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La conferma è arrivata dall’azienda di sicurezza Recorded Future: un hacker sudamericano ha rubato dati all’aeronautica militare americana. Le informazioni sono state sottratte dal computer di un ufficiale, violando il router tramite il quale era connesso alla rete e, stando a quanto riportato dalla Cnn, tra queste ci sarebbe un elenco di nomi delle persone che lavorano con i droni Reaper MQ-9A.
Informazioni sul materiale di manutenzione e sulle armi di cui i velivoli sono dotati. I Reaper sono usati sia per l’esplorazione sia per l’attacco e i dati sottratti li rendono potenzialmente un po’ più vulnerabili; anche se per comprendere la reale entità del danno sarà necessario attendere la fine delle indagini.
La portavoce dell’Fbi, Lauren Hagee, si è limitata al classico “Il Bureau non conferma né smentisce”, anche l’aeronautica non ha dato risposte.
Recorded Future ha confermato l’autenticità dei documenti sottratti e ne ha rintracciati alcuni sul dark web. Alcuni ricercatori dell’azienda di sicurezza Insikt Intelligence, pure coinvolta nelle indagini, hanno cercato di contrattarne l’acquisto, per il momento non si sa se con successo o meno.
Durante le contrattazioni, l’hacker ha detto di avere già sottratto manuali riguardanti ordigni esplosivi, carri armati e tattiche di attacco. Il rapporto fornito alla Difesa americana cita che il materiale sottratto “in mani ostili potrebbe fornire a un avversario la possibilità di valutare capacità tecniche e punti deboli di uno degli aerei [Reaper MQ-9A, ndr] tecnologicamente più avanzati”.
Ci sono precedenti Le forze militari americane finiscono spesso nel mirino dei cyber-criminali. Secondo i dati raccolti, il Pentagono intercetta e neutralizza ogni giorno una quantità incredibile di attacchi (la Cnn riporta il numero di 10 milioni di attacchi quotidiani) per lo più perpetrati da hacker annoiati o principianti.
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