Con il mio amico del cuore

racconti erotici incesto

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    Il sabato pomeriggio lo trascorrevo a fare quattro chiacchere con Tony, amico da una vita e compagno di tante avventure.
    Quel sabato, come al solito, si parlava delle nostre storie avute quasi con tutte le mie collaboratrici dello studio e si dava una valutazione sulla migliore di esse.
    Senza capirne il motivi all’improvviso si soffermò a parlare di Carmen (mia moglie) e dei bei tempi.
    Con amarezza gli raccontai che i tempi in cui l’avevamo fatto anche in quattro (tre uomini e lei) erano finiti perché già da diverso tempo non voleva sentirne più parlare di sesso e dovevo accontentarmi o da solo o quando mi faceva le coccole Claudia.
    Sbranando gli occhi disse:
    “Scusa ma Claudia non è tua figlia?”
    Risposi:
    “Si, ha preso una brutta abitudine di non voler uscire con suoi coetanei e non perde occasione per eccitarmi fino a che non gli concedo di farmi una sega o un pompino.”
    Prendendo la palla a volo disse:
    “Perché non la facciamo divertire come sappiamo fare solo noi?”
    Abbastanza seccato replico:
    “Tu sei fuori, pretendi che faccia del male a mia figlia?”
    “Perché del male? Noi la faremo solo divertire e poi sarebbe un segreto tutto nostro.”
    “Tony lascia perdere che già ho tanti sensi di colpa .
    “Ok pensaci bene, anzi fai una cosa falla passare in ufficio da te, così sarà lei a decidere.”
    “Tony, Claudia ha solo venticinque anni, mi raccomando non la scassiamo. Perché so come andrà a finire.”
    Premesso che con Tony avevo un rapporto particolare erano quasi vent’anni che mi faceva passare tutte quelle voglie che non avrei mai avuto il coraggio di manifestarle.
    L’ultima volta che siamo stati insieme dopo che gli avevo fatto un pompino riuscì a sorprendermi facendomi bere la sua pioggia dorata. La cosa mi era piaciuta ma non avrei avuto mai il coraggio di dirglielo.
    Tanto premesso, lui sicuro che avrei organizzato l’incontro in ufficio con Claudia molto pazientemente restò in attesa della telefonata.
    La telefonata arrivò quando quel venerdì rimasto solo in ufficio con Claudia, tutti i miei collaboratori andarono via e lei la vedevo che mi gironzolava intorno in attesa di catturare la preda.
    Telefono Tony che si rese disponibile e nel giro di un quarto d’ora ci raggiunse.
    Gli presento Claudia e lui con il suo modo di fare si rese carino e simpatico ed incominciarono a prendermi in giro.
    Tony si era accomodato ed incominciava a raccontare i nostri trascorsi ed ogni avventura la rendeva sempre più piccante per far si che Claudia si eccitasse.
    Claudia disse:
    “Hai visto papi che non mi sbaglio quando dico che voi uomini maturi siete sempre i migliori.”
    Tony:
    “Perché avevi qualche dubbio?”
    Carmen:
    “Io no ma papi si crea un’infinità di problemi ogni volta.”
    Tony:
    “Lo devi capire è sempre tuo padre e se poi prendi una cattiva strada si sentirà sempre in colpa.
    Sentii Claudia molto di matura di quello che immaginavo perché rispose:
    “Io ho solo voglia di divertirmi, anzi dopo che ho spento i miei bollori sono più serena.”
    Questo discorso ci aveva messo un’agitazione a tutti e tre e non sapendo come uscircene, Tony la fece sedere al suo fianco e le accarezzò le gambe,
    Divenni rosso dalla gelosia, ma come tentai una reazione Claudia mi bloccò chiamandomi al suo fianco.
    Mi riempiva di bacetti e ogni tanto con la lingua inumidita mi bagnava il viso.
    Ero in estasi e decisi di godermela fino alla fine.
    Le mani di Tony avevano raggiunto le labbra della fica e con le due dita le stimolava il clitoride.
    Claudia era già tutta bagnata e allargò le gambe per fare in modo che Tony si trovasse a suo aggio.
    Tony si inginocchiò ai suoi piedi e le sfilò le mutandine lasciandola con la fica scoperta.
    Come un dannato si avventò in mezzo alle gambe e incominciò a succhiare tutto il piacere che colava dalla fica, che nel frattempo mi aveva tirato fuori il cazzo e lentamente lo succhiava dalla cappella a scendere giù.
    Il piacere che provavo era indescrivibile e Tony approfittò della situazione, tirò fuori il cazzo ed incominciò a giocare prima intorno alla fica e poi incominciò a penetrarla.
    Tanto era il piacere che provava Claudia che mi fece spavento, per un momento pensai che avesse le convulsioni.
    Tony ormai si faceva sempre strada dentro di lei e i colpi aumentavano sempre più velocemente fino a quando lo tirò fuori e togliendogli la bocca dal mio cazzo gli infilò il suo e con grande passione le venne in bocca.
    Claudia sembrava un’assatanata lo bevve fino all’ultima goccia e poi continuò sul mio cazzo fino a bere anche tutta la mia sborra.
    Neppure il tempo di riprenderci che Tony la fece inginocchiare e con la saliva le inumidì il buchetto del culo e la fece rilassare, non ebbi il tempo di dire non voglio, che il cazzo era entrato dentro di lei.
    Claudia lo implorava:
    “Fermati non resisto ho troppo dolore, ti prego.”
    Tony si blocco con tutto il cazzo dentro di lei e la accarezzo tra le gambe fino a farla rilassare per poi incominciare con un movimento lento a muoversi fino a che in preda ad un orgasmo esagerato le diede dei colpi così violenti che a Claudia le uscivano le lacrime dagli occhi. Le venne dentro e lascio che il suo ano assorbisse tutto il suo piacere.
    Eravamo riversi tutti e tre sul divano ed io e Tony la coccolavamo come una bambina.
    Passammo diverso tempo a rilassarci e poi mentre ci stavamo ricomponendo dissi:
    “Claudia se dovesse succedere un’altra volta facciamo venire pure Tizi?”
    E lei:
    “Papi non aspetta altro, però io ho avuto la fortuna di avere te come maestro, lei è ancora come la mamma l’ha fatta.”
    Risposi:
    “Tranquilla che gli faremo vivere l’esperienza felicemente.”
    Salutammo Tony e facemmo ritorno a casa.
     
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