oltre il confine del proibito

Racconti erotici incesto

« Older   Newer »
 
  Share  
.
  1.  
    .
    Avatar
    Group
    Member
    Posts
    11,430

    Status
    ....."e mi avvicinai a lei col mio uccello dritto e voglioso di prendersi tutto".
    Queste le ultime parole dette da Mario prima di fermarsi un attimo e riprendere fiato. Si era estraniato con la mente dallo studio della psicoterapeuta e non vedeva più il soffitto ma uno schermo gigante sul quale scorrevano le immagini del film della sua storia con la figlia. Lui si limitava a descrivere ciò che vedeva come se il protagonista fosse un'altra persona.
    ero in preda ai sensi e niente avrebbe potuto fermarmi, mi abbassai mettendo la testa tra le sue gambe e presi a leccarla bene, la portai fino al limite di un orgasmo e quando sentii che anche lei non desiderava altro, mi sollevai, poggiai la mia cappella sul suo imene e provai a spingere avvertendo anche dolore a percorrere per la prima volta quella via così stretta. Lei rispose con un mugolio di dolore misto a piacere che accese di più i miei sensi e spinsi forte: volevo fosse mia.... Volevo fosse SOLO mia. Lei cominciò a mugolare e dire parole sconnesse dettate dall'eccitazione e anche io non sapevo cosa dicevo tra un "sei mia... Ti voglio tutta... Ti piace il mio cazzo"? e lei che rispondeva "si papà dammelo tutto"prendimi"fammi ciò che vuoi" è bellissimo".
    "In un attimo di lucidità mi resi conto che non avevamo alcuna protezione e ebbi paura che potesse accadere l' irreparabile. Uscii fuori lasciando il suo ennesimo orgasmo a metà e mi eressi su di lei e presi a masturbarmi fino a schizzare sul suo corpo.
    Mi lasciai andare su di lei e finimmo col baciarci come due innamorati. In quel momento lo eravamo: un amore malato e perverso ma che ci accomunava in una complicità impossibile da rivelare a chiunque.
    Ci alzammo per andarci a lavare. I nostri corpi erano bagnati dei nostri umori misti a qualche macchia rossastra. Solo allora notai che lei aveva steso una spessa asciugamano sol letto sotto di se
    "non volevo rischiare di lasciare tracce difficili da levare, questa si può lavare facilmente"
    e così dicendo prese l'asciugamano e la portò in bagno. Io la seguii e facemmo la doccia insieme. Quell'asciugamano mi fece pensare alla sua premeditazione, mi fece comprendere quanto lei avesse pianificato la cosa e quanto la desiderasse. Da allora la mia testa ebbe un solo pensiero: scoprire fin dove si sarebbe spinta, cosa avrebbe fatto, come si sarebbe concessa: volevo arrivare al suo limite.?

    Per fortuna la fine della scuola era vicina e Carla aveva sempre avuto ottimi voti e così riuscì ad affrontare bene l'esame di maturità anche se nell' ultimo mese le distrazioni erano tante. Avevamo deciso che ci saremmo concessi una scopata al giorno a patto che il resto del tempo lo avessimo speso per prepararla all'esame. Quando si avvicinava il momento della pausa, lei tirava fuori tutta la sua malizia giocosa e mi mandava a cercare sul pc immagini e filmati stuzzicanti.
    "trova una bella storia che poi la replichiamo noi appena finisco di studiare"
    Per me l?eccitazione cominciava già nel momento in cui iniziavo a cercare i filmini più fantasiosi. Era come andare al supermercato, guardarsi attorno e decidere cosa avrei voluto "mangiare" a pranzo. Dopo le prime volte capii che lei rispondeva sempre con entusiasmo e curiosità e cominciai a spingermi sempre oltre nella scelta dei film per cercare di sorprenderla con un piatto sempre nuovo.

    "e quale è stata la sequenza delle.... pietanze"?

    Una delle rare volte in cui Mario sentì risuonare la voce della dottoressa. Quella domanda restò in bilico rispetto alla sua percezione: lui non riusciva a catalogarla. Apparteneva alla categoria domande professionali o alla categoria curiosità morbosa della dottoressa? Si cullò all'idea che la sua storia avesse stuzzicato il lato più intimamente femminile di quella bella donna così professionalmente distaccata. In fondo sapeva che era una domanda che faceva parte del percorso terapeutico ma Mario volle giocare a "scandalizzare" l'austera dottoressa prendendo la palla al balzo che lei gli aveva offerto:

    i primi filmini erano dei classici film porno. Mi limitavo a cercare ogni giorno una posizione nuova ma ben presto esaurimmo quelle normali in cui non occorre una abilità da circo per accoppiarsi. L'ho posseduta avendola sotto di me mentre le reggevo le gambe aperte e sollevate, l'ho avuta sopra di me che mi cavalcava mentre le baciavo i seni acerbi e le accarezzavo il sedere... arrivai anche a spingere la punta di un dito dentro per saggiare le sue reazioni e lei, per tutta risposta, inarcò la schiena sporgendosi all'indietro come se andasse incontro al mio dito"? poi siamo passati a farlo sulla scrivania dove aveva appena finito di studiare o in piedi con la sua schiena poggiata alla parete. Presto però passai ad altro. Cominciai a mostrarle filmati in cui la protagonista era vestita da cameriera sexy e, con premeditazione, mi ero già procurato l?occorrente fatto di minigonna e calze a rete e un paio di decolleté col tacco a spillo prese in prestito dalla madre. Lei si vestiva e sculettava davanti a me e mi diceva che aveva rotto un vaso e che doveva essere sculacciata per la sua imperizia. Così la mettevo sulle mie ginocchia e le sculacciavo quel bel sederino che diventava sempre più oggetto delle mie brame.
    Un altro giorno le mostrai il filmato di una mistress che frustava il suo schiavo, e lei andò a scegliere una cinta di cuoio e mi ordinò di inginocchiarmi e baciarle la fica mentre mi dava qualche frustata sulla schiena. Lei continuava a vedere il film che scorreva sullo schermo alle mie spalle. Ad un tratto la sentiti ridere e dire " bella questa. Alzati schiavo, seguimi". Mi portò in bagno, mi fece stendere nella vasca e si mise a cavallo su di me, poi con due dita tenne aperte le labbra del suo sesso e mi bagnò con la sua pioggia dorata. Pisciava e rideva divertita "il film lo hai scelto tu, ricordi? Avresti dovuto sapere cosa ti aspettava hahaha" e poi "ora che ho finito leccamela bene".
    "Le umiliazioni (volute e cercate) di quel giorno mi diedero la scusa per invertire i ruoli il giorno dopo e prendere ciò che volevo. Portai il pc in camera dove avevo sistemato due cuscini sul letto: uno sopra l'altro. La feci stendere prona con i cuscini sotto la pancia e le ginocchia puntate sul materasso. Avviai il video e subito dopo insinuai le mie labbra in mezzo ai suoi glutei.
    Il film si chiamava Sodoma e mostrava un uomo alto, robusto, cazzuto e prepotente che rapiva le sue vittime e le possedeva sempre allo stesso modo. Indifferentemente le vittime erano maschi, trans o donne di ogni tipo ma che, immancabilmente, tutte, alla fine, lo pregavano di continuare ad abusare di loro.
    "Papà ma che vuoi farmi"?
    "ti è piaciuto comandare ieri"?
    "Si ma non farmi troppo male? mi disse mentre sporgeva il sedere verso di me.
    Mentre glie lo spingevo tutto dentro pensavo che sarebbe stata solo mia, per tutta la vita solo mia.

    Già la mia mente vagava a cos'altro avrei potuto farle. Sognavo di portarla in un club privé per farla divertire e consentirle di soddisfare le sue voglie con altri uomini o anche con donne se avesse voluto....?

    "e invece"?

    "Dottoressa, come fa a sapere che c'è un 'invece"?

    "se lei è qui, ora, dev'esserci per forza: e invece quanto è durata"?

    "fino all ‘estate successiva. Poi i nostri incontri sono diventati sempre più rari anche se sempre molto focosi ma poi Carla è andata all'università, ha cominciato a frequentare ragazzi, poi si è fidanzata e dopo la laurea si è sposata. L'ultima volta che abbiamo fatto l'amore è stata proprio la sera di addio al nubilato. Io trovai la scusa, con mia moglie, che dovevo andare a Roma per un colloquio di lavoro mentre lei ufficialmente era fuori con le amiche. Giocammo al gioco dei filmini e si fece possedere in tutti i modi e nei fumi dell'eccitazione arrivò a dirmi anche che sarebbe stato bello scopare con me e con il suo fidanzato insieme ed io le chiesi, in un misto di gelosia e curiosità morbosa, se il suo futuro marito le faceva tutto ciò che le facevo io.
    Mi rispose "certo che si ma tu sei più bravo, lui è troppo delicato e io a volte ho voglia di un maschio".
    "E questa frase mi illuse che avremmo avuto altri incontri e invece la vita ti porta altrove e quello che sembra per sempre, in realtà si scioglie come la neve ed io ora devo guarire da questa ossessione. Ho ricominciato a lavorare ma non mi sono liberato dal desiderio di quel corpo acerbo e da quella testa fantasiosa ed entusiasta, pronta a sperimentare e a farsi coinvolgere in ogni gioco senza mai scandalizzarsi di nulla."

    "si può alzare, per oggi ha lavorato abbastanza, aver tirato tutto fuori alla prima seduta è il migliore degli inizi per un percorso terapeutico".

    "dottoressa, potrò tornare ad essere una persona normale"? Mentre lo diceva, per la prima volta Mario guardò negli occhi la sua terapeuta, e, subito dopo, posò lo sguardo sulla sua generosa scollatura: unico punto " casual " in un aspetto elegante e curato ma sobrio.
    Per un attimo la sua mente tornò a quando era ragazzo e ricordò di aver vissuto una breve esperienza con una donna di quasi vent'anni più grande di lui molto simile alla dottoressa. Era animatore in un villaggio turistico e la riservata signora, sempre gentile e distaccata, una sera gli sorrise e gli disse:
    "mio marito è dovuto rientrare prima, vuoi fermarti a bere qualcosa"?
    di lì a poco si ritrovò nelle sue braccia e, subito dopo, si ritrovò a baciarla dappertutto, ad accarezzarla e a scoprire il corpo burroso di una donna dall'aspetto materno e sensuale insieme. Non aveva mai dimenticato il calore dei suoi abbracci e il sapore dei suoi baci. Aveva smesso di pensare a lei solo con l'uragano di passione portato dalla figlia ed ora aveva ritrovato quel pensiero ispirato dallo sguardo e dalle forme morbide della professionista che gli era davanti: forse stava già cominciando a guarire.
     
    Top
    .
0 replies since 22/4/2017, 11:47   1746 views
  Share  
.