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Eurialo e Niso
Eurialo e Niso sono entrambi guerrieri troiani che hanno seguito il principe Enea sino alle coste del Lazio. Niso rappresenta la figura più esperta e matura fra i due, mentre Eurialo è il più giovane di tutti i guerrieri troiani.
Il loro è un rapporto paritario, a differenza di quello di Achille e Patroclo, che è piuttosto una “dipendenza” del secondo dal primo. Eurialo e Niso infatti “s’amavano d’un identico affetto, stavano sempre insieme, correvano insieme a battaglia” (Eneide, libro IX).
La loro amicizia è basata sulla condivisione di ogni cosa, e in particolare della sete di gloria. I due infatti sono disposti a immolarsi per il bene della propria patria e dei propri compagni, consapevoli che il loro sacrificio sarà ricordato in eterno.
Nonostante tutto ciò Niso, che fra i due è il più vecchio e quindi ha maggiore esperienza, si sente responsabile nei confronti di Eurialo e cerca di convincerlo a non seguirlo nella dubbia missione che si apprestava a compiere: fare una sortita per raggiungere Enea, che si trovava presso il re Evandro, per avvertirlo dell’imminente attacco dei Rutuli.
Eurialo è quasi indignato per le parole di Niso e non permette all’amico di andare oltre, deciso a seguirlo ad ogni costo.
Il carattere più importante di quest’amicizia, infatti, è la concordia che lega gli animi dei due giovani.
Un crudele destino però, incombe su essi: entrambi infatti andranno incontro alla morte, senza portare a termine la loro missione.
La testimonianza più grande del sentimento che li unisce si ha proprio negli attimi più drammatici della loro storia. I due, scoperti dai nemici, tentano la fuga; Eurialo però rimane indietro e viene catturato. Niso, nonostante sia riuscito a mettersi in salvo, quando scopre che Eurialo non è più dietro a lui, decide di cercarlo ed è pronto a dare la propria vita per salvarlo.
I due muoiono l’uno sul corpo dell’altro, uniti sino alla fine: “Poi (Niso) trafitto si getta sul corpo dell’amico esanime e qui infine trova eterno riposo nella placida notte”
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