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Davide e Lorenzo si conoscevano da una vita: avevano frequentato l’asilo, le elementari e poi anche le medie insieme; passavano molto tempo insieme sia per studiare che per divertirsi.
Ora che avevano 16 anni e facevano le scuole superiori le loro strade si erano divise Davide al Liceo mentre Lorenzo si era iscritto a ragioneria, ma la loro amicizia rimaneva salda e abitando in un piccolo paese le occasioni di incontro erano comunque tante.
Una di queste era il gruppo giovani dell’oratorio, che entrambi frequentavano insieme ad altri coetanei.
I due, una sera incontrandosi davanti alla porta dell’oratorio per uno dei tradizionali incontri, presi dalla voglia di fare qualcosa di trasgressivo decisero di marinare l’incontro ed andare al vicino parco pubblico per fumare una sigaretta… all’epoca era una cosa vietata dai genitori, ma il gusto del rischio e del fare una cosa proibita, una cosa da grandi era più forte della paura di trasgredire gli ordini dei genitori.
Era ormai la fine di ottobre, ma la stagione era ancora buona… si sedettero su una panchina e Lorenzo tirò fuori un pacchetto di Marlboro e ne offrì all’amico. Avevano appena acceso la cicca quando videro che stava parcheggiando di fronte al parco proprio un amico dei loro genitori, così per non farsi scoprire si alzarono di scatto e corsero dietro un piccolo edificio di servizio posto ai margini del parchetto.
Il posto era perfetto, sicuro per non essere scoperti perché tutto intorno alla casupola c’era una alta siepe piantata per evitare che i bambini andassero a rovistare tra attrezzi e materiali da giardinaggio vari.
I due ragazzi si sistemarono nell’angolo più recondito di quello spazio recintato, controllando bene che nessuno potesse averli visti o vederli.
Davanti al fumo delle cicche cominciarono a chiacchierare, di giochi da pc, della scuola, delle compagne, delle prime cotte e dei primi baci fino a cadere nell’argomento sesso… entrambi erano ancora vergini e salvo qualche palpatina e qualche pomiciata non erano andati oltre.
Bisogna dire che erano due ragazzi abbastanza carini: Davide alto, moro con un viso da bravo ragazzo ed un fisico che già faceva intravedere l’uomo possente che sarebbe diventato, un po’ robusto ma comunque atletico, mentre Lorenzo era anch’egli molto alto, castano occhi nocciola e labbra carnose, fisico atletico modellato da anni di sport.
In maniera naturale il discorso si portò su fantasie, qualità e quantità della pratica masturbatoria fino alla classica domanda “ma tu quanto ce l’hai lungo?”!
I due ragazzi erano sempre stati abbastanza pudici fra loro… ai tempi delle medie si erano fatti qualche sega insieme sfogliando qualche vecchio giornalino porno… ma i loro corpi avevano appena iniziato a svilupparsi e le misure erano quasi ridicole, così come gli esiti delle seghe!
Ora era passato qualche anno, e la pubertà aveva fatto il suo effetto…quando Lorenzo disse “io ce l’ho di 19 cm” Davide sgranò gli occhi… non ci credeva, il suo si fermava a 17 cm, allora sfidò l’amico a farglielo vedere. Lorenzo accettò ma chiese che anche Davide gli facesse vedere il suo e buttò una scommessa: “chi ce l’ha più piccolo ha diritto di comandare qualcosa all’altro”. Davide, sapendo che spesso Lorenzo faceva il baldanzoso e ancora non credeva che ce l’avesse davvero più lungo de suo, accettò la scommessa.
I due a quel punto simultaneamente si aprirono i pantaloni uno di fronte all’altro…. Guardandosi negli occhi entrambi se lo massaggiavano sopra i boxer… neri quelli di Lorenzo e rossi quelli di Davide.
Gli ormoni, la situazione e l’eccitazione del momento fecero si che in pochi minuti i sessi dei due amici raggiunsero una potente erezione. I ragazzi si scambiarono uno sguardo e contemporaneamente liberarono i loro gioielli dagli ormai scomodi boxer.
Fun naturale per entrambi volgere lo sguardo in basso e che spettacolo…
Davide aveva un bel cespuglietto di peli neri, ben curato che ricopriva il pube… il pene dritto e completamente scappellato era bello grosso e sotto pendevano due grosse palle.
Lorenzo aveva una peluria castana, meno folta il pene si vedeva ad occhio che era più lungo di quello dell’amico, bello diritto in parte scappellato anch’esso bello grosso; le palle erano più piccole ma l’insieme era molto sexy.
A quel punto Lorenzo se lo scappellò, mimando un paio di movimenti di una sega; Davide era immobile, come in tranche; Lorenzo se ne accorse e per svegliarlo gli prese il mano l’uccello palpandoglielo per bene… “beh direi che io ho vinto la scommessa” disse Lorenzo “ce l’ho più lungo, però tu ce l’hai più grosso”… quindi siamo pari!” continuò.
“E cosa facciamo?” chiese Davide, svegliatosi dal coma!
“facciamo così, io faccio una sega a te e tu la fai a me” rispose Lorenzo.
E i due, sempre di fronte, incrociarono le loro braccia per prendere in mano ognuno il pene dell’altro… “è strano ma anche bello sentire un’altra mano che te lo tocca” disse Davide; “sì è vero” rispose Lorenzo e cominciarono un lungo su e giù fra sospiri e sommessi gemiti.
Dopo un po’ di minuti che le mani scorrevano sui cazzoni bagnati, Davide avvertì l’amico che stava per venire… Lorenzo si spostò di lato osservò il pene dell’amico era turgido e la cappella aveva raggiunto un colore violaceo. Davide aveva mollato la presa sul cazzo dell’amico e si strofinava un po’ le palle, l’inguine per poi salire sotto la maglietta a toccarsi i capezzoli. Lorenzo continuava in suo su e giù sempre più veloce, e con l’altra mano accarezzava ora le natiche ora le palle dell’amico.
Sentì il cazzo di Davide pulsare e subito vide una serie interminabile di schizzi di sperma che andarono a cadere sul terreno. Davide aveva il fiatone, gli occhi semichiusi e fu istintivo mettere la mano su quella dell’amico che ancora mungeva il suo cazzo che ormai stava perdendo consistenza, fermandolo.
Lo guardò negli occhi e gli disse “grazie! È stato fantastico; ora tocca a te però.” E riprese in mano il pisello dell’amico. Dopo un paio di smanettate Lorenzo aprì gli occhi, guardò fisso Davide e gli disse: “ti va di provare a prendermelo in bocca”?
Davide lo guardò perplesso: “mah… non so, mi fa un po’ schifo….” Rispose.
“Daiiiii” lo incalzò Lorenzo, “prometto che la prossima volta lo faccio io a te!”.
Davide si abbassò, quando fu col viso all’altezza del cazzo di Lorenzo lo guardò… era proprio un bel pisellone. Chiuse gli occhi, dischiuse la bocca e si avvicino al glande dell’amico. Dapprima lo bacò sulle labbra, poi lo leccò timidamente… “in fondo non è male” pensò fra se’ e se’. Quindi aprì la bocca e cercò di fare come aveva visto fare a molte troiette nei filmini porno che ogni tanto guardava a casa sparandosi dei lunghi segoni!
Mentre andava su e giù con la bocca succhiando il pene dell’amico si ritrovò a pensare che infondo non nera poi neanche male… anzi, era eccitante fare un pompino a Lorenzo.
Lorenzo, che nel frattempo era in estasi, con la testa reclinata all’indietro, teneva una mano sulla testa di Davide e l’altra dietro la schiena.
Fondoschiena al quale era aggrappato Davide, che non perse l’occasione per palpare il culetto sodo dell’amico.
Dopo un po’ di succhiate ben fatte, anche Lorenzo sentì che era venuto il momento di sborrare… avviso l’amico che si staccò e riprese in mano… la situazione, per completare l’opera come l’amico aveva fatto a lui.
Fu questione di secondi e anche Lorenzo eruttò una gran quantità di denso liquido bianco sul terreno.
I due si scambiarono uno sguardo di intesa, si sorrisero e cominciarono a risistemarsi.
“beh mi è piaciuto un sacco” disse Davide; “anche a me” replicò Lorenzo, “se ti va possiamo farlo ancora in futuro”.
I due si fecero una risata e si accesero un’altra cicca. Da quella sera la loro amicizia aveva assunto un risvolto nuovo, un risvolto che li avrebbe portati a divertirsi ancora insieme e a scoprire tanti interessanti e piacevoli cose nuove.
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