L'invenzione dell'inferno,la verità sulla Bibbia e la gnosi cristiana

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    Salve a tutti!

    Consiglio di vedere questi brevi video nell'ordine in cui li elenco:
    L'invenzione dell'inferno
    Verità sulla Bibbia
    La gnosi cristiana

    Consiglio vivamente di vederli tutti a chi fosse interessato a conoscere la verità sul Cristianesimo
     
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  2. riccardo51
     
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    Scusa ma questo professore Bellucci è detentore di verità? un po' presuntuoso mi pare caro Orlando!
    La Bibbia è verità ed è la Parola di Dio che ha lasciato all'umanità, l'inferno si sà NON è un insegnamento biblico è stato inventato dalla chiesa!
     
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    Caro Riccardo ti faccio notare che anche voi testimoni di Geova vi considerate detentori di verità in quanto credete che la vostra sia l'unica organizzazione religiosa approvata da Dio.

    Quando parlate tra di voi,se qualcuno chiede ad un altro da quanto tempo è TdG,l'altro invece di dire qualcosa del tipo "sono cristiano da 10 anni" o "sono TdG da 10 anni" dice "sono nella verità da 10 anni".

    Anni fa vi ho frequentati per 6 mesi consecutivi: un anziano di congregazione mi faceva lo studio biblico a casa una volta a settimana,andavo regolarmente nella "sala del regno"(come chiamate i vostri luoghi di culto) a pochi passi da casa mia e ci mancava poco che uscissi anch'io in predicazione...quindi parlo con cognizione di causa quando dico che anche voi TdG vi ritenete detentori della verità :)
     
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  4. riccardo51
     
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    Caro Orlando Gesù disse " Io sono la via la VERITA' e la vita " La verità è esposta nella Bibbia e nei Vangeli e noi seguiamo questa.
    Chi desidera avere l’approvazione di Dio deve camminare nella sua verità e servirlo in verità. (Gsè 24:14; 1Sa 12:24; Sl 25:4, 5; 26:3-6; 43:3; 86:11; Isa 38:3) Questo richiede che la persona si attenga ai requisiti di Dio e lo serva con fedeltà e sincerità. A una samaritana Gesù Cristo disse: “L’ora viene, ed è questa, in cui i veri adoratori adoreranno il Padre con spirito e verità, poiché, veramente, il Padre cerca tali adoratori. Dio è uno Spirito, e quelli che l’adorano devono adorarlo con spirito e verità”. (Gv 4:23, 24) Questa adorazione non poteva essere frutto della fantasia, ma doveva conformarsi a ciò che è in armonia con l’effettivo stato di cose, secondo quello che Dio ha rivelato di sé e dei suoi propositi.
    Il cristianesimo è la “via della verità” (2Pt 2:2), e coloro che aiutano altri promuovendo gli interessi del cristianesimo diventano “compagni d’opera nella verità”. (3Gv 8) Tutto l’insieme degli insegnamenti cristiani, inclusi poi nella scritta Parola di Dio, è “la verità” o “la verità della buona notizia”. Per conseguire la salvezza è indispensabile attenersi a questa verità o “camminare nella verità”. (Ro 2:8; 2Co 4:2; Ef 1:13; 1Tm 2:4; 2Tm 4:4; Tit 1:1, 14; Eb 10:26; 2Gv 1-4; 3Gv 3, 4) In quanto a coloro che si comportano bene, la verità — il conformarsi alla Parola di Dio e i risultati effettivi di tale comportamento — attesta che essi sono esempi da imitare. (3Gv 11, 12) Viceversa chi si allontana dagli insegnamenti fondamentali del cristianesimo, sia comportandosi in modo scorretto sia sostenendo dottrine false, non ‘cammina’ più nella verità. Questa era la situazione di coloro che insistevano sulla necessità della circoncisione per essere salvati. Il loro insegnamento era contrario alla verità cristiana e chi lo accettava non ubbidiva più alla verità o non camminava nella verità. (Gal 2:3-5; 5:2-7) Similmente, quando l’apostolo Pietro, con le sue azioni, fece una distinzione fuori luogo fra ebrei e non ebrei, l’apostolo Paolo lo corresse perché non ‘camminava’ in armonia con “la verità della buona notizia”. — Gal 2:14.

    Nella Bibbia “verità” non è affatto un concetto astratto, intangibile, come quello su cui dibattono i filosofi.
    Quando Gesù disse che lo scopo di tutta la sua vita era quello di dichiarare la verità, si riferiva a qualcosa che gli ebrei fedeli avevano tenuto in alta stima per secoli. Per molto tempo, nei loro scritti sacri, gli ebrei avevano letto in merito a una “verità” concreta, non teorica. Nella Bibbia “verità” traduce il termine ebraico “ʼemèth”, che significa ciò che è saldo, solido e, quel che forse più conta, degno di fiducia.
    Gli ebrei avevano valide ragioni per considerare la verità in questo modo. Chiamavano il loro Dio, Geova, “Dio di verità”. (Salmo 31:5) Questo perché tutto ciò che Geova diceva che avrebbe fatto, faceva. Quando faceva delle promesse, le manteneva. Quando ispirava delle profezie, si adempivano. Quando pronunciava giudizi definitivi, venivano eseguiti. Milioni di israeliti erano stati testimoni oculari di queste realtà. Gli ispirati scrittori della Bibbia le misero per iscritto come fatti storici indisputabili. A differenza di altri libri ritenuti sacri, la Bibbia non è imbevuta di miti o leggende. Affonda saldamente le radici in fatti verificabili: fatti storici, archeologici, scientifici, sociologici. Non sorprende che il salmista dicesse di Geova: “La tua legge è verità. . . . Tutti i tuoi comandamenti sono verità! . . . La sostanza della tua parola è verità”. — Salmo 119:142, 151, 160.
    Gesù Cristo fece eco alle parole di questo salmo quando disse in preghiera a Geova: “La tua parola è verità”. (Giovanni 17:17) Gesù sapeva che qualunque cosa il Padre dicesse era assolutamente fondata e degna di fiducia. Similmente, Gesù era “pieno di . . . verità”. (Giovanni 1:14) I suoi seguaci impararono essendo testimoni oculari, e misero per iscritto a beneficio dei posteri, che tutto ciò che egli diceva era solido come la roccia: era la verità.
    Comunque, quando disse a Pilato che era venuto sulla terra per dichiarare la verità, Gesù aveva in mente una specifica verità. Gesù fece quell’affermazione in risposta alla domanda di Pilato: “Sei tu re?” (Giovanni 18:37) Il Regno di Dio, e il ruolo regale di Gesù stesso, furono il tema, il fulcro, dell’insegnamento di Gesù sulla terra. (Luca 4:43) La “verità” in cui tutti i veri cristiani sperano è che questo Regno santificherà il nome di Geova, rivendicherà la Sua sovranità e restituirà all’umanità fedele la vita eterna nella felicità. Dato che il ruolo di Gesù è fondamentale per l’adempimento di tutte le promesse di Dio e dato che tutte le profezie di Dio divengono “Amen”, cioè si avverano, grazie a lui, Gesù poté ben dire: “Io sono la via e la verità e la vita”. — Giovanni 14:6; 2 Corinti 1:20; Rivelazione 3:14.
    Riconoscere che questa verità è assolutamente degna di fiducia vuol dire molto per i cristiani odierni. Vuol dire che la loro fede in Dio e nelle sue promesse si basa su fatti, su realtà.
    La verità all’opera
    Non sorprende che la Bibbia metta in relazione la verità con l’agire. (1 Samuele 12:24; 1 Giovanni 3:18) Per gli ebrei timorati di Dio la verità non era un argomento filosofico: era un modo di vivere. La parola ebraica per “verità” può anche significare “fedeltà”, ed era usata per descrivere una persona degna di fiducia. Gesù insegnò ai suoi seguaci a considerare la verità allo stesso modo. Denunciò energicamente l’ipocrisia dei farisei, il baratro che c’era fra la loro professione di giustizia e le loro opere ingiuste. E diede l’esempio vivendo in armonia con le verità che insegnava.
    Lo stesso dovrebbero fare tutti i seguaci di Cristo. Per loro la verità della Parola di Dio, l’entusiasmante buona notizia del Regno di Dio retto da Gesù Cristo, non è semplicemente una serie di informazioni. Tale verità li spinge ad agire, li induce a vivere in armonia con essa e a parlarne ad altri. (Confronta Geremia 20:9). Nella congregazione cristiana del I secolo, il modo di vivere adottato dai seguaci di Cristo era a volte chiamato semplicemente ‘la verità’ o ‘la via della verità’. — 2 Giovanni 4; 3 Giovanni 4, 8; 2 Pietro 2:2.
     
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    Caro Riccardo,anche se ovviamente non condivido tutto lo scritto che hai copiato,ti ringrazio per avermi fatto fare una piacevole e interessante lettura :)

    Con tutto il rispetto per la Bibbia,io continuo comunque a seguire gli insegnamenti dei sacri Veda(Bhagavad-gita,Srimad-Bhagavatam ecc) e a essere un aspirante devoto di Krishna :)

    Io non considero Krishna differente dal Dio biblico e altri aspetti del Divino(per esempio il Grande Spirito in cui credono i nativi americani) ma nel mio cuore c'è spazio solo per questo affascinante e bellissimo ragazzo trascendentale dalla carnagione bluastra e dagli occhi di loto:
    KA2_027
     
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  6. riccardo51
     
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    Ok Orlando Dio ci ha lasciato liberi, abbiamo il libero arbitrio. Di verità ce ne deve essere una sola, la Bibbia dimostra di essere la verità e io mi sforzo di seguire questa. Ti invito se lo desideri di approfondire lo studio della Parola di Dio, anche se in parte lo hai già fatto e vedrai con le prove dove stà la VERITA'. Gesù disse in Matteo 7:7 "Continuate a chiedere e vi sarà dato , continuate a cercare e troverete , continuate a bussare e vi sarà aperto" Ciao
     
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    CITAZIONE (riccardo51 @ 5/10/2017, 08:38) 
    Di verità ce ne deve essere una sola

    E' vero che le nostre religioni insegnano cose diverse (per esempio la mia insegna la reincarnazione mentre la tua insegna che si vive una volta sola) ma entrambe insegnano che il fine ultimo della vita è amare Dio(che io chiamo Krishna e tu chiami Geova).

    Ti posso assicurare che questa non è l'unica cosa che abbiamo in comune.

    Comunque ti faccio leggere le parole di Ramakrishna,un santo indù vissuto nel 1800

    Ogni religione è vera. Dio può essere raggiunto da ogni religione. I fiumi scorrono in direzioni diverse ma si riversano tutti nel mare. Nel mare essi sono un'unità.

    Un uomo veramente religioso dovrebbe pensare che anche le altre religioni sono sentieri che conducono alla verità. Dovremmo sempre mantenere un atteggiamento di rispetto verso le altre religioni.
     
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  8. riccardo51
     
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    Caro Orlando Gesù invece disse in Matteo 7:13-14 " Entrate per la porta stretta , perchè ampia e spaziosa è la strada che conduce alla distruzione, e MOLTI sono quelli che vi entrano ; mentre STRETTA è la strada che conduce alla vita , e POCHI son quelli che la trovano"

    Perché ci sono tante religioni?
    Secondo un recente calcolo, esistono 10 religioni principali e circa 10.000 sette, 6.000 delle quali si trovano in Africa, 1.200 negli Stati Uniti e centinaia in altri paesi.
    Numerosi fattori hanno favorito lo sviluppo di nuovi gruppi religiosi. Secondo alcuni le varie religioni non sono che modi diversi di presentare la verità religiosa. Ma mettendo a confronto con la Bibbia le loro dottrine e pratiche si nota piuttosto che l’esistenza di varie religioni è da attribuirsi al fatto che le persone hanno seguito uomini anziché dare ascolto a Dio. È anche degno di nota che gran parte delle dottrine che esse hanno in comune, ma che sono in contrasto con la Bibbia, hanno avuto origine nell’antica Babilonia. (Vedi le pagine 45, 46, alla voce “Babilonia la Grande”).
    Chi è l’istigatore di questa confusione religiosa? La Bibbia identifica Satana il Diavolo come “l’iddio di questo sistema di cose”. (2 Cor. 4:4) Essa ci avverte che “le cose che le nazioni sacrificano le sacrificano ai demoni, e non a Dio”. (1 Cor. 10:20) Com’è dunque essenziale accertarsi di adorare realmente il vero Dio, il Creatore del cielo e della terra, e che la propria adorazione gli sia gradita!
    Tutte le religioni sono accette a Dio?
    Giud. 10:6, 7: “I figli d’Israele facevano di nuovo ciò che era male agli occhi di Geova, e servivano i Baal e le immagini di Astoret e gli dèi di Siria e gli dèi di Sidone e gli dèi di Moab e gli dèi dei figli di Ammon e gli dèi dei filistei. Lasciarono dunque Geova e non lo servirono. A ciò l’ira di Geova divampò contro Israele”. (Se qualcuno adora una cosa o una persona diversa dal vero Dio, il Creatore del cielo e della terra, è evidente che la sua forma di adorazione non è accetta a Geova).
    Mar. 7:6, 7: “[Gesù] disse [ai farisei e agli scribi dei giudei]: ‘Isaia profetizzò appropriatamente di voi, ipocriti, come è scritto: “Questo popolo mi onora con le labbra, ma il loro cuore è molto lontano da me. Invano continuano ad adorarmi, perché insegnano come dottrine comandi di uomini”’”. (Indipendentemente da chi un gruppo religioso dice di adorare, se i suoi componenti seguono dottrine di uomini invece dell’ispirata Parola di Dio, la loro adorazione è vana).
    Rom. 10:2, 3: “Rendo loro testimonianza che hanno zelo verso Dio; ma non secondo accurata conoscenza; poiché, siccome non conoscevano la giustizia di Dio ma cercavano di stabilire la propria, non si sono sottoposti alla giustizia di Dio”. (Le persone possono avere la Parola scritta di Dio ma non conoscerne accuratamente il contenuto perché nessuno glielo ha dovutamente insegnato. Forse hanno zelo verso Dio, ma non fanno ciò che egli richiede. La loro adorazione non sarà gradita a Dio, vero?)
    È vero che c’è del buono in ogni religione?
    La maggior parte delle religioni insegnano che non bisogna mentire, rubare, e così via. Ma è sufficiente? Berreste un bicchiere di acqua avvelenata solo perché qualcuno vi ha garantito che la maggior parte di ciò che berrete è acqua?
    2 Cor. 11:14, 15: “Satana stesso continua a trasformarsi in angelo di luce. Perciò non è nulla di grande se anche i suoi ministri continuano a trasformarsi in ministri di giustizia”. (Qui siamo avvertiti che non tutto ciò che ha origine da Satana appare ripugnante. Uno dei suoi metodi principali per ingannare l’umanità è la falsa religione, qualunque essa sia, alla quale conferisce parzialmente un aspetto di giustizia).
    2 Tim. 3:2, 5: ‘Gli uomini . . . avranno una forma di santa devozione ma si mostreranno falsi alla sua potenza; e da questi allontànati’. (A prescindere dalle loro manifestazioni esteriori di amore per Dio, se i vostri correligionari non applicano sinceramente la sua Parola nella loro vita, la Bibbia vi esorta a smettere di associarvi con loro).Ciao
     
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    CITAZIONE (riccardo51 @ 6/10/2017, 14:44) 
    Caro Orlando Gesù invece disse in Matteo 7:13-14 " Entrate per la porta stretta , perchè ampia e spaziosa è la strada che conduce alla distruzione, e MOLTI sono quelli che vi entrano ; mentre STRETTA è la strada che conduce alla vita , e POCHI son quelli che la trovano"

    Avresti potuto citare anche Giovanni 14:6 dove Gesù dice "Io sono la via, la verità e la vita; nessuno viene al Padre se non per mezzo di me".

    Noi Hare Krishna consideriamo Gesù un puro devoto di Dio e un guru(maestro spirituale) autentico.

    Un vero guru predica secondo tre fattori: tempo,luogo e circostanza.
    Ai tempi di Gesù non c'è era nessun altro guru autentico nei luoghi in cui visse,quindi lui-predicando in base alle circostanze di quel tempo-diede attraverso sè stesso una via esclusiva per arrivare a Dio.

    Oggigiorno invece ci sono molti guru autentici in tutto il mondo e si può prendere rifugio in uno di questi grandi maestri per conoscere Dio.
    Krishna dice nella Bhagavad-gita(4.34):
    Cerca di conoscere la verità avvicinando un maestro spirituale, ponigli delle domande con sottomissione e servilo. L'anima realizzata può rivelarti la conoscenza perché ha visto la verità

    I nostri maestri spirituali appartengono ad una sampradaya(linea di maestri) che risale a Dio stesso: http://www.harekrsna.it/old_2016/index.php...d=27&Itemid=159

    Nel link puoi vedere la nostra linea di maestri fino a Srila Prabhupada,il guru fondatore della "Associazione Internazionale per la coscienza di Krishna"

    Per quanto riguardo Satana,sapevo già che voi credete che sia lui il vero fondatore delle altre religioni e ti ripeto quello che ho detto in un altro thread: trovo Satana un argomento così primitivo spiritualmente che preferisco lasciarlo a chi vuole fare lo spiritoso.

    Concludo questo post rispondendo all'eventuale obiezione che Gesù faceva miracoli mentre i nostri maestri non li fanno.
    Srila Prabhupada diceva che i miracoli sono per la gente ignorante e che Gesù li faceva perchè a quei tempi la gente aveva bisogno di vedere compiere miracoli per credere che Gesù fosse davvero stato mandato da Dio.

    Grazie per questo piacevole dibattito :)
     
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  10. riccardo51
     
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    Caro Orlando
    Con i miracoli che compie, Gesù dà una dimostrazione di come userà il suo potere in qualità di Re
    DIO conferì a Gesù il potere di fare cose fuori della portata di qualsiasi essere umano. Gesù compì moltissimi miracoli, spesso davanti a folle di testimoni oculari. Quei miracoli dimostrarono che Gesù può vincere nemici o risolvere problemi che gli uomini imperfetti non sono mai riusciti a eliminare. Facciamo degli esempi.
    Mancanza di cibo. Il primo miracolo di Gesù fu quello di trasformare dell’acqua in ottimo vino. In altre due occasioni sfamò migliaia di persone con appena pochi pani e pesci. In entrambi i casi il cibo fu più che sufficiente per tutti.
    Malattie. Gesù sanò persone che avevano “ogni sorta di malattia e ogni sorta d’infermità”. (Matteo 4:23) Guarì ciechi, sordi, lebbrosi, epilettici, nonché zoppi, storpi e altri invalidi. Non ci fu malattia che Gesù non riuscì a guarire.
    Condizioni atmosferiche pericolose. Mentre Gesù e i suoi discepoli attraversavano in barca il Mar di Galilea, si scatenò una violenta tempesta. I discepoli erano atterriti. A Gesù bastò volgersi verso la tempesta e dire: “Taci! Quietati!” E subito si fece una gran calma. (Marco 4:37-39) Un’altra volta camminò sulle acque durante uno spaventoso temporale. — Matteo 14:24-33.
    Spiriti malvagi. Gli spiriti malvagi sono di gran lunga più forti degli esseri umani. Molti hanno tentato invano di sottrarsi al controllo di questi crudeli nemici di Dio. Eppure in più occasioni Gesù comandò a degli spiriti di lasciar libere le loro vittime, e questi ubbidirono. Non ne aveva paura. Erano piuttosto loro a riconoscere la sua autorità e a temerlo.
    Morte. Appropriatamente definita “ultimo nemico”, la morte è un avversario che nessun uomo può sconfiggere. (1 Corinti 15:26) Gesù invece riportò in vita dei morti: ad esempio risuscitò il giovane figlio di una vedova e restituì ai genitori affranti la figlia adolescente. Un caso ancor più eclatante fu quello in cui Gesù risuscitò il suo caro amico Lazzaro, defunto ormai da quattro giorni, davanti a un gran numero di persone che facevano cordoglio. Anche i suoi nemici più accaniti dovettero riconoscere che aveva effettivamente compiuto quel miracolo. — Giovanni 11:38-48; 12:9-11.
    Perché Gesù fece questi miracoli? Non è forse vero che tutti quelli che aiutò alla fine morirono? Certo, ma i suoi miracoli hanno avuto comunque un effetto duraturo: hanno dimostrato che tutte le emozionanti profezie incentrate sul dominio del Re messianico hanno un fondamento concreto. Non ci sono dubbi che il Re nominato da Dio può eliminare per sempre fame, malattie, condizioni atmosferiche pericolose, spiriti malvagi e anche la morte. Ha già dimostrato che Dio gli ha conferito il potere di fare tutto questo.
    Innoltre tu stesso hai citato Giovanni14:6 che Gesù è LA VIA , LA VERITA' e LA VITA , quindi SOLO lui e suo Padre ci può illuminare nel nostro cammino , grazie anche a te ciao
     
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    CITAZIONE (riccardo51 @ 8/10/2017, 15:08) 
    Non è forse vero che tutti quelli che aiutò alla fine morirono?

    Infatti sono morti tutti.

    Nel mondo materiale ci sono i quattro problemi della nascita,malattia,vecchiaia e morte.

    Ci sono molte forme di sofferenza che le Scritture Vediche dividono in tre categorie:
    -quella causata dal nostro corpo e dalla nostra mente
    -quella causata da altri esseri viventi
    -quella causata dalle potenze naturali

    Le sofferenze(per esempio le malattie) e la morte fanno naturalmente parte del mondo materiale,quindi l'unica soluzione per smettere di soffrire è uscire dal mondo materiale per andare nel mondo spirituale.

    Il mondo materiale è composto da un numero incalcolabile di universi,ognuno contenenti molti pianeti e in ognuno di questi si trovano le stesse sofferenze,sebbene in misura diversa.
    L'anima trasmigra da un pianeta all'altro e da una forma di vita all'altra secondo il suo karma,la legge di azione e reazione che regola l'esistenza nel mondo materiale.
    Quindi chi si comporta bene andrà sui pianeti celesti,chi si comporta male andrà sui pianeti infernali.
    Chi si comporta bene rinascerà come essere umano dopo aver terminato il suo periodo di permanenza sui pianeti celesti,chi si comporta male rinascerà come animale o pianta dopo aver terminato il suo periodo di permanenza sui pianeti infernali.

    Ma in qualsiasi pianeta e forma di vita l'anima trasmigri,rimane sempre il problema della sofferenza e della morte.

    Invece nel mondo spirituale(la dimora di Dio e della anime liberate) non esiste nè la morte nè nessun'altra forma di sofferenza.

    Leggiamo cosa dice Krishna nella Bhagavad-gita(8.16):
    Tutti i pianeti del mondo materiale, dal più alto al più basso, sono luoghi di miseria dove nascita e morte si susseguono ripetutamente. Ma chi raggiunge la Mia dimora, o figlio di Kunti, non rinasce più

    Per raggiungere il mondo spirituale bisogna prendere amare Dio e prendere rifugio in Lui:
    Pensa sempre a Me, diventa Mio devoto, adorami e offriMi i tuoi omaggi. Così verrai a Me senza alcun dubbio. Te lo prometto perché tu sei un amico che Mi è molto caro(Bhagavad-gita 18.65)

    Caro Riccardo concludo il post dicendoti che il "nuovo mondo" che aspettate voi testimoni di Geova non mi attira per niente perchè io aspiro ad associarmi personalmente con Dio e vederLo faccia a faccia,invece nel vostro "nuovo mondo" Dio rimane lontano e sconosciuto.
    Quindi per me sarebbe quasi come stare all'inferno.
     
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  12. riccardo51
     
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    Caro Orlando
    Il cielo è un argomento che ha fatto nascere svariate congetture e accesi dibattiti. Tuttavia, ciò che la Bibbia insegna in merito è completamente diverso da quello che è stato insegnato a molti.
    Cosa si intende per cielo?
    COSA DICONO ALCUNI Ci sono convinzioni differenti su cosa sia il cielo e sullo scopo per il quale esista. Per esempio:
    • Molti che si professano cristiani sono d’accordo con un’enciclopedia cattolica che definisce il cielo “la dimora finale dei beati che muoiono nel Signore” (New Catholic Encyclopedia).
    • Secondo il rabbino Bentzion Kravitz, nell’ebraismo si dà più risalto alla vita presente che alla vita dopo la morte. Egli afferma però che “nel cielo l’anima sperimenta il piacere massimo: una percezione e una sensazione di vicinanza a Dio maggiore di quella che si aveva in precedenza”. Tuttavia Kravitz ammette che “sebbene l’ebraismo riconosca il fatto che si va in cielo, la Torà parla molto poco di questo argomento”.
    • Induisti e buddisti credono che il cielo consista di molti livelli spirituali. È un passaggio intermedio in cui la persona attende di rinascere sulla terra o di raggiungere il Nirvana, una condizione più elevata rispetto al cielo.
    • Alcuni rifiutano qualsiasi spiegazione che dà la religione sul cielo e dicono che sono solo storielle.
    COSA INSEGNA LA BIBBIA Nella Bibbia il termine “cielo” ha più di un significato. Ad esempio:
    • In Genesi 1:20 riguardo alla creazione degli uccelli viene detto: “Volino creature volatili sopra la terra sulla faccia della distesa dei cieli”. In questo caso il termine “cieli” si riferisce all’atmosfera terrestre.
    • Isaia 13:10 menziona le “stelle dei cieli e le loro costellazioni”, quello che oggi chiameremmo spazio cosmico.
    • La Bibbia dice che Dio ha la sua “dimora nei cieli” e che ci sono “angeli nel cielo” (1 Re 8:30, La Nuova Diodati; Matteo 18:10). Qui i termini “cieli” e “cielo” non sono semplici metafore ma descrivono un posto vero e proprio in cui qualcuno vive.
    “Guarda dal cielo e vedi dalla tua alta dimora di santità e bellezza” (Isaia 63:15)
    Alla morte tutti i buoni vanno in cielo?
    La Bibbia non insegna che la terra sia semplicemente una dimora temporanea in cui si attende la morte per poi continuare a vivere in cielo. Dice chiaramente che la morte non ha mai fatto parte del proposito originale di Dio per gli esseri umani. Riflettete:
    • Dio disse alla prima coppia umana: “Siate fecondi e moltiplicatevi e riempite la terra” (Genesi 1:28). La terra doveva essere la dimora permanente dell’uomo, il luogo in cui avrebbe potuto vivere per sempre. I primi esseri umani sarebbero morti solo se avessero disubbidito a Dio. Purtroppo è quello che scelsero di fare (Genesi 2:17; 3:6).
    • La disubbidienza portò alla morte non solo del primo uomo e di sua moglie ma anche dei loro discendenti (Romani 5:12). Significa questo che la razza umana era senza speranza?
    • La Bibbia dice che “secondo la sua promessa [di Dio] noi aspettiamo nuovi cieli e nuova terra” (2 Pietro 3:13). Per mezzo del suo Regno, Dio riporterà la terra alle condizioni originali “e la morte non ci sarà più” (Rivelazione [Apocalisse] 21:3, 4). Si sta parlando della vita in cielo o sulla terra? Se qualcosa “non ci sarà più” significa che prima c’era. Ma la morte non è mai esistita in cielo. Per logica quindi, questo passo biblico si riferisce a quello che avverrà sulla terra. Siamo stati fatti per vivere in questo luogo e desideriamo stare qui con le persone che amiamo. La Bibbia rivela inoltre che i morti saranno riportati in vita e si riuniranno ai loro cari (Giovanni 5:28, 29).
    Per molte persone è stato emozionante imparare quello che la Bibbia insegna riguardo al cielo. Per esempio George, un ex cattolico, dice: “Ho trovato molto confortante conoscere ciò che la Bibbia insegna sulla vita eterna qui sulla terra. Rispetto alla prospettiva di andare in cielo questo è molto più logico”.
    “Riguardo ai cieli, i cieli appartengono a Geova, ma la terra l’ha data ai figli degli uomini” (Salmo 115:16)
    Ciao
     
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    Copio da www.infotdgeova.it/dottrine/terra.php

    È vero che l'uomo è stato creato sulla terra. Ma dove si legge nella Bibbia che Adamo ed Eva avrebbero dovuto vivere per sempre sulla terra? È vero che la morte è subentrata per via del peccato, ma nulla impedisce di credere che, dopo un periodo indeterminato di vita terrena, Dio avrebbe potuto condurre queste creature alla Sua presenza. Come dice Paolo, "non tutti moriranno, ma tutti saranno trasformati" (1 Cor. 15:51). Questo sarebbe potuto avvenire anche con gli uomini fedeli. Non avrebbero "gustato la morte" ma sarebbero stati "trasferiti" alla presenza di Dio (cfr. Gen. 5:24): quale gioia più grande ed eccelsa per una creatura sarebbe, infatti, quella di trovarsi alla presenza del suo Creatore? Non ci sono "terre paradisiache" che possano uguagliare un simile privilegio ed onore.

    [...]

    Commentiamo ora queste parole di Pietro:

    «Ma secondo la sua promessa noi aspettiamo nuovi cieli e nuova terra, e in questi dimorerà la giustizia. Quindi, diletti, giacché aspettate queste cose, fate tutto il possibile per essere infine trovati da lui immacolati e senza difetto e in pace».

    Gesù e gli apostoli si servono delle stesse immagini presenti nella Scrittura (in questo caso il passo di Isaia 65:17, esaminato in precedenza) reinterpretandole in una chiave assolutamente nuova, e questo è chiarissimo in tutto il NT. Gesù ha offerto un'unica speranza di vita eterna e non ha diviso le sue pecore in due classi, con due speranze diverse: le "altre pecore" di Giov. 10:16 - che secondo i TdG sarebbero coloro che dovrebbero vivere sulla terra - sono semplicemente i cristiani di origine gentile che si sono uniti ai credenti di origine ebraica. Questo è indicato anche da altri passi biblici; per esempio Romani 1:16:«Poiché io non mi vergogno del Vangelo, perché esso è potenza di Dio per la salvezza di chiunque crede, del giudeo prima e poi del greco [le nazioni "gentili"]» Che la speranza offerta sia unica lo indica lo stesso versetto 16 di Giovanni 10: "Diverranno un solo gregge e un solo pastore".

    Altro passo citato spessissimo dai TdG:

    «E vidi un nuovo cielo e una nuova terra; poiché il precedente cielo e la precedente terra erano passati, e il mare non è più. E vidi la città santa, la Nuova Gerusalemme, scendere dal cielo, da Dio, e preparata come una sposa adorna per il suo marito. Allora udii un'alta voce dal trono dire: "Ecco, la tenda di Dio è col genere umano ed egli risiederà con loro, ed essi saranno suoi popoli. E Dio stesso sarà con loro. Ed egli asciugherà ogni lacrima dai loro occhi, e la morte non ci sarà più, né ci sarà più cordoglio né grido né dolore. Le cose precedenti sono passate"» (Rivelazione 21:1-4).

    Si noti innanzitutto che si dice che terra, cielo, mare, tutti gli elementi che compongono l'attuale realtà fisica dovranno "passare", scomparire. Si parla quindi di "nuovi cieli e nuova terra", nel senso di una realtà completamente rinnovata, di una nuova creazione, nella quale le "cose precedenti" non ci saranno più. Come si può pensare quindi che in questa nuova realtà vi saranno ancora corpi fisici come quelli che possediamo ora? Questa "nuova terra" potrebbe benissimo riferirsi ad una realtà spirituale, dove i salvati potranno vivere nei loro corpi glorificati. Potrebbe essere anche una riproduzione dell'attuale mondo fisico, ma senza che coloro che vi vivranno abbiano i limiti della realtà fisica attuale. Per esempio, potrebbero vedere Dio faccia a faccia ed essere partecipi della "natura divina", privilegio che i TdG riservano invece - assurdamente - solo ai "144.000": una distinzione nella salvezza che, oltre a non essere sostenuta dalla Bibbia, risulta essere fondamentalmente ingiusta. Che cosa hanno fatto di speciale, infatti, questi "eletti" per godere di un privilegio assolutamente incommensurabile rispetto a qualsiasi speranza di vita in un paradiso terreno? La Torre di Guardia dice che ogni persona che vuole avere la salvezza, indipendentemente dalla speranza (terrena o celeste) ha esattamente gli stessi doveri e responsabilità: risulta quindi davvero assurda questa disparità nella "ricompensa".

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    Caro Riccardo ti consiglio di leggere per intero il link da cui ho fatto copia e incolla

    Edited by Orlando1987 - 12/10/2017, 12:37
     
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  14. riccardo51
     
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    Caro Orlando
    Nuovi cieli e nuova terra. Il nesso fra “cieli” e potere sovrano aiuta a capire il significato dell’espressione “nuovi cieli e nuova terra” di Isaia 65:17 e 66:22, citata dall’apostolo Pietro in 2 Pietro 3:13. Evidenziando tale nesso, la Cyclopædia di M’Clintock e Strong (1891, vol. IV, p. 122) osserva: “In Isa. lxv, 17, un nuovo cielo e una nuova terra significano un nuovo governo, un nuovo regno, nuove persone”.
    Proprio come la “terra” può riferirsi a una società di persone (Sl 96:1; vedi TERRA), così i “cieli” possono rappresentare il dominio o governo su tale “terra”. La profezia che conteneva la promessa di “nuovi cieli e nuova terra”, fatta per mezzo di Isaia, si riferiva inizialmente al ritorno di Israele dall’esilio in Babilonia. Al loro ritorno in patria gli israeliti vennero a trovarsi in un nuovo sistema di cose. Ciro il Grande fu impiegato in modo notevole da Dio nel rendere possibile tale restaurazione. A Gerusalemme c’era il governatore Zorobabele (discendente di Davide), coadiuvato dal sommo sacerdote Giosuè. In armonia col proposito di Geova, questa nuova disposizione governativa, o “nuovi cieli”, dirigeva e sorvegliava i sudditi. (2Cr 36:23; Ag 1:1, 14) Perciò, com’era predetto in Isaia 65:18, Gerusalemme divenne “causa di gioia e il suo popolo causa d’esultanza”.
    La citazione di Pietro però indica che in base alla promessa di Dio c’era da attendersi un adempimento futuro. (2Pt 3:13) Poiché in questo caso la promessa di Dio si riferisce alla presenza di Cristo Gesù, com’è indicato al versetto 4, i “nuovi cieli e nuova terra” devono riferirsi al messianico Regno di Dio e al suo governo sui sudditi ubbidienti. Con la sua risurrezione e ascensione alla destra di Dio, Cristo Gesù fu “innalzato al di sopra dei cieli” (Eb 7:26) in quanto fu posto “molto al di sopra di ogni governo e autorità e potenza e signoria . . . non solo in questo sistema di cose, ma anche in quello avvenire”. — Ef 1:19-21; Mt 28:18.
    I cristiani seguaci di Gesù, essendo “partecipi della chiamata celeste” (Eb 3:1), sono costituiti da Dio “eredi” insieme a Cristo, mediante il quale Dio si è proposto di “radunare di nuovo tutte le cose”. “Le cose nei cieli”, cioè quelli chiamati alla vita celeste, sono le prime ad essere in tal modo radunate in unità con Dio mediante Cristo. (Ef 1:8-11) Tale eredità è “riservata nei cieli” per loro. (1Pt 1:3, 4; Col 1:5; cfr. Gv 14:2, 3). Essi sono “iscritti” nei cieli e hanno lì la loro “cittadinanza”. (Eb 12:20-23; Flp 3:20) Formano la “Nuova Gerusalemme” che nella visione di Giovanni si vede “scendere dal cielo, da Dio”. (Ri 21:2, 9, 10; cfr. Ef 5:24-27). Dato che all’inizio è dichiarato che si tratta di una visione di “un nuovo cielo e una nuova terra” (Ri 21:1), ne consegue che entrambi sono rappresentati da quanto viene descritto in seguito. Perciò il “nuovo cielo” deve corrispondere a Cristo insieme alla sua “sposa”, la “Nuova Gerusalemme”; la “nuova terra” sono invece i ‘popoli del genere umano’ che sono loro sudditi e ricevono le benedizioni di questo governo, descritte nei versetti 3 e 4.
    L’apostolo Pietro fa un paragone fra i cieli e la terra letterali (2Pt 3:5) e i cieli e la terra simbolici (2Pt 3:7). I “cieli” del versetto 7 non rappresentano la dimora di Geova, il luogo del suo trono nei cieli. I cieli di Geova non possono essere scossi. Neanche la “terra” dello stesso versetto è il letterale pianeta Terra, poiché Geova dice di aver stabilito fermamente la terra. (Sl 78:69; 119:90) Eppure Dio dice che scuoterà sia i cieli che la terra (Ag 2:21; Eb 12:26), che i cieli e la terra fuggiranno d’innanzi a lui e che saranno stabiliti nuovi cieli e nuova terra. (2Pt 3:13; Ri 20:11; 21:1) È evidente che in questo caso i “cieli” sono simbolici e la “terra” si riferisce simbolicamente a una società di persone viventi sulla terra, come in Salmo 96:1. — Vedi CIELO (Nuovi cieli e nuova terra).
    La terra è usata simbolicamente anche per indicare gli elementi più solidi e più stabili dell’umanità. Gli elementi instabili, irrequieti, dell’umanità sono rappresentati dal mare agitato. — Isa 57:20; Gc 1:6; Gda 13; cfr. Ri 12:16; 20:11; 21:1.
    In Giovanni 3:31 è detto che chi viene dall’alto è superiore a chi viene dalla terra (ge). Il termine greco epìgeios, “terrestre” o “terreno”, è usato in riferimento a cose materiali, fisiche, terrene — specialmente in contrapposizione a cose celesti — come materia inferiore o grezza. L’uomo è fatto della stessa materia della terra. (2Co 5:1; cfr. 1Co 15:46-49). Nondimeno può ottenere il favore di Dio conducendo una vita “spirituale”, grazie alla guida della Parola e dello spirito di Dio. (1Co 2:12, 15, 16; Eb 12:9) A motivo della caduta dell’uomo nel peccato e dell’inclinazione verso le cose materiali che lo porta a trascurare o a disprezzare le cose spirituali (Ge 8:21; 1Co 2:14), l’aggettivo “terreno” può assumere una connotazione negativa, nel senso di “corrotto” o “opposto allo spirito”. — Flp 3:19; Gc 3:15.
    Ciao
     
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    Caro Riccardo,come ti ho già detto,io non sono interessato al vostro "nuovo mondo" in quanto non mi interessa stare in un luogo paradisiaco in cui Dio non è presente di persona.

    Inoltre,come saprai già,la Bibbia non è il mio testo sacro di riferimento.
    Pertanto,se anche l'interpretazione geovista del testo biblico fosse quella corretta,la cosa non mi interesserebbe :)

    Tra l'altro,l'unico aspetto di Dio(Geova/Yahwè,Allah,Grande Spirito,Vishnu ecc) da cui sono attratto è Krishna
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    La mia più grande aspirazione spirituale è stabilire una relazione d'amicizia con Krishna,Dio,la Persona Suprema.

    Ci sono cinque rasa(relazioni) che l'anima ha con Krishna: santa-rasa(relazione neutra),dasya-rasa(relazione di servizio),sakhya-rasa(relazione d'amicizia),vatsalya-rasa(relazione di genitore) e madhurya-rasa(relazione coniugale).

    Io spero ardentemente di sviluppare il sakhya-rasa(relazione d'amicizia).

    Per quanto invitante sia la proposta geovista del "nuovo mondo" perchè dovrei preferire quest'ultimo ad un'amicizia intima con Dio?
     
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53 replies since 30/9/2017, 15:40   1134 views
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