I vertici Alitalia cercano l'accordo con le banche

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    È nelle mani delle banche, uno dei nodi più complessi da sciogliere per risolvere la partita tra Alitalia ed Etihad. E proprio a loro ieri l'ad della compagnia italiana Gabriele Del Torchio è andato a chiedere il sostegno necessario per presentarsi più forte ad Abu Dhabi, dove volerà lunedì a presentare la proposta italiana per un accordo. Ma la trattativa non sembra ancora in discesa, dal momento che sia i sindacati che il Governo, da cui dipendono le altre principali richieste degli arabi (gli esuberi e la liberalizzazione di Linate) condizionano il loro sì solo al raggiungimento dell'intesa tra le due compagnie.
    Ierii Del Torchio, insieme al presidente Roberto Colaninno, ha incontrato a Milano le banche creditrici (Unicredit, Intesa SanPaolo, Mps e Popolare di Sondrio) e i principali soci della compagnia (Poste, Atlantia) per illustrare i contenuti della lettera arrivata martedì scorso da Etihad. Al centro dei colloqui con gli istituti di credito, la richiesta di Etihad di rinegoziare circa la metà del debito per una cifra che sarebbe salita a 565 milioni (inglobando ai 400 milioni precedentemente richiesti anche i 165 milioni di nuova finanza versati dalle banche ad inizio anno), con le banche che spingerebbero per una maggiore conversione anzichè svalutazione dei loro crediti. I contatti con le banche, vista la delicatezza della partita, proseguiranno anche nel week end.
    Incassato l'appoggio di azionisti e banche, lunedì Del Torchio e Colaninno voleranno ad Abu Dhabi per incontrare il ceo di Etihad James Hogan. L'incontro è stato confermato dall'azienda ai sindacati durante il tavolo tecnico che si è svolto in ieri mattinata a Fiumicino: l'azienda non ha precisato l'obiettivo della visita, ma l'ha presentata come «un passo avanti, una ripresa positiva del confronto». Nei fatti la trasferta emiratina servirà a presentare agli arabi un'«impalcatura» della proposta messa a punto in questi giorni da Alitalia alla luce della lettera e dopo il confronto dei giorni scorsi con tutti gli stakeholders: debito, esuberi, contenziosi pregressi, infrastrutture. E dopo la missione di Del Torchio ad Abu Dhabi, la prossima settimana potrebbe tornare a riunirsi il cda.
    Nei prossimi giorni non si esclude anche un nuovo incontro tra Del Torchio e i sindacati per metterli al corrente dei contenuti della lettera. Da martedì ad oggi non ci sarebbe stato infatti alcun contatto formale e non se n'è parlato nemmeno nell'incontro tecnico di questa mattina sul costo del lavoro.
    Tema su cui i sindacati, peraltro, non sono disposti ad andare avanti senza prima garanzie su Etihad: per la Uiltrasporti le richieste di Alitalia «non sono sostenibili» e prima serve l'accordo con Etihad; e la Filt Cgil esprime preoccupazione sullo stato aziendale, ribadendo l'«indisponibilità» ad ulteriori tagli senza avere certezze sul futuro industriale.
    E fa una parziale frenata anche il ministro Lupi, che dopo aver detto nei giorni scorsi che il decreto su Linate era legato ad Expo e non c'entrava niente con Etihad, oggi ha spiegato che si sta lavorando, ma «prima vediamo se si chiude l'accordo tra Alitalia e Etihad». Il ministro ha spiegato di essere in contatto con Del Torchio e ha espresso l'augurio che «si possa arrivare nei prossimi giorni a una soluzione». Mentre ad Air France-Klm (che non sottoscrivendo l'aumento di capitale è scesa dal 25% al 7%) riserva una frecciatina: «Poteva sottoscrivere l'aumento di capitale per Alitalia ma non lo ha fatto. Quando uno è interessato a una compagnia di bandiera, non spera che fallisca per comprarla a zero, ma investe risorse per rilanciarla».
     
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