Parafrasi Novembre di Giovanni Pascoli

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  1. rascal
     
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    “NOVEMBRE”

    Gemmea l'aria, il sole così chiaro
    che tu ricerchi gli albicocchi in fiore,
    e del prunalbo l'odorino amaro
    senti nel cuore...
    Ma secco è il pruno, e le stecchite piante
    di nere trame segnano il sereno,
    e vuoto il cielo, e cavo al piè sonante
    sembra il terreno.
    Silenzio, intorno: solo, alle ventate,
    odi lontano, da giardini ed orti,
    di foglie un cader fragile. E' l'estate
    fredda, dei morti.

    Questa lirica venne inclusa nella prima edizione di Myricae. Il tema generale di questa poesia è l’analisi del paesaggio invernale e una riflessione sulla fragilità della vita. Il poeta descrive una limpida giornata di novembre caratterizzata dall’aria così nitida e luminosa che verrebbe naturale cercare con lo sguardo alberi in fiore e avvertire l’odore del biancospino. Ma il paesaggio si svela per quello che è: privo di vegetazione (brullo) e autunnale, secco e scuro. La natura è penetrata dal silenzio, interrotto solamente dal soffiare del vento e dal cadere delle foglie.

    Parafrasi
    L’aria è limpida e fredda come una gemma, il sole è così luminoso che si ricercano con lo sguardo gli albicocchi in fiore, sentendo nel cuore l’odore amarognolo del biancospino. Ma l’albero del biancospino è secco, le piante scheletrite lasciano una traccia nera nel cielo sereno, il cielo è deserto, e il terreno sembra vuoto e sordo al piede che lo calpesta. Intorno c’è silenzio, soltanto grazie ai colpi di vento, si sente lontano un fragile cadere di foglie, proveniente dai giardini e dagli orti. È la fredda estate dei morti.
     
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  2. saggì,
     
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    Grazie mi hai salvato la vita XD
     
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  3. .:diabolika:.
     
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    mamma mia ci voleva proprio questa parafrasi ti ringrazio,, mi hai salvata da un impreparato in antologia,, nn sapevo proprio come farla xD...
     
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  4. nelloboss
     
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    grazie per questa parafrasi un bacione
     
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  5. unangeloincercadiparadiso
     
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    non so chi sia ma mi piacerebbe conoscerti mi hai salvato la vita....non saprei proprio come farla...grazie mille baci baci
     
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  6. Stefano94inter
     
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    spero ti diano un bel 3 cretinetto!!!!

    Edited by <Cassandra> - 14/9/2010, 17:05
     
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  7. lelino
     
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    grazie per questa parafrasi ciaociao
     
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  8. TiBenedico
     
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    o_o Perfetto, salva da un impreparato :D
     
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  9. chiki-chan
     
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    Se non dispiace qualcuno saprebbe dirmi le espressioni che connotano le tre parte in cui si può suddividere la poesia grazie ^_^
    P.s. scusate se non mi sono presentata
     
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  10. -Kimi.
     
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    Grazie mille!
     
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  11. benny milito
     
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    Grazie mille :-)
     
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    CITAZIONE (rascal @ 7/7/2008, 11:28) 
    “NOVEMBRE”

    Gemmea l'aria, il sole così chiaro
    che tu ricerchi gli albicocchi in fiore,
    e del prunalbo l'odorino amaro
    senti nel cuore...
    Ma secco è il pruno, e le stecchite piante
    di nere trame segnano il sereno,
    e vuoto il cielo, e cavo al piè sonante
    sembra il terreno.
    Silenzio, intorno: solo, alle ventate,
    odi lontano, da giardini ed orti,
    di foglie un cader fragile. E' l'estate
    fredda, dei morti.

    Questa lirica venne inclusa nella prima edizione di Myricae. Il tema generale di questa poesia è l’analisi del paesaggio invernale e una riflessione sulla fragilità della vita. Il poeta descrive una limpida giornata di novembre caratterizzata dall’aria così nitida e luminosa che verrebbe naturale cercare con lo sguardo alberi in fiore e avvertire l’odore del biancospino. Ma il paesaggio si svela per quello che è: privo di vegetazione (brullo) e autunnale, secco e scuro. La natura è penetrata dal silenzio, interrotto solamente dal soffiare del vento e dal cadere delle foglie.

    Parafrasi
    L’aria è limpida e fredda come una gemma, il sole è così luminoso che si ricercano con lo sguardo gli albicocchi in fiore, sentendo nel cuore l’odore amarognolo del biancospino. Ma l’albero del biancospino è secco, le piante scheletrite lasciano una traccia nera nel cielo sereno, il cielo è deserto, e il terreno sembra vuoto e sordo al piede che lo calpesta. Intorno c’è silenzio, soltanto grazie ai colpi di vento, si sente lontano un fragile cadere di foglie, proveniente dai giardini e dagli orti. È la fredda estate dei morti.
     
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11 replies since 7/7/2008, 11:28   83203 views
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