La prima missione su una cometa Martedì lo «sbarco» di Rosetta

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    Philae sulla superficie di 67/P dopo dieci anni e mezzo di viaggio. Il nome del lander scelto in un concorso vinto da una ragazzina italiana allora quindicenne

    Sta per arrivare il grande giorno di Rosetta. Dopo dieci anni e mezzo di viaggio, la sonda europea mercoledì 12 novembre raggiunge il suo obiettivo: lo sbarco del lander Philae sulla cometa 67P/Churyumov-Gerasimenko. Lo scorso 6 agosto Rosetta, dopo che in gennaio era stata «risvegliata» da una lunga ibernazione, aveva concluso le sue manovre per inserirsi in un’orbita intorno al nucleo della cometa. Nei mesi successi aveva scattato fotografie dettagliate della strana forma (divisa in due corpi distinti che all’inizio avevano fatto pensare alla fusione di due nuclei) per consentire agli scienziati dell’Agenzia spaziale europea (Esa) di stabilire il migliore punto per l’atterraggio, che pochi giorni fa è stato denominato Agilkia (come un’isoletta sul Nilo). Il principale obiettivo scientifico della missione è capire l’origine delle comete e le relazioni tra la loro composizione e la materia interstellare per potere risalire alle origini del Sistema solare, come spiegato nel video (lo vedete qui sotto) fatto realizzare appositamente dall’Esa per diffondere al grande pubblico l’importanza di Rosetta.
    Segnali con 28 minuti di ritardo

    Philae il 12 novembre si staccherà da Rosetta alle 9,35 circa (tutti gli orari da qui in poi sono in ora italiana) ma il segnale sulla Terra giungerà solo alle 10,03 dopo 28 minuti e 20 secondi di viaggio necessari per coprire i 511 milioni di chilometri che separano il nostro pianeta da Rosetta. La discesa sarà lentissima: per superare gli ultimi 22,5 km che separano Rosetta dalla cometa, Philae impiegherà sette ore: il segnale dell’avvenuto sbarco arriverà sulla Terra intorno alle ore 17. Le prime immagini dalla cometa giungeranno al centro di controllo di Darmstadt (Germania) verso le 19.

    La lunga missione

    Dopo la partenza avvenuta il 2 marzo 2004 Rosetta (che, come hanno ammesso gli stessi scienziati, in termini tecnologici è una sonda del millennio scorso visto che la progettazione è iniziata oltre 20 anni fa), ha effettuato un sorvolo di Marte nel febbraio 2007 e due passaggi ravvicinati con gli asteroidi Steins e Lutetia, per poi proseguire verso la cometa Churyumov-Gerasimenko. Secondo i piani la missione finirà nel dicembre 2015, quando Rosetta avrà riattraversato l’orbita di Marte e si starà dirigendo di nuovo verso la fascia degli asteroidi.

    Rosetta è anche «italiana»

    Importante il contributo dell’Italia alla realizzazione di Rosetta. La sonda è stata infatti assemblata e testata negli stabilimenti Thales Alenia Space a Torino. Inoltre molti degli strumenti a bordo sia della sonda che di Philae sono italiani, finanziati e realizzati dall’Agenzia spaziale italiana (Asi) con la responsabilità scientifica di ricercatori del nostro Paese e di aziende nazionali. Il nome Philae venne scelto tramite un concorso internazionale vinto da Serena Vismara, allora quindicenne di Arluno in provincia di Milano. «Ho fatto una ricerca di due giorni su Internet, cercando tutti i collegamenti con la stele di Rosetta», ha detto, e così è venuto fuori Philae, disse Serena a suo tempo che come premio andò a Kourou, in Guyana francese, ad assistere al lancio del razzo Ariane 5 con a bordo Rosetta. Ora Serena Vismara sta completando un master in ingegneria spaziale al Politecnico di Milano.

    da:corriere

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