Mario, il mio vicino di casa

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    Vivevo la mia adolescenza in un paesino del sud vicino al mare, durante l'inverno appena trascorso era arrivato un nuovi vicino di casa, un signore sui 60 anni, vedovo, alto circa 180 robusto.il sig. Mario.
    Era in breve tempo diventato un amico di famiglia,i miei spesso al lavoro al rientro dalla scuola mi facevano andare da lui per i compiti in attesa del loro rientro.
    In quel periodo avevo già iniziato con le prime seghe, mi piaceva molto e ancor di più farle con un mio il amico Antonio, il mio amico aveva due anni più di me è come per gioco iniziammo a toccarci a vicenda, confesso che nello scambio godevo molto di più nel sentire il cazzo di Antonio tra le mie mani per poi godere del suo abbondante schizzo. Questo per chiarire a chi legge che non ero proprio un angioletto.
    Spesso il sig. Mario si sedeva vicino a me si interessava ai miei compiti , quella vicinanza mi confondeva sentivo il maschio , di tanto in tanto poggiava la sua manona sulla mia coscia provocandomi un brivido.
    Il sig Mario in casa indossava sempre in pigiama , in quei momenti il mio sguardo si concentrava furtivo tra le sue gambe e mentre mi accarezzava arrivando spesso fino al mio inguine vedevo il segno di un grande cazzo che cresceva velocemente, poi si alzava cercando di nascondere la sua eccitazione e andava in bagno, da li ne usciva dopo una decina di minuti molto più rilassato.
    Durante l'inverno non accadde nulla se non un episodio dove preso dall'eccitazione mentre lui continuava a palparmi con una mossa innocente gli sfiorai il suo cazzo, ebbe un fremito e penso venne nel pigiama.
    Era trascorso l'inverno i nostri giochi erano rimasti molto sul vago, mi faceva sedere sulle sue ginocchia, facendomi sentire delicatamente il suo cazzo imperiale, poi con il sopraggiungere del caldo portavamo sia io che lui i pantaloncini, questo ovviamente amplificava il contatto.
    Non potendo andare al mare solo andavo con il sig. Mario, era l'inizio dell'estate, la spiaggia poco frequentata, ci sdraiavamo, facevamo il bagno ma per caso dopo lui si stendeva sempre di fianco a me....
    Un pomeriggio la spiaggia era deserta, lui aveva dei pantaloncini io un costumino rosso, avevo dimenticato il mio asciugamano lui gentilmente mi disse di non preoccuparmi perché il suo era così grande che ci saremmo stati benissimo in due. Facemmo il bagno e ci sdraiammo vicini a pancia in su. Sentivo con la mano il lato della sua coscia muscolosa, e vedevo perfettamente il suo corpo. Dopo circa 15 minuti si giro su un fianco iniziando a respirare regolarmente , mi alzai pian piano e mi accorsi che eravamo soli. Lo sguardo mi case sul suo pantaloncino dal lato spuntava la punta del suo cazzo, rossa e lucida, la guardai con attenzione e pensando che dormisse pian piano iniziai a sfiorarlo con due dita, più la toccavo più vedevo che si gonfiava fino a quando due goccioline chiare non comparvero sulla punta. Mi fermai per paura che si svegliasse.
    Rimase un poco in attesa ma visto che desistevo fece finta di svegliarsi e tornammo a casa.
    La cosa che mi era sfuggita che il dardo era tratto e lui aveva avuto la conferma che il suo cazzo mi .... Interessava.
    Dopo qualche giorno mentre eravamo in spiaggia inizio a piovere, tornammo a casa e lui propose un riposino.
    Andammo nella sua camera, a causa del caldo le serrande erano calate, la camera quasi buia, ci mettemmo sul letto lui con maglietta e pantaloncino io solo con il costume. Si mise subito su un fianco rivolto a me e vidi subito la mazza pronta non resistetti e iniziai a toccarla divenne enorme e più della metà spuntava fuori lo segai pian piano ormai era sul punto di esplodere, io per la paura che allagasse il letto ( mi aveva confidato che erano settimane che non vedeva una donna) lasciai la presa e innocentemente mi girai dal lato opposto.
    Il sig Mario era ormai deciso a farmi fare il salto, sentii le sue dita abbassarmi il costume nel frattempo mi diceva di star tranquillo , di aver capito che ero una troietta e se avessi detto qualcosa a qualcuno avrebbe raccontato che ero stato io a prendergli il cazzo in mano.
    Mi tiro giù il costume fino alle ginocchia, mi accarezzo con dolcezza il culo, poi mi mise l'enorme mazza tra cosce e natiche iniziando a muoversi pian piano. Sentivo l'enorme cazzo vibrare e dopo poco inizio a sborrrare. Rimase un attimo fermi, si giro mi disse che da quel momento sarei stato la sua troietta segreta e mi avrebbe insegnato tante cose, la prima cosa fu pulire il suo cazzone, lo presi in mano sotto la sua guida, la scappellai e pian piano con la lingua lo pulii.
    Iniziarono così le mie lezioni pomeridiane con il sig. Mario.....
     
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