terra e restando completamente nuda davanti a me, mi afferrò una mano e se la portò tra le cosce, stringendo il mio palmo contro il suo sesso bagnato dal desiderio, sussurrandomi
    “sono tua…..”
    Iniziai a muovere, lentamente, la mia mano sul suo sesso caldo e umido. Valentina emise un gemito di piacere mentre le sue gambe si aprivano, invitandomi ad andare più a fondo.
    Non ci fu bisogno di parlare. La guardavo, in piedi, davanti a me, nuda, bellissima mentre sospirava e gemeva ad ogni contatto delle mie dita con il suo fiore; i suoi seni si muovevano al ritmo del suo respiro e quando, finalmente, le mie dita scivolarono dentro di lei, Vale emise un profondo gemito di approvazione
    “ahhhhhhhhhh” mugolò mentre il mio medio scivolava nel suo corpo.
    Iniziai a muovermi lentamente dentro di lei, restando seduto mentre vedevo il suo corpo fremere per il piacere che le stavo procurando. Mossi l’altra mia mano in direzione del suo seno ed afferrai tra indice e pollice il suo capezzolo, iniziando a torturarlo.
    “ahhhh cazzooooo steeeeeeee” gemette mia cugina mentre dal suo sesso iniziavo a sentire un mare di lava calda che mi scendeva lungo le dita, bagnandomi il palmo della mano.
    Continuai a masturbarla così, per alcuni minuti, portandola alla soglia dell’estasi poi staccai la mia mano dal suo seno e portai il mio palmo sul monte di venere in modo che il mio pollice fosse a contatto con il suo clitoride gonfio di desiderio e di voglia ed iniziai a premere contro di lei con una mano, infilando al tempo stesso, dentro di lei, due dita.
    “siiiiiiii odd…d….iooooooooo” gemette mia cugina rovesciando la testa all’indietro mentre io iniziai a scoparla con le mani fin quando la sentii tremare, la vidi aprire la bocca alla ricerca di aria e subito dopo sentii il suo sesso chiudersi ritmicamente sulle mie dita mentre lei ansimava, si accarezzava i seni con le mani e godeva.
    Il suo orgasmo fu fortissimo, lasciandola praticamente senza fiato. Le mie dita furono piene del suo piacere e quando le sfilai dal suo corpo quasi dovetti trattenerla per evitare che si accasciasse a terra.
    Non dissi nulla. Mi limitai ad alzarmi, la cinsi con le braccia e la bacia con forza e passione, mentre sentivo ancora il suo sesso pulsare, mentre sentivo il calore del suo desiderio contro la mia coscia. Poi la feci voltare, la spinsi leggermente contro il letto, facendola sedere.
    “co…o….sa.. hai.. in… me….e…nt? mi disse Vale con la voce spezzata dal desiderio appena provato
    “mangiarti” dissi io fissandola negli occhi
    Non le diedi il tempo di reagire. Poggiai le mie mani sulle sue ginocchia ed aprii le sue cosce senza, per altro, trovare resistenza, ed un secondo dopo la mia bocca era sul suo sesso. Iniziai lentamente a leccarla, con la punta della lingua, percorrendo il profilo delle sue grandi labbra e ad ogni tocco della mia bocca, mia cugina mugolava di piacere, di voglia.
    Aprii le labbra del suo fiore con le dita ed affondai la testa su di le, facendo guizzare la mia lingua nel suo fiore, iniziando a scoparla con la punta della lingua e questo la fece uscire letteralmente di testa. Valentina iniziò a gorgogliare, ansimare, sbuffare mentre muoveva il bacino in direzione della mia bocca.
    “siiiii Steeeee mangiamiiiiiiii” mi incitava mentre la lappavo come un gelato
    Ben presto sentii i suoi umori aumentare di intensità, il suo desiderio crescere ancora una volta, il suo sesso aprirsi sotto i miei colpi di lingua e lei che si contorceva sul letto, come in preda a scariche elettriche che mi implorava di non smettere, dicendomi che la stavo facendo letteralmente impazzire.
    “sii…oddio…. Vengooooooooooo” gridò portandosi le mani al viso quasi si vergognasse del fatto che stava urlando di piacere e un attimo dopo strinsi le sue grandi labbra tra le mie e succhiai il suo sesso nel momento stesso in cui il suo orgasmo, intenso e devastante, la coglieva per la seconda volta in breve tempo.
    Restai li, con la faccia sulla sua fica fin quando non sentii gli spasmi del suo corpo diminuire di intensità, fin quando non vidi le sue gambe cedere e poggiarsi sul letto. Mi alzai e la guardai. Era stremata, i suoi lunghi capelli disegnavano una forma estemporanea sul letto, i suoi capezzoli sembravano due chiodi che danzavano nell’aria al ritmo irregolare del suo respiro, aveva gli occhi chiusi e la bocca aperta in cerca di aria.
    “sei bellissima Vale” le dissi sfiorando il suo ventre piatto come una tavola.
    Lei aprì gli occhi, alzò leggermente la testa e, ancora ansimante, mi disse
    “vieni”
    Sapevo cosa intendeva! Ero davanti a lei, la stavo sfiorando, il mio cazzo era tornato ad essere duro come una pietra e puntava, come calamitato, proprio verso il suo sesso aperto e grondante umori. Mia cugina desiderava quello che volevo anche io in quel momento. Voleva essere posseduta da me.
    La presi per le cosce e la tirai verso di me quel tanto che mi era sufficiente per avere la punta gonfia contro il suo sesso, la guardai per un instante, ero sul punto di spingere e lei era pronta ad accogliermi quando sentimmo la porta di casa aprirsi.
    “Cazzo! Disse Vale sgranando gli occhi
    “cazzo!” risposi io di concerto scostandomi, di colpo da lei mentre sentivamo chiaramente il vociare dei nostri genitori che riempiva la sala.
    Vale scattò come una gatta dal letto e raccolto il vestito lo indossò in un lampo, mentre io afferrai i pantaloncini e feci lo stesso, con maggior fatica per cercare di contenere la mia prepotente erezione. Mia cugina andò verso la porta di camera mia e una volta afferrata la maniglia, si girò verso di me, e sorridendo mi disse
    “dobbiamo finire un certo discorso cuginetto!”
    La guardai, mi passai una mano sul cazzo e le risposi
    “certamente cuginetta” e la vidi uscire dalla mia stanza.
    Mi sdraiai sul letto e ripensai a quello che era appena accaduto tra di noi. Ero certo che sarebbe stato solo l’inizio e al solo pensiero di poter possedere mia cugina il mio uccello si impennò, diventando come un totem di marmo dentro ai miei pantaloncini. Mi voltai di lato, chiusi gli occhi e cercai di prendere sonno pronto ad affrontare una nuova giornata e una nuova avventura……
     
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  2. luiginooo
     
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  3. Thor_1974
     
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    bello, complimenti :)
     
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2 replies since 5/7/2014, 10:21   54546 views
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