Feticismo del sedere e dell'ano

« Older   Newer »
 
  Share  
.
  1.  
    .
    Avatar
    Group
    Member
    Posts
    11,430

    Status
    Ero riuscita a fuggire dalla stanza in cui mi tenevano segregata. La chiamavano “la mia dimora”, altro non era però che la stanzetta di una clinica psichiatrica con chiusura ermetica dall’esterno. Aggredendo l’infermiera per la visita di controllo giornaliero, mi sono rifugiata nello studio del medico che mi tiene sotto cura. Era pieno di fascicoli relativi ad altri pazienti come me. Ne presi uno a caso e l'ho letto.

    Caso 1655. Feticismo del sedere e dell'ano.

    Fabio Fulvi ha 29 anni. È medico urologo. Esercita la professione da un anno. Il suo caso è molto indicativo di una forma di autoconvincimento erotico feticistico, con deviazione professionale e pervertimento preterintenzionale. Egli scrive nelle sue memorie:
    « Sono sempre stato quel che si suole definire un bambino prodigio. A quattro anni sapevo già leggere e scrivere e fare di conto, ragionavo senza difficoltà anche sui problemi non prettamente infantili. Iniziai a provare impulsi erotici a sette anni e la causa indiretta di questa mia precoce sessualità fu la presenza in casa mia di una bambinaia di 35 anni, donna formosa e dai glutei prominenti. Costei mi sorprese un giorno mentre evacuavo sul water. Poiché ero un bambino la donna non si preoccupò minimamente di allontanarsi e io stesso, d'improvviso, provai l'intenso desiderio di toccarmi la regione anale e anche il pene per rispondere a uno squillo di desiderio che mi nasceva ulteriormente. Successivamente spiai la bambinaia mentre compiva le sue funzioni fisiologiche e rimasi favorevolmente impressionato dalle sue voluminose natiche. Dopo vari indugi riuscii, un giorno, a introdurmi in bagno mentre orinava e così, fingendo di lavarmi le mani, potei osservarla. La conseguenza di tale visione fu un'intensa erezione e l'immediata esigenza di masturbarmi. Quel giorno persi la testa e lo feci in sua presenza. Più che altro suscitai in lei dell'ilarità e niente di più.
    In seguito non ebbi più modo di osservare le grasse e polpose natiche della bambinaia, ma spesso vi pensavo e mi masturbavo godendo all'idea di vedere il suo ano dilatarsi nell'attimo della defecazione. All'età di quindici anni mi masturbavo anche sei, sette volte al giorno, talvolta spossandomi notevolmente. Il mio chiodo fisso credo che fosse sempre il deretano femminile. Giunsi persino a spiare mia madre mentre mingeva ma poi per un periodo di un anno intero, convinto da mio padre al quale ebbi il coraggio di confessare tutto ciò, riuscii ad astenermi dalla masturbazione, benché avessi polluzioni notturne oniriche quotidianamente. Non ebbi rapporti sessuali con ragazze fino ai diciotto anni. A partire da questa età quando il desiderio di eiaculare si faceva impellente, frequentavo prostitute. Durante il periodo universitario incontrai parecchie ragazze con le quali compivo l'atto sessuale almeno tre volte la settimana, arrivando anche a eiaculare quattro volte in una notte. Sono sempre stato molto potente dal punto di vista sessuale e anche la lettura di libri e la visione di immagini erotiche suscitava in me il desiderio di masturbarmi. Debbo anche dire che, per coltivare la mia fervida passione lussuriosa per i glutei delle donne, decisi a quell'epoca di specializzarmi in urologia, una branca medica che, come supponevo, una volta ottenuta la relativa laurea e insediatemi con un mio proprio studio professionale, mi avrebbe dato modo di palpare, osservare e scrutare natiche femminili in grande quantità. Non facevo allora, come non ne faccio adesso, molta differenza tra donne giovani o anziane, belle o brutte — purché non siano repellenti — e mi era sufficiente che tali donne avessero natiche cicciute e prominenti. Gli anni passarono mentre io coltivavo sempre più freneticamente la mia passione. Con le ragazze coivo il più delle volte in posizione sodomitica e, anche se eiaculavo troppo presto nel loro retto, tuttavia godevo moltissimo, anche nel vedere quella loro sofferenza quando la mia asta penetrava nel loro sfintere. Esigevo dunque che la luce fosse accesa nella stanza, che la donna si mettesse prona davanti a me e che si stendesse le natiche con le mani per darmi modo di osservarle estasiato l'orifizio anale.
    Praticavo poi dei lunghi estenuanti cunnilingui sullo sfintere e non nego che molte delle mie partner ne traessero soddisfazione sessuale, alcune delle quali raggiungendo persino l'orgasmo a causa del mio titillamento.
    Mi sono laureato e, con l'aiuto paterno, sono riuscito a metter su uno studio professionale. Dapprima le visite di pazienti erano rare ma poi, in capo a pochi mesi, anche per le amicizie che avevo contratte all'università e per le mie personali doti di buon urologo, riuscii a farmi una discreta clientela. Il mio vizio, ma non vorrei definirlo tale, rimaneva stazionario. Dal punto di vista sessuale non esiste per me piacere più grande di quello che sto per descrivere. Accolgo la mia cliente, spesso dopo la seconda o terza seduta, con le dovute maniere che la mia professione mi impongono. (Debbo dire che raramente le mie clienti si sono accorte delle mia segreta mania di scrutare per dei minuti interi gli organi sessuali alla ricerca di sintomi vari). Faccio distendere la donna in posizione ginecologica e, tralasciando l'esame particolareggiato della sua vagina, comincio a palparle lo sfintere anale. La cliente in questione è da me preventivamente scelta tra le tante affette da malattie non appariscenti (scarto a priori le blenorragiche e quelle affette da ragadi o emorroidi). Poi, approfittando del fatto che la paziente non può conoscere i metodi speculativi del terapeuta, le inserisco un dito, a nudo, nell'ano, profondamente, finché non constato tattilmente la durezza della materia fecale. A questo punto posso anche avere un orgasmo in quanto già dal momento in cui la donna è nuda davanti a me e mostra l'ano io entro in erezione. Se, come mi capita ancor oggi, la cliente, mangia come si suoi dire la foglia, e viene a farsi visitare per il gusto di essere palpata e titillata nella zona anale, allora sono l'essere più felice del mondo. Tutt'oggi sollevo quelle mie clienti-collaboratrici dal prezzo della visita pur di poter coire analmente con loro.»
     
    Top
    .
0 replies since 9/7/2011, 11:33   6065 views
  Share  
.