INVERNO 2017/2018: si inizia con sorprese NEVOSE?

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    INVERNO 2017/2018: si inizia con sorprese NEVOSE?



    DATI PRELIMINARI - Indicazioni più realistiche su come esso possa evolvere potranno giungere da dati di fatto più concreti, questi nella fase Ottobre-Novembre, come la velocità di avanzamento del manto nevoso sui settori polari e subpolari euro-asiatici e la copertura di ghiaccio sul Mare di Barents. Aspetti che ci daranno indicazioni più sostanziose sulle possibili performances del VPS invernale, se sarà forte, debole o una via di mezzo. Tuttavia ci sentiamo già da ora di ipotizzare il possibile aspetto caratterizzante la prossima stagione fredda, soprattutto nella sua parte iniziale, mese di Dicembre, ma anche prima metà di Gennaio.

    INVERNO 2017, AVVIO SUPER? - Gli studi recenti hanno dimostrato una buona correlazione dell'andamento della stagione fredda, oltre che con l'avanzamento nevoso euro-asiatico e lo stato dei ghiacci polari nei mesi di Ottobre e Novembre, anche con l'andamento medio barico nel mese di Settembre.
    AO A SETTEMBRE, INDICAZIONI PER L'INVERNO? - L'AO settembrino, ad esempio, ossia l'indice che monitora le differenze bariche tra il circolo Polare artico e le medie latitudini dell'emisfero Nord, sta facendo segnare, in questo mese ancora in corso, un andamento medio negativo, tra -0,2 e -1. Sulla base di questa correlazione, abbastanza efficace nelle osservazioni degli ultimi anni, tra evoluzione dell'AO settembrina e l'AO invernale, ci sono buone probabilità che la prima parte della stagione fredda, specie il mese di Dicembre, possa evolvere con AO neutro-negativo. Ciò' significherebbe un Vortice Polare più rilassato, meno forte e maggiori possibilità che suoi lembi si allunghino fino alle medie latitudini, portando irruzioni fredde anche sul Centro Sud Europa

    QBO-/MINIMO SOLARE, LA CHIAVE DI VOLTA PER L'INVERNO? - Esistono diversi indici teleconnettivi, più o meno conosciuti, ma uno dei più importanti è l'indice QBO, che monitora l'oscillazione quasi biennale dei venti stratosferici equatoriali, quindi l'alternanza di questi da Ovest e da Est. Questa circolazione periodicamente invertita, molto probabilmente per influenza di onde atmosferiche provenienti dalla troposfera tropicale, finisce con l'andare variamente a miscelare l'ozono stratosferico con riflessi sulle condizioni termiche in sede polare. In particolare, a una QBO negativa (venti orientali) correlata ad un flusso solare basso ( caratteristica della nostra stella oramai da diversi anni, ma di nuovo accentuatasi negli ultimi mesi) si è riscontrato frequentemente un riscaldamento invernale della sede stratosferica polare e conseguente VP disturbato, non teso e maggiori probabilità di incursioni gelide verso le basse latitudini.Il segno di questo indice dopo molti mesi in positivo, è passato a negativo da Luglio, approfondendosi a 30 HP sui -14,42 in questo settembre. A 50 Hpa è ancora positivo, ma il trend è in discesa con prospettive di divenire negativo tra Ottobre e Novembre. Insomma un altro tassello a favore di un inverno che ha buone possibilità di avere un VP disturbato, quindi più performante in termini di freddo e neve anche per le latitudini italiane, soprattutto nel mese di Dicembre, magari nella prima metà Gennaio e con possibili anticipi di gelo anche in Novembre, dato il buon predictor AO settembrino.

    SEGNALI FAVOREVOLI A INVERNO DINAMICO ANCHE DALLE PROSPETTIVE ENSO - Infine, ci sarebbe da mettere nel calderone una prospettiva ENSO, cioè stato delle acque superficiali equatoriali pacifiche, pressoché neutra o di Nina moderata.Una prospettiva ENSO sostanzialmente favorevole a un buona stagione gelida e instabile. Unendo tutti questi segnali provenienti dagli indici principali, sebbene ancora indici in fase embrionale, la tipologia barica prevalente attesa nella prima parte della prossima stagione, potrebbe essere sintetizzata nella prima immagine qui sopra.

    DICEMBRE-PRIMA META' DI GENNAIO CON IMPULSI FREDDI DA NORD - Sostanziale alta pressione di blocco su centro est Europa e azioni perturbate fredde invece sull'Europa orientale. In questa dinamica il Mediterraneo centrale e l'Italia si pongono nel mezzo delle due circolazioni, ma con frequente esposizione a quella fredda meridiana.

    CENTRO-SUD, NUOVAMENTE IN POLE POSITION PER FREDDO E NEVE? - Maggiore probabilità per una prima parte dell'inverno fredda sulle aree centro meridionali italiane, qui con rischio maggiore anche di nevicate fino a bassa quota. Freddo, ma minore instabilità e, quindi, episodi nevosi più fugaci, al Nord. Nulla esclude, tuttavia, che gli impulsi freddi possano mostrarsi in più occasioni più penetranti sul Mediterraneo centrale e apportare instabilità invernale per tutti, magari in successione da Nord a Sud. Si tratta di una prima possibile tendenza per la prossima stagione invernale, essenzialmente per la prima parte, tendenza che vaglieremo via via, apportando magari modifiche in base a dati più freschi. Per la seconda parte dell'inverno, ad ora gli elementi non esistono, nemmeno embrionali, quindi per valutazioni su di essa bisognerà attendere almeno l'intero decorso autunnale.

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