AW109, storia di un primo della classe

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    Dal primo volo del 1971 al record di viaggio intorno al mondo del 2008: l'evoluzione di uno degli elicotteri di maggior successo di tutti i tempi

    Un viaggio lungo più di 40 anni attraverso la storia dell’industria elicotteristica italiana e dell’elisoccorso. Si potrebbe riassumere in queste parole il ruolo dell’Agusta 109 (oggi noto come AgustaWestland AW109): un elicottero che ha fatto la storia dell’ala rotante e che, ancora oggi, costituisce la spina dorsale delle flotte dei provider dei servizi Hems in cinque Continenti.


    Per tornare alle origini dell’AW109 bisogna fare un salto indietro di quattro decenni. Alla fine degli anni ‘60 la “Costruzioni Aeronautiche Giovanni Agusta” era un’azienda profondamente diversa dal colosso attuale, nato nel 2000 a seguito della fusione con la britannica Westland Helicopters. La casa di Samarate, fino ad allora specializzata nella costruzione su licenza di elicotteri di fabbricazione straniera, iniziava ad affacciarsi nella progettazione di velivoli di produzione propria con prototipi come l’A101 e l’A106.


    La svolta arriva all’inizio degli anni ’70. La nascita del progetto A109 (denominato, per un breve periodo, “Hirundo”) segna l’inizio di una storia lunga oltre 40 anni. L’A109 è infatti il primo elicottero da produzione in serie concepito, disegnato e costruito interamente dalla Agusta. Il disegno iniziale prevedeva l’adozione di un singolo motore, opzione scartata immediatamente prima del battesimo dell’aria in favore di una coppia di turbine Allison 250-C14.


    Il primo volo risale al 4 agosto 1971. Dallo stabilimento di Cascina Costa si solleva un A109 pilotato da Ottorino Lancia e Paolo Bellavita, autore del progetto insieme all’ingegner Bruno Lovera. A causa di alcune difficoltà, tuttavia, bisognerà aspettare il 1972 prima di vedere in aria un altro prototipo. Quattro anni dopo, nel 1976 (un anno dopo la certificazione), inizieranno le prime consegne. Sarà un successo immediato: selezionato dall’Esercito come elicottero da attacco leggero e da supporto aereo ravvicinato, verrà opzionato in oltre 100 esemplari da Atlantic Aviation, distributore Agusta sul suolo americano.


    Ma il successo dell’A109 è riconducibile soprattutto all'applicazione in campo civile. Quarant’anni dopo il primo volo, gli eredi del primo “Hirundo” sono infatti impiegati dai  provider di servizi di elisoccorso in tutto il mondo. I suoi punti di forza, universalmente riconosciuti, sono velocità, affidabilità, versatilità e l’aggiornamento tecnologico costante. 


    Prima della fusione di inizio millennio e in seguito all'ingresso in Finmeccanica del 1994, l’A109 ha assunto le fattezze, in realtà mai veramente stravolte dal progetto iniziale, dell’attuale AW109. L’A109E “Power” ha infatti segnato un nuovo passo in avanti dell’intero programma. Lo dimostra la certificazione JAR-OPS 3 Classe 1 Categoria A, che ha permesso al velivolo di decollare e atterrare anche in single engine. Una ventata di freschezza tecnologica ma anche commerciale: l’A109, ribattezzato MH-68A Stingray, sarà infatti selezionato dalla Guardia Costiera americana come elicottero da interdizione tattica a corto raggio nelle missioni di lotta al contrabbando di droga.


    Alla versione “Power” seguiranno la “Grand” (a cabina allungata e spinta da due propulsori Pratt & Whitney Canada PW207) e la “Elite”, la variante per trasporto VIP. La storia operativa dell’AW109, nonostante la nuova generazione di velivoli di AgustaWestland si sia affacciata sul mercato già da alcuni anni, non sembra destinata ad esaurirsi. Nell’agosto 2008, infatti, Scott Kasprowicz e Steve Sheik hanno stabilito il nuovo record di viaggio intorno al mondo in 11 giorni, 7 ore e 2 minuti. Il tutto senza modifiche strutturali o tecnologie sviluppate ad hoc, ma con un AW109 Grand in configurazione standard di fabbrica. 

     
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