Diario di una schiava

Racconti erotici vera vita vissuta

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    Ne avevamo parlato, avevo fantasticato a lungo sull'esperienza che stavo per vivere ed il momento era arrivato.
    Ho un vivido ricordo della scelta del vestiario, come lui mi disse che quello era il vestito adatto, ricordo il suo sguardo mentre lentamente tiravo su le autoreggenti guardandolo.In quegli occhi c'era eccitazione ma già sapevo che sarei stata sua solo a fine serata.
    Ricordo la cena, i bicchieri di vino sempre colmi ed i discorsi fatti in attesa dell'ingresso alla mia prima serata con lui al privè.
    Volevo l'esperienza e lui voleva darmela!
    Volevo provare l'ebrezza e la sensazione di essere messa in mezzo ad altri uomini, e sapevo che lui poteva essere il regista perfetto di tutto questo.
    Al privè mi prese per mano, come una bambina, per portarmi a visitare ogni stanza mentre sentivo dentro di me crescere l'eccitazione ed il timore, ero stranamente cosciente che presto sarebbe successo.
    Lui fu un maestro in questo perché mi fermò in corridoio..
    Di spalle agli altri iniziò a baciarmi, a sfiorarmi le cosce sotto al vestito, il sedere mentre metteva in mostra le mie curve agli avvenenti singoli che tanto si avvicinavano.Ero sempre più eccitata, sentivo bagnarmi ad ogni carezza che mi faceva sino all'arrivo delle mani di terzi, a quel punto mi sono irrigidita ma lui, maestro del gioco capendo la mia situazione non mi ha abbandonata... Ha continuato il gioco di seduzione sino al tranquillizzarmi totalmente.
    Ed allora le mani in più hanno iniziato a darmi piacere, ovunque andassero a toccare il mio corpo, ero sua, e solo lui poteva decidere.
    E decise di farmi circondare, di farmi inginocchiare per toccarli e leccarli. Era eccitante e lui lo sapeva che mi piaceva, me lo fece fare sino a che non decise di portarmi in una stanza con la stuola di singoli dietro.
    Ricordo il letto, il lenzuolo, il suo corpo sotto al mio ed io a gattoni su di lui..
    Ricordo la sua voce che decideva sul chi si e sul chi no poteva restare e le sue mani... Sempre su di me..
    ricordo la penetrazione del singolo da dietro e lui che mi guardava in viso godurioso del fatto che ero il suo giocattolino.
    Dopo avermi fatto giocare mi prese da solo, lui finalmente dentro di me, con gli spettatori ma solo noi.. Stavo bene tanto che con l'orgasmo che mi fece avere allagai tutto il letto.
    Dopo un aperitivo ed due coccole nel salone principale mi riprese per fare un altro giro, e nella dark rom questa volta fui io a prendere l'iniziativa, li avevo visti dietro di noi.. Non ricordo i dettagli ma il piacere che ogni mano mi portava sino a che nell'uscire rividi il singolo...
    Lo presi per mano per far si che ci seguisse nella stanza in cui stavamo per entrare, giocai con entrambi ma il mio pensiero era lui, non immaginavo di aver fatto una cosa che poteva dar lui fastidio.
    Ci godemmo quei momenti in serenità, soltanto saliti in macchina mi disse che non dovevo farlo, che non dovevo portarlo con noi.
    Mi sentivo in colpa per quello che avevo fatto, non volevo far qualcosa contro di lui.
    Ma arrivati a casa capì...
    Sentì soprattutto cosa intendeva dirmi, cosa voleva farmi capire..
    Mi portò in camera ancora con il cappotto, pensavo fosse eccitato, pensavo volesse finalmente prendermi ed invece mi fece mettere a gattoni sul letto..
    Mi prese, si, con forza... Mentre la sua voce tuonava che non avrei dovuto farlo, che era lui che doveva decidere..
    Sentì le sue mani girarmi e spogliarmi..
    Le sentì tra i capelli mentre mi ordinava di camminare a 4 zampe per lui.. e mentre il mio corpo ubbidiva ai suoi ordini lui mi portava in giro per casa continuando a farmi ripetere che ero la sua cagna, ero stordita da tutto questo ma ubbidivo..
    Ubbidivo solo come una cagna può fare!
    Una volta in cucina me lo mise in bocca sempre con la foga mentre con le dita prese a strizzarmi i capezzoli sempre più forte..
    Mollai la presa con la bocca per innarcare la schiena al dolore che mi stava procurando ma era talmente eccitante che godetti come non mai allagando il pavimento della cucina.
    Già sapevo che lui mi possedeva ma mai come in quel momento ho capito che desideravo essere slave... La sua!
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    Quanto vorrei essere una slave... :wub: :wub: :wub:
     
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    Sarebbe molto eccitante complimenti larissa
     
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