Telecom, avviata la procedura per la cassa integrazione

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    Antonius Muccam Est 2jbo7tc

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    Telecom Italia si muove sulla strada dell'utilizzo della Cigs, la cassa integrazione guadagni straordinaria, per gestire gli esuberi. Il gruppo, secondo quanto riporta l'agenzia Radiocor, ha mandato la lettera al Ministero del Lavoro per avviare le procedure. Nella richiesta si parla di una durata massima di 12 mesi, presumibilmente a partire dal 18 giugno fino al 17 giugno del 2019. Sarà applicata a un massimo di 29.736 lavoratori che saranno sospesi dal lavoro per un numero medio di giornate non superiore a 26, da distribuire su base mensile nel periodo di applicazione e comunque in linea con i fabbisogni del programma di riorganizzazione. Gli esuberi individuati, alla base della richiesta della cigs, sono 4.500. Alla fine del periodo di applicazione della cassa, precisa la lettera "è prevedibile il permanere di eventuali eccedenze di personale - in misura pari a 4.500 unità di personale che solo in parte potranno essere gestite con strumenti non traumatici in quanto direttamente collegate a specifici contesti produttivi".

    "Questa mattina l'azienda ha informato i segretari generali che partirà unilateralmente la richiesta di procedura di cassa integrazione", riferisce all'Ansa Salvo Ugliarolo, segretario generale Uilcom Uil. La stessa società ha poi diffuso una nota nella quale precisa di aver avviato fin dal mese di gennaio "un confronto con le Organizzazioni Sindacali per individuare le misure a sostegno del Piano Industriale DigiTIM ed in particolare definire un piano organici coerente con le finalità e i target annunciati". Lamentando di non aver raggiunto "una soluzione condivisa e adeguata alle sfide di trasformazione dell’azienda", Tim descrive come "inevitabile" la mossa sulla cassa integrazione per "salvaguardare gli obiettivi industriali, unitamente alle esigenze di sostenibilità economica ed organizzativa dei livelli occupazionali". L'auspicio resta di trovare un accordo.

    L'azienda, nell'ambito delle trattative sulla riorganizzazione del personale, a metà marzo aveva già messo sul tavolo l'ipotesi dell'uso della cassa per gestire gli esuberi, a seguito del muro alzato dai sindacati sul piano dell'ad amos genish, soprattutto riguardo alla parte che prevedeva 2000 assunzioni da finanziare attraverso la solidarietà espansiva.

    Al confronto di marzo è seguita una lunga fase di stallo nelle relazioni industriali, parallelamente all'infittirsi della battaglia sulla governance tra i principali azionisti del gruppo, conclusa con la vittoria del fondo Elliott.

    I primi contatti avvenuti dopo l'assemblea del 4 maggio che ha sancito il ribaltone, non hanno aperto a un accordo con le sigle. I sindacati sono rimasti fermi nella loro contrarietà alla Cigs e l'azienda non ha ceduto sul ripristino delle vecchie condizioni della contrattazione di secondo livello, un punto particolarmente caldeggiato dalla Cgil. Dall'avvio dell'iter al ministero partono 25 giorni per esplorare soluzioni alternative alla cassa.

    Intanto il titolo tratta positivo in Borsa (segui in diretta) dopo aver diffuso i conti trimestrali evidenziando ricavi in lieve calo (-1,6% ma bene quelli domestici) e un incremento dell'utile del 25%. Conti promossi comunque in una nota da Merrill Lynch: in un report la banca d'affari statunitense sottolinea che il gruppo ha riportato "risultati solidi trainati in particolare dal comparto mobile domestico, in vista del lancio di Iliad". Il documento definisce invece più "deboli" i risultati sulla linea fissa "anche a seguito della decisione cosciente di ritirarsi dall'intensa attività promozionale". Anche l'Ebitda infine è risultato "in linea". Per questo Merrill Lynch mantiene il 'buy' sul titolo considerato ancora "in valutazione a sconto".

    Nella nota della tarda serata di ieri, il gruppo ricordava che l'ebitda organico sul mercato domestico "ha subito l'effetto negativo delle negoziazioni in corso con le organizzazioni sindacali per il rinnovo dell'accordo di solidarietà del personale, scaduto a fine 2017. Al netto dei proventi una tantum, il dato risulta in aumento dell'1,3%" rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente. Il piano sulla riorganizzazione del personale presentato da Telecom ai sindacati individuava 6.500 uscite volontarie (tra incentivi e prepensionamenti ex articolo 4 della legge Fornero) e 2000 assunzioni da finanziarie con la solidarietà espansiva. In più si prevedevano 3.500 riqualificazioni professionali.
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