Sanremo 2019, cantanti e testi delle canzoni del 69° Festival

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    Sanremo 2019, cantanti e testi delle canzoni del 69° Festival



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    Festival di Sanremo 2019, i cantanti in gara e i testi delle canzoni del 69° Festival della canzone italiana, in onda dal 5 all'8 febbraio 2019 su Rai1.

    -ULTIMO, I TUOI PARTICOLARI

    È da tempo che non sento più
    La tua voce al mattino che grida «bu»
    E mi faceva svegliare nervoso ma
    Adesso invece mi sveglio e sento che
    Mi mancan tutti quei tuoi particolari
    Quando dicevi a me
    «Sei sempre stanco perché tu non hai orari…»
    È da tempo che cucino e
    Metto sempre un piatto in più per te
    Sono rimasto quello chiuso in sé
    Che quando piove ride per nascondere
    Mi mancan tutti quei tuoi particolari
    Quando dicevi a me
    «Ti senti solo perché non sei come appari»
    Oh, fa male dirtelo adesso
    Ma non so più cosa sento
    Se solamente Dio inventasse delle nuove parole potrei dirti che
    Siamo soltanto bagagli
    Viaggiamo in ordini sparsi
    Se solamente Dio inventasse delle nuove parole potrei scrivere per te nuove canzoni d’amore e cantartele qui.
    È da tempo che cammino e
    Sento sempre rumori dietro me
    Poi mi giro pensando che ci sei te
    E mi accorgo che oltre a me non so che c’è
    Che mancan tutti quei tuoi particolari
    Quando dicevi a me
    «Sei sempre stanco perché tu non hai orari…»
    Oh, fa male dirtelo adesso
    Ma non so più cosa sento
    Se solamente Dio inventasse delle nuove parole potrei dirti che
    Siamo soltanto bagagli
    Viaggiamo in ordini sparsi
    Se solamente Dio inventasse delle nuove parole potrei scrivere per te nuove canzoni d’amore e cantartele qui
    Fra i miei e i tuoi particolari
    Potrei cantartele qui
    Se solamente Dio inventasse delle nuove parole potrei dirti che
    Siamo soltanto bagagli
    Viaggiamo in ordini sparsi
    Se solamente Dio inventasse delle nuove parole potrei scrivere per te nuove canzoni d’amore e cantartele qui.


    -IL VOLO, MUSICA CHE RESTA

    Leggo in fondo ai tuoi pensieri
    Cerco in un sospiro i tuoi desideri
    Mostrami la parte del tuo cuore che
    Nascondi nel profondo
    Ascolto tutti i tuoi silenzi
    Come è bello perdermi dentro ai tuoi occhi
    Sono io il tuo sogno? Quando resti sveglia
    E senza niente intorno
    Tu che sei la forza e il coraggio
    La meta in un viaggio
    Il senso dei giorni miei
    Io ci sarò da ora e per sempre
    Amore abbracciami
    Voglio proteggerti
    Siamo il sole in un giorno di pioggia
    Stanotte stringimi
    Baciami l’anima
    Siamo musica vera che resta
    Tra miliardi di persone
    Ti ho riconosciuta nella confusione
    Sciogli quel sorriso dal tuo viso e
    Andiamo via lontano
    Tu che sei davvero importante
    In ogni mio istante
    Sei la melodia
    E non passerai, mai
    Amore abbracciami
    Voglio proteggerti
    Siamo il sole in un giorno di pioggia
    Stanotte stringimi
    Baciami l’anima
    Siamo musica vera che resta
    Non siamo un soffio di vento
    Non siamo un momento
    Lo sai che il tuo posto è per sempre qui
    Amore abbracciami
    Voglio proteggerti
    Siamo il sole in un giorno di pioggia
    Stanotte stringimi
    Baciami l’anima
    Siamo musica vera che resta
    Siamo musica vera che resta


    -ZEN CIRCUS, L'AMORE E' UNA DITTATURA

    Ci hanno visti nuotare in acque alte fino alle ginocchia
    Ed inchinarci alle zanzare pregandole di non mescolare
    Il nostro sangue a quello dei topi arrivati in massa con le maree
    Le porte aperte, i porti chiusi, e sorrisi agli sconosciuti
    Che ci guardano attoniti mentre ci baciamo,
    Da uomo a uomo, mano nella mano
    Una sigaretta non lo racconta ci vuole forse una vita intera
    O una canzone non certo questa,
    Altri maestri, altri genitori
    Che non rinfacciano quello che sei, quello che vuoi
    Quello che eri
    Esistere è giusto un momento
    Chi vive nel tempo muore contento
    E sì, ci hanno visti contare le pietre di questo deserto
    Pazienza, perdere tempo con il cielo, farlo di lavoro
    Pagati per immaginare qualcosa che non puoi fotografare
    Mi spiego meglio, senza nascondermi dietro a cazzate
    Scritte per caso in questa palestra dell’orrore
    Ecco la pietra, ecco il peccato,
    Un cane pastore lo fa per amore,
    Non per denaro, non per rancore,
    Non per la lana esiste il gregge
    Né per la legge
    Siamo delle antenne, dei televisori
    Emettiamo storie che fanno rumore
    Cerchiamo la donna della vita o l’uomo della morte
    Strade interrotte, eterni sorrisi, figli sangue del nostro lavoro
    Non ci somiglieranno, figli ormai del mondo intero
    E perdere la monotonia di quando tutto era al suo posto
    I topi cacciati, debellati, mostri tutti sotto al letto
    E lasciar volare via quell’abbraccio conosciuto
    Di chi in nome del tuo bene ha distrutto il tuo passato
    Quando arrivi tu se ne vanno gli altri
    Sai che non va bene ma ti piace arrangiarti
    Come fanno in quei paesi che non sappiamo pronunciare
    Ma che ci piace addomesticare a parole
    Ero presente al momento dei fatti
    Il fatto non sussiste
    Mettetelo agli atti
    Ma non hai paura di nessuno
    Se non della tua statura
    Hai la democrazia dentro al cuore
    Ma l’amore è una dittatura
    Fatta di imperativi categorici
    Ma nessuna esecuzione
    Mentre invece l’anarchia la trovi dentro ogni emozione
    Tu stammi vicino, anzi lontano abbastanza
    Per guardarti il viso dalla stanza dei miei occhi
    Aperti o chiusi, non importa
    Sono occhi quindi comunque una porta aperta
    Il tempo passa lo senti da questo orologio
    Mentre lavori dentro un bar, ad una pressa o in un ufficio e…
    E speri ancora che qualcuno sia lì fuori ad aspettarti,
    Non per chiederti dei soldi, neanche per derubarti,
    Non per venderti la droga e soffiarti il posto di lavoro
    Ma per urlarti in faccia, che sei l’unica, sei il solo
    Sei l’unica, sei il solo


    -PAOLA TURCI, L'ULTIMO OSTACOLO

    Fermati
    Che non è l’ora dei saluti
    Vieni qui
    E abbracciami per due minuti
    Guardaci
    Da fuori siamo la fotografia del giorno di un mio compleanno
    Ricordo quando tu mi hai detto «non aver paura di tremare»
    Che siamo fiamme in mezzo al vento, fragili ma sempre in verticale
    Magari no non è l’ultimo ostacolo
    Ma è bellissimo pensare di cadere insieme
    Piove però siamo fuori pericolo
    Riusciremo a respirare
    Nel diluvio universale
    Vetri che
    Si appannano dal nostro lato
    Scriverci
    Parole grandi con un dito
    Lettere
    Che sbiadiranno solo per metà ma che riscriveremo ancora
    Che siamo fiamme in mezzo al vento
    Fragili ma sempre in verticale
    Magari no, non è l’ultimo ostacolo
    Ma è bellissimo pensare di cadere insieme
    Piove però siamo fuori pericolo
    Riusciremo a respirare
    Nel diluvio universale
    E cambieremo mille volte forma e lineamenti per non sentire l’abitudine
    Ci saranno appuntamenti che sarai obbligato a perdere
    E ci impegneremo a stare meglio quando far di meglio non si può
    Magari no, non è l’ultimo ostacolo
    Piove però siamo fuori pericolo
    Riusciremo a respirare
    Nel diluvio universale
    Ci vedranno attraversare
    Nel diluvio universale


    -ANNA TATANGELO, LE NOSTRE ANIME DI NOTTE

    Quante bugie ci siamo detti, amore
    Quante parole da dimenticare
    E continuare a negarlo è soltanto una fragilità
    Allontanarsi non è mai la fine
    Se si ha il coraggio di ricominciare
    Ma non è facile quando si perde la complicità
    E adesso siamo qui
    Occhi negli occhi, senza nascondigli
    Senza difendere più i nostri sbagli
    O sfidarci tra noi
    E finirà così
    E forse è quello che vogliamo entrambi
    Ma lo capisco da come mi guardi che in fondo lo sai
    Che mai potremo perderci
    E più ti guardo, e più vedo la parte migliore di noi
    Ma ormai non serve illuderci
    Non c’è bisogno di fingerci forti ed in fondo lo sai
    Le nostre anime di notte
    Quante bugie ci siamo detti, amore
    E non è facile dimenticare
    Che queste frasi in sospeso nascondono la verità
    E adesso siamo qui
    E siamo nudi per la prima volta
    Senza il timore di fare una scelta e poi non scegliere mai
    Mai potremo perderci
    E più ti guardo e più vedo la parte migliore di noi
    Ma ormai non serve illuderci
    Non c’è bisogno di fingerci forti ed in fondo lo sai
    Le nostre anime di notte
    Sono più limpide che mai
    Sono più limpide che mai
    Mai
    Potrei lasciarmi alle spalle la parte migliore di noi
    Ma ormai non serve illuderci
    Non c’è bisogno di fingerci forti ed in fondo lo sai
    Le nostre anime di notte
    Non si perderanno mai


    -DANIELE SILVESTRI, ARGENTO VIVO

    Ho sedici anni
    Ma è già da più di dieci
    Che vivo in un carcere
    Nessun reato commesso là
    Fuori
    Fui condannato ben prima di nascere
    Costretto a rimanere seduto per ore
    Immobile e muto per ore
    Io, che ero argento vivo
    Signore
    Che ero argento vivo
    E qui dentro si muore.
    Questa prigione corregge e
    Prepara una vita
    Che non esiste più da
    Almeno vent’anni
    A volte penso di farla finita
    E a volte penso che dovrei vendicarmi
    Però la sera mi rimandano a casa
    Lo sai
    Perché io possa ricongiungermi a tutti i miei cari
    Come se casa non fosse una gabbia anche lei
    E la famiglia non fossero i domiciliari
    Ho sedici anni ma è già da più di dieci
    Che vivo in un carcere
    Nessun reato commesso là
    Fuori
    Fui condannato ben prima di nascere
    E il tempo scorre di lato ma
    Non lo guardo nemmeno
    E mi mantengo sedato per
    Non sentire nessuno
    Tengo la musica al massimo
    E volo
    Che con la musica al massimo
    Rimango solo
    E mi ripetono sempre che devo darmi da fare
    Perché alla fine si esce e non saprei dove andare
    Ma non capiscono un cazzo, no
    Io non mi ci riconosco
    E non li voglio imitare
    Avete preso un bambino che
    Non stava mai fermo
    L’avete messo da solo
    Davanti a uno schermo
    E adesso vi domandate se sia normale
    Se il solo mondo che apprezzo
    È un mondo
    Virtuale
    Io che ero argento vivo
    Dottore
    Io così agitato, così sbagliato
    Con così poca attenzione
    Ma mi avete curato
    E adesso
    Mi resta solo il rancore
    Ho sedici anni
    Ma è già più di dieci
    Che ho smesso di credere
    Che ci sia ancora qualcosa là
    Fuori
    E voi lasciatemi perdere
    Così facile da spiegare
    Come si nuota in mare
    Ma è una bugia, non si può imparare
    A attraversare
    Quel che sarò
    Nella testa girano pensieri
    Che io non spengo
    Non è uno schermo
    Non interagiscono se li tocchi
    Nella tasca un apparecchio
    Specchio di quest’inferno
    Dove viaggio, dove vivo, dove mangio
    Con gli occhi
    Sono fiori e scarabocchi in un quaderno
    Uno zaino come palla al piede
    Un’aula come cella
    Suonerà come un richiamo
    Paterno il mio nome dentro l’appello
    E come una voce materna la
    Campanella suonerà
    È un mondo nato dall’arte
    Per questo artificiale
    In fondo è un mondo
    Virtuoso
    Forse per questo virtuale
    Non è una specie a renderlo
    Speciale
    E dicono
    Che tanto è un movimento
    Chimico
    Un fatto mentale
    Io che non mentivo
    Che ringraziavo ad ogni mio
    Respiro
    Ad ogni bivio, ad ogni brivido
    Della natura
    Io che ero argento vivo in
    Questo mondo vampiro
    Mercurio liquido se leggi la
    Nomenclatura.
    Ho, sedici anni ma già da
    Più di dieci vivo in un
    Carcere
    E c’è un equivoco nella
    Struttura
    E fingono ci sia una cura
    Un farmaco ma su misura
    E parlano parlano parlano
    Parlano
    Mentre mio padre mi spiega
    Perché è importante studiare
    Mentre mia madre annega
    Nelle sue stesse parole
    Tengo la musica al massimo
    Ancora
    Ma non capiscono un cazzo, no
    E allora
    Ti dico un trucco per
    Comunicare
    Trattare il mondo intero
    Come un bambino distratto
    Con un bambino distratto
    Davvero
    È normale
    Che sia più facile spegnere
    Che cercare un contatto
    Io che ero argento vivo
    Signore
    Io così agitato
    Così sbagliato
    Da continuare a pagare in
    Un modo esemplare
    Qualcosa che non ricordo di
    Avere mai fatto
    Ho sedici anni
    Ho sedici anni e vivo in un carcere
    Se c’è un reato commesso là
    Fuori
    È stato quello di nascere


    -FRANCESCO RENGA, ASPETTO CHE TORNI

    Io che guardo sempre il cielo
    E sogno ancora di volare
    Ogni volta più lontano e poi
    Non so più come tornare
    Con un poco di fortuna
    E due stelle da seguire
    Ho trovato le tue braccia ad aspettare.
    Cerco ancora nei miei occhi
    Il sorriso di mia madre
    Mi manca da trent’anni e
    Vorrei dirle tante cose
    Che mio padre adesso è stanco.
    E forse sta per arrivare
    Che la ama più di prima
    Ed è l’unica cosa che sa ricordare
    C’è un universo che mi riempie le mani
    Il mondo si perde
    Tu invece rimani
    C’è un mare dentro negli esseri umani
    Aspetto che torni stasera
    Per stare con te
    Oggi voglio camminare
    Come un treno sui binari
    Diventare un’emozione che attraversa i tuoi pensieri
    E seguirti tra le cose che ogni giorno devi fare
    Come vento per poterti accarezzare
    E guardarti mentre dormi
    Che mi sembra che sorridi
    Ed entrare nei tuoi sogni
    Di nascosto come i ladri
    Per rubarti la bellezza
    Che nemmeno sai di avere
    C’è un universo che mi riempie le mani
    Il mondo si perde
    Tu invece rimani
    C’è un mare dentro negli esseri umani
    Aspetto che torni stasera
    Sei l’ossigeno che cerco quando resto senza fiato
    Il coraggio che mi serve quando sono disperato
    La sorpresa che ogni volta
    Mi fa sentire vivo
    Tu sei
    Tu sei
    Tu sei
    Tu sei
    Un universo che mi riempie le mani
    Il mondo si è perso
    Tu invece rimani
    Un mare dentro nei nostri destini
    Io aspetto che torni stasera
    Aspetto che torni


    -PATTY PRAVO E BRIGA, UN PO' COME LA VITA

    Un po’ come la vita
    Senza più sognare
    Di esistenza e di ironia
    E scivolare…
    E scivolare via
    Come dire «ancora un po’»
    Andare a cercare
    Quella cosa che fa sempre un po’ più male
    Ma che porta in un momento
    A riconsiderare il vento
    E poi gridare a me che non credo
    Che il confine è l’unica cosa che non vedo
    Tu dove vuoi volare…?
    Hai tempo per pensare
    Ma intanto dimmi almeno dove il cielo va a finire
    Ricorda di giocare
    E di portarti altrove
    Io resto qui a capire come illuminarmi il cuore
    Come illuminarci il cuore
    Tu credi di volare
    Ma l’illusione della gioia toglie il fiato anche alla notte
    Magari prova a immaginare che sul retro della vita
    Ci sia un immagine più forte
    E non mi basterà il ricordo
    Vorrei trovarmi nell’esatta condizione
    Di una luce alla stazione
    Su un binario abbandonato
    Dove il viaggio non è mai iniziato
    Per poi gridare a me che non credo
    Che l’orizzonte è l’unica cosa che non vedo
    Tu dove vuoi volare…?
    Hai tempo per pensare
    Ma intanto dimmi almeno dove il cielo va a finire
    Ricorda di giocare
    E di portarti altrove
    Io resto qui a capire come illuminarmi il cuore
    Come illuminarci il cuore
    Ridammi una notte che brilla
    Invece di un cielo di corvi
    Non ti ricordi
    Quando eravamo due corpi
    Uniti nel prendere i colpi
    Noi sapevamo come illuminarci
    Prima di prenderci a calci
    Prima di metterci al collo
    Pure le croci degli altri
    Solo per assomigliarci
    E poi gridarmi ancora che non credo
    Ma in questo tunnel così buio io non guardo indietro
    E la fine è l’unica cosa che non vedo
    Tu dove vuoi volare…?
    Hai tempo per pensare
    Ma intanto dimmi almeno dove il cielo va a finire
    Ricorda di giocare
    E di portarti altrove
    Io resto qui a capire come illuminarmi il cuore
    Come illuminarci il cuore


    -NINO D'ANGELO E LIVIO CORI, UN'ALTRA LUCE

    Je te veco accussì
    Luce nel tuo sorriso
    Anche quando c’è il vento contro
    Quando il buio si fa profondo
    Je te veco accussì
    E sembra che il paradiso
    Si nasconda anche in questo mondo
    Dove un giorno dura un secondo
    Curre ‘ngopp a nu filo senza mai cade’
    Si ‘a rint tien a guerra nun o faje vedè
    Pare ca l’abitudine nun fa pe te
    Quando dici sti cose tu assumiglie a me
    Tu assumiglie a me
    Tu assomigli a me
    Tu assomigli a me
    Mai nessuno ha mai capito come
    Scaldarmi quanto il sole
    Ma tu sicuro sai illuminarmi dove
    L’ombra raffredda il cuore
    Famme vedè (famme vedè) addo arriva sta luce famme vedè (famme vedè)
    Famme vedè (famme vedé) addo arriva sta luce famme vedè
    Famme vedè
    Te posso da ogni luce ca nun tieni
    Na luna ngopp o mare ca t’accumpagna a sera
    Te posso da cient’ uocchie che t’appicciano ‘a vita
    Quanno nun ce crire
    Quanno nun ce crire
    Je te veco accussì
    Quella faccia pulita
    Si è sporcata coi graffi del tempo che fugge
    Che colpisce ma non ci distrugge
    Je te veco accussì
    Mentre passa una vita
    E io non me ne accorgo perché mi ha distratto
    Quell’idea di non essere adatto
    ‘E vote na parola ca nun vuo sentì
    È a chiave e na raggione ca nun saie capì
    E vote na parola te po fa vedè
    O bello ca nun vide ma sta attuorno a te
    Attorno a te
    Attorno a te
    Mai nisciuno (mai nessuno) te po arrubà nu suonno
    Si tu nun ‘o raccunte
    Stai sicuro (stai sicuro)
    Ca si rispiette l’onne o’ mare nun t’affonna
    Famme vedè (famme vedè) addo arriva sta luce famme vedè (famme vedè)
    Famme vedè (famme vedè) addo arriva sta luce famme vedè
    Famme vedè (famme vedè) addo arriva sta luce famme vedè (famme vedè)
    Famme vedè (famme vedè) addo arriva sta luce famme vedè
    Te posso da ogni luce ca nun tieni (ca nun tieni)
    Na luna ngopp o mare ca t’accumpagna a sera
    Pe te fa ascì a stu scur ca te ten prigiuniero
    Te posso da cient’ uocchie che t’appicciano ‘a vita
    Ma sarà sempe scuro si nun ce crire si nun ce crire
    Si nun ce crire


    -ENRICO NIGIOTTI, NONNO HOLLYWOOD

    Certe cose fanno male
    Mica le puoi trattenere
    Non c’è modo di cambiare quello che non ti va bene
    Dicono che con il tempo tutto quanto passa… ma quand’è che passa!?
    Perché non mi passa…
    E ricordo proprio adesso ogni volta che ridevi,
    Ogni volta che per strada ti fermavi e litigavi con la gente che agli incroci ti suonava il clacson…
    Nonno mi hai lasciato dentro ad un mondo a pile
    Centri commerciali al posto del cortile
    Una generazione con nuovi discorsi
    Si parla più l’inglese che i dialetti nostri
    Mi mancano i tuoi fischi mentre stai a pisciare
    Mi manca la Livorno che sai raccontare
    Stasera chiudo gli occhi ma non dormirò… non dormirò… non dormirò
    Stasera chiudo gli occhi ma non dormirò… non dormirò… non lo so
    Quanto è bella la campagna e quanto è bello bere vino
    Quante donne abbiam guardato abbassando il finestrino
    La ricchezza sta nel semplice… semplice…
    Nel semplice sorridere in un giorno che non vale niente
    Sembra un po’ il secondo tempo
    Di una finale da scordare
    Come un taxi alla stazione che non riesci a prenotare
    Siamo ostaggi di una rete che non prende pesci… ma prende noi
    Nonno sogno sempre prima di dormire
    Cerco di trovare un modo per capire
    Corriamo tra i sorrisi dei colletti «giusti»
    Ma se cadiamo a terra poi son cazzi nostri
    La vita adesso è un ponte che ci può crollare
    La vita è un nuovo idolo da scaricare
    Stasera chiudo gli occhi ma non dormirò… non dormirò… non dormirò
    Stasera chiudo gli occhi ma non dormirò… Non lo so
    E quindi…
    Mi tengo stretto addosso i tuoi consigli
    Perché lo sai che qua non è mai facile
    Per chi fa muso contro, ancora
    E quindi
    Per ogni volta che vorrò sentirti
    Chiuderò gli occhi su questa realtà
    Nonno mi hai lasciato dentro ad un mondo a pile
    Una generazione che non so sentire
    Ma in fondo siamo storie con mille dettagli
    Fragili e bellissimi tra i nostri sbagli
    Mi mancano i tuoi fischi mentre stai a pisciare
    Mi manca la Livorno che sai raccontare
    Stasera chiudo gli occhi ma non dormirò… non dormirò… non dormirò
    Stasera chiudo gli occhi ma non dormirò… non dormirò… non dormirò
    Stasera chiudo gli occhi ma non dormirò… non dormirò… non lo so


    -NEK, MI FARO' TROVARE PRONTO

    Mi farò trovare pronto
    A certi strani mutamenti
    Con la guardia sempre alta
    Anche con i sentimenti… anche con i sentimenti
    Sono pronto sono pronto
    A non esser pronto mai
    Per essere all’altezza dell’amore
    Sono pronto sono pronto
    Come non ho fatto mai
    Per essere all’altezza dell’amore
    Mi farò trovare pronto
    All’impatto col tuo nome
    La tua firma sulla pelle
    È la mia rivoluzione
    Mi farò trovare pronto
    Ad ogni regola che inverti
    Ogni legge, ogni principio non saranno più gli stessi
    Con la guardia sempre alta
    Anche con i sentimenti… anche con i sentimenti
    Libri di milioni di parole
    Ce ne fosse almeno una
    Per essere all’altezza dell’amore
    Frasi di chissà quale canzone
    Ne venisse adesso una
    Per essere all’altezza dell’amore
    Sono pronto sono pronto
    A non esser pronto mai
    Per essere all’altezza dell’amore
    Sono pronto sono pronto
    Come non ho fatto mai
    Come non ho fatto mai… mai
    Scene del più grande film d’autore
    Non c’è trama né copione
    Per essere all’altezza dell’amore
    Libri di milioni di parole
    Ce ne fosse almeno una
    Per essere all’altezza dell’amore
    Frasi di chissà quale canzone
    Ne venisse adesso una
    Per essere all’altezza dell’amore
    Mi farò trovare pronto
    Con l’amore in mezzo ai denti
    Con la guardia sempre alta
    Anche con i sentimenti… anche con i sentimenti
    Sono pronto sono pronto
    A non esser pronto mai
    Per essere all’altezza dell’amore
    Sono pronto sono pronto
    Come non ho fatto mai
    Come non ho fatto mai… mai


    -NEGRITA, I RAGAZZI STANNO BENE

    Tengo il passo sul mio tempo concentrato come un pugile
    Sarà il peso del mio karma o la mia fortitudine
    Con in mano una chitarra e un mazzo di fiori distorti
    Per far pace con il mondo dei confini e passaporti
    Dei fantasmi sulle barche e di barche senza un porto
    Come vuole un comandante a cui conviene il gioco sporco
    Dove camminiamo tutti con la testa ormai piegata
    E le dita su uno schermo che ci riempie la giornata
    Ma non mi va
    Di raccogliere i miei anni dalla cenere
    Voglio un sogno da sognare e voglio ridere
    Non mi va
    Non ho tempo per brillare voglio esplodere
    Ché la vita è una poesia di storie uniche
    E poi trovarsi qui sempre più confusi e soli
    Tanto ormai non c’è più tempo che per essere crudeli
    E intanto vai, vai che andiamo dentro queste notti di stelle
    Con il cuore stretto in mano e con i tagli sulla pelle
    Ma i ragazzi sono in strada, i ragazzi stanno bene
    Non ascoltano i consigli e hanno il fuoco nelle vene
    Scaleranno le montagne e ammireranno la pianura
    Che cos’è la libertà? Io credo: è non aver più paura
    Di piangere stasera, di sciuparvi l’atmosfera
    E di somigliare a quelli come me
    Non mi va…
    Di lasciarmi abbandonare, di dovermi abituare
    Di dovermi accontentare
    Sopra di noi la gravità
    Di un cielo che non ha pietà
    Pezzi di vita che non vuoi perdere
    Giorni di festa e altri da lacrime
    Ma ho visto l’alba e mette i brividi, i brividi…


    -MOTTA, DOV'E' L'ITALIA

    Perché nascosto sono stato quasi sempre
    Tra chi vince e chi perde
    A carte scoperte
    Mentre qualcuno mi guarda
    E qualcun altro mi consuma
    Per ogni vita immaginata
    C’è la mia vita che sfuma
    E in un secondo penso a chi mi è stato accanto
    In un pensiero lontano
    Ma nello stesso momento
    Tu su un tappeto volante
    Tra chi vince e chi perde
    E chi non se la sente
    Dov’è l’Italia amore mio?
    Mi sono perso
    Dov’è l’Italia amore mio?
    Mi sono perso
    Dov’è l’Italia amore mio?
    Mi sono perso anch’io
    Come quella volta a due passi dal mare
    Fra chi pregava la luna
    E sognava di ripartire
    L’abbiamo vista arrivare
    Con l’aria stravolta di chi non ricorda cos’era l’amore
    E non sa dove andare
    Da quella volta nessuno l’ha più vista
    Da quella volta nessuno l’ha più vista
    E in un momento penso a te che mi stai accanto
    In quella notte d’estate
    Che mi hai insegnato a ballare
    E mi immagino lei
    Fra le stelle ed il sole
    Sul tappeto volante
    Tra chi vince e chi perde
    E chi non se la sente
    Dov’è l’Italia amore mio?
    Mi sono perso
    Dov’è l’Italia amore mio?
    Mi sono perso
    Dov’è l’Italia amore mio?
    Mi sono perso anch’io
    Mi sono perso anch’io
    Dov’è l’Italia amore mio?
    Mi sono perso
    Dov’è l’Italia amore mio?
    Mi sono perso


    -MAHMOOD, SOLDI

    In periferia fa molto caldo
    Mamma stai tranquilla sto arrivando
    Te la prenderai per un bugiardo
    Ti sembrava amore era altro
    Beve champagne sotto Ramadan
    Alla TV danno Jackie Chan
    Fuma narghilè mi chiede come va
    Mi chiede come va come va come va
    Sai già come va come va come va
    Penso più veloce per capire se domani tu mi fregherai
    Non ho tempo per chiarire perché solo ora so cosa sei
    È difficile stare al mondo quando perdi l’orgoglio lasci casa in un giorno
    Tu dimmi se
    Pensavi solo ai soldi soldi
    Come se avessi avuto soldi
    Dimmi se ti manco o te ne fotti
    Mi chiedevi come va come va come va
    Adesso come va come va come va
    Ciò che devi dire non l’hai detto
    Tradire è una pallottola nel petto
    Prendi tutta la tua carità
    Menti a casa ma lo sai che lo sa
    Su una sedia lei mi chiederà
    Mi chiede come va come va come va
    Sai già come va come va come va
    Penso più veloce per capire se domani tu mi fregherai
    Non ho tempo per chiarire perché solo ora so cosa sei
    È difficile stare al mondo
    Quando perdi l’orgoglio
    Ho capito in un secondo che tu da me
    Volevi solo soldi
    Come se avessi avuto soldi
    Prima mi parlavi fino a tardi
    Mi chiedevi come va come va come va
    Adesso come va come va come va
    Waladi waladi habibi ta’aleena
    Mi dicevi giocando giocando con aria fiera
    Waladi waladi habibi sembrava vera
    La voglia la voglia di tornare come prima
    Io da te non ho voluto soldi…
    È difficile stare al mondo
    Quando perdi l’orgoglio
    Lasci casa in un giorno
    Tu dimmi se
    Volevi solo soldi soldi
    Come se avessi avuto soldi
    Lasci la città ma nessuno lo sa
    Ieri eri qua ora dove sei papà
    Mi chiedi come va come va come va
    Sai già come va come va come va


    -IRAMA, LA RAGAZZA COL CUORE DI LATTA

    Fare l’amore è così facile credo
    Amare una persona fragile meno
    Linda è cresciuta con un cuore che non batte a tempo
    E quando era piccola sognava di aggiustarsi dentro
    Diceva di essere diversa
    Cercava le farfalle lì appoggiata alla finestra
    Vedeva i suoi compagni che correvano in cortile
    E lei che non poteva si sedeva e ci pensava bene a cosa dire
    E se ogni tanto le chiedevo come mai non giochi
    Diceva siediti qui affianco ed indicava su
    Io in quella nuvola ci vedo solo un cuore vero
    Perché il mio a volte si dimentica e non batte più
    Così cercando di salvarla
    A sedici anni il suo papà le regalò un cuore di latta
    Però rubò il suo vero cuore con freddezza
    In cambio della vita
    E non lo senti che
    Questo cuore già batte per tutti e due
    Che il dolore che hai addosso non passa più
    Ma non sei più da sola ora siamo in due
    Io ci sarò comunque vada
    Ci sarò comunque vada
    Fare l’amore è così facile credo
    Amare una persona fragile meno
    Linda è cresciuta così in fretta da truccarsi presto
    Talmente in fretta che suo padre non fu più lo stesso
    A scuola nascondeva i lividi
    A volte la picchiava e le gridava soddisfatta
    Linda sentiva i brividi quando quel verme entrava in casa sbronzo
    E si toglieva come prima cosa solo la cravatta
    E se ogni tanto le chiedevo come mai non esci
    Diceva siediti qui affianco ed indicava su
    Io in quella nuvola ci vedo solo un cuore vero
    Adesso dimmi in quella accanto cosa vedi tu
    Ma chi ha sofferto non dimentica
    Può solo condividerlo se incrocia un’altra strada
    Per ragazza più bella del mondo con il cuore di latta
    Sappi che io ci sarò
    Comunque vada
    E non lo senti che
    Questo cuore già batte per tutti e due
    Che il dolore che hai addosso non passa più
    Ma non sei più da sola ora siamo in due
    Io ci sarò comunque vada
    Ci sarò comunque vada
    Fare l’amore è così facile credo
    Amare una persona fragile meno
    Linda è cresciuta con un cuore che non batte a tempo
    Ma adesso dentro la sua pancia batte un cuore in più
    E non lo senti che
    Questo cuore già batte per tutti e due
    Che il dolore che hai addosso non passa più
    Ma non sei più da sola ora siamo in due
    Io ci sarò comunque vada
    Ci sarò comunque vada


    -GHEMON, ROSE VIOLA

    Dieci fori di proiettile nell’anima
    Ed il cuore ricolmo di sassi
    La strada del ritorno
    L’ho segnata sulla mappa dei miei passi falsi
    Frasi squisite, quelle tue,
    Che ora sanno di cibo per gatti
    Ma sta nel gioco delle parti
    Accarezzerò le tue mille spine
    Sarò fragile
    Rose viola
    Stese sulle lenzuola
    Come tutte le notti in cui
    Te ne stai da sola
    Nodi in gola
    Ed il trucco che cola
    Come tutte le notti in cui
    Proprio lui ti trova
    Lo sguardo segue fiero
    Nello specchio questa linea curva lungo i fianchi
    Mi fai sentire nuda ancora prima di spogliarmi
    Tu sei il pensiero nero che mi culla
    E anche stanotte scapperai su un taxi
    Com’è difficile salvarsi
    Rose viola
    Stese sulle lenzuola
    Come tutte le notti in cui
    Te ne stai da sola
    Nodi in gola
    Ed il trucco che cola
    Come tutte le notti in cui
    Proprio lui ti trova
    Gli occhi perdonano
    Per uno come te
    Anche se dico no
    Resti dentro di me
    Rose viola
    Stese sulle lenzuola
    Come tutte le notti in cui
    Te ne stai da sola
    Nodi in gola
    Ed il trucco che cola
    Come tutte le notti in cui
    Proprio lui ti trova


    -EX-OTAGO, SOLO UNA CANZONE

    Resta con me
    Perché la notte mi fa perdere
    Poi non ho voglia di sognare
    Perché domani è uguale
    Resta con me
    Anche se è una vita che usciamo insieme
    Dormir con te stanotte è importante
    Perché ci vogliamo bene
    Non è semplice
    Restare complici
    Un amante credibile
    Quando l’amore non è giovane
    Non è semplice
    Scoprire nuove tenebre
    Tra le tue cosce dietro le orecchie
    Quando l’amore non è giovane
    È solo una canzone
    Abbracciami per favore
    A te posso dire tutto
    Tutto ciò che sento
    Tutti cantano l’amore
    Quando nasce quando prende bene
    Quando tremano le gambe
    Quando non c’è niente che lo può fermare
    Ma tutte quelle storie
    Che hanno visto almeno dieci primavere
    Cento casini cento grandi scene
    Mille pagine attaccate ancora insieme
    Non è semplice
    Restare complici
    Un amante credibile
    Quando l’amore non è giovane
    Non è semplice
    Scoprire nuove tenebre
    Tra le tue cosce dietro le orecchie
    Quando l’amore non è giovane
    È solo una canzone
    Abbracciami per favore
    A te posso dire tutto
    Tutto ciò che sento
    È solo una canzone
    Abbracciami per favore
    Con te voglio fare tutto
    Tutto ciò che sento
    Resta con me
    Perché da solo non ho fame
    Poi non è bello cucinare
    Solo per me
    Solo per me
    È solo una canzone
    Abbracciami per favore
    A te posso dire tutto
    Tutto ciò che sento
    È solo una canzone
    Abbracciami per favore


    -EINAR, PAROLE NUOVE

    Parlo poco lo sai, soprattutto di te
    Scrivo solo canzoni cosa vuoi sentirti dire
    Che sono stanco di tutto e forse anche di me
    Mi devi ancora un ritorno molto più di mille parole
    Io che cerco una risposta anche quando non c’è
    La superficialità dei tuoi sguardi mi uccide
    E tu non lo sai, no tu non lo vedi
    Quanto amore lasci mentre ti allontani
    E giuro che se te ne vai non ti verrò a cercare
    Camminerò lontano dal tuo cuore
    Io giuro che se te ne vai cancellerò il tuo nome
    Riscriverò l’amore con parole nuove
    Riscriverò l’amore con parole nuove
    Riscriverò l’amore con parole nuove
    C’è chi dice che il tempo anestetizzi un ricordo
    Ma qui c’è ancora il tuo odore che ricorda ogni notte il tuo corpo
    E cerco ancora una risposta anche quando non c’è
    La superficialità dei tuoi sguardi mi uccide
    E tu non lo sai, no tu non lo vedi
    Quanto amore lasci mentre ti allontani
    E giuro che se te ne vai non ti verrò a cercare
    Camminerò lontano dal tuo cuore
    Io giuro che se te ne vai cancellerò il tuo nome
    Riscriverò l’amore con parole nuove
    Riscriverò l’amore con parole nuove
    Riscriverò l’amore con parole nuove
    Camminerò lontano dal tuo cuore
    Senza far rumore, senza far rumore
    Camminerò lontano dal tuo cuore
    E scriverò l’amore con parole nuove
    E giuro che se te ne vai non ti verrò a cercare
    Camminerò lontano dal tuo cuore
    E giuro che se te ne vai cancellerò il tuo nome
    Scriverò l’amore con parole nuove


    -SIMONE CRISTICCHI, ABBI CURA DI ME

    Adesso chiudi dolcemente gli occhi e stammi ad ascoltare
    sono solo quattro accordi ed un pugno di parole
    più che perle di saggezza sono sassi di miniera
    che ho scavato a fondo a mani nude in una vita intera
    non cercare un senso a tutto perché tutto ha senso
    anche in un chicco di grano si nasconde l’universo
    Perché la natura è un libro di parole misteriose
    dove niente è più grande delle piccole cose
    è il fiore tra l’asfalto lo spettacolo del firmamento
    È l’orchestra delle foglie che vibrano al vento
    è la legna che brucia che scalda e torna cenere
    la vita è l’unico miracolo a cui non puoi non credere
    perché tutto è un miracolo tutto quello che vedi
    E non esiste un altro giorno che sia uguale a ieri
    Tu allora vivilo adesso come se fosse l’ultimo
    E dai valore ad ogni singolo attimo
    Ti immagini se cominciassimo a volare
    Tra le montagne e il mare
    Dimmi dove vorresti andare
    Abbracciami se avrò paura di cadere
    Che siamo in equilibrio
    Sulla parola insieme
    Abbi cura di me
    Abbi cura di me
    Il tempo ti cambia fuori, l’amore ti cambia dentro
    Basta mettersi al fianco invece di stare al centro
    L’amore è l’unica strada, è l’unico motore
    È la scintilla divina che custodisci nel cuore
    Tu non cercare la felicità semmai proteggila
    È solo luce che brilla sull’altra faccia di una lacrima
    È una manciata di semi che lasci alle spalle
    Come crisalidi che diventeranno farfalle
    Ognuno combatte la propria battaglia
    Tu arrenditi a tutto, non giudicare chi sbaglia
    Perdona chi ti ha ferito, abbraccialo adesso
    Perché l’impresa più grande è perdonare se stesso
    Attraversa il tuo dolore arrivaci fino in fondo
    Anche se sarà pesante come sollevare il mondo
    E ti accorgerai che il tunnel è soltanto un ponte
    E ti basta solo un passo per andare oltre
    Ti immagini se cominciassimo a volare
    Tra le montagne e il mare
    Dimmi dove vorresti andare
    Abbracciami se avrai paura di cadere
    Che nonostante tutto
    Noi siamo ancora insieme
    Abbi cura di me qualunque strada sceglierai, amore
    Abbi cura di me
    Abbi cura di me
    Che tutto è così fragile
    Adesso apri lentamente gli occhi e stammi vicino
    Perché mi trema la voce come se fossi un bambino
    Ma fino all’ultimo giorno in cui potrò respirare
    Tu stringimi forte e non lasciarmi andare.
    Abbi cura di me


    -FEDERICA CARTA E SHADE, SENZA FARLO APPOSTA

    A volte dirsi ti amo
    È più finto di un «dai ci sentiamo»
    Ho il tuo numero ma non ti chiamo
    A te fa bene, a me fa strano
    Che parli con me ma non sono qui
    E non ci credo ai tuoi «fidati»
    Prima facevi monologhi
    Ora parli a monosillabi
    E ti sei messa quei tacchi
    Per ballare sopra al mio cuore
    Da quando hai buttato le Barbie
    Per giocare con le persone
    Dicono che non capisci il valore
    Di qualcuno fino a quando non l’hai perso
    Tu non capiresti lo stesso
    Quindi non dirlo nemmeno per scherzo
    E scusa ma, non me ne importa
    E sono qua, un’altra volta
    Ci finisco sempre senza farlo apposta
    Aspetto ancora una risposta
    E scusa ma, non me ne importa
    E sono qua, un’altra volta
    Ci finisco sempre senza farlo apposta
    Passavo a prendermi la colpa
    E ti ho detto ti amo
    Non eri il regalo che immaginavo
    Noi piano piano ci roviniamo
    Dammi il mio panico quotidiano
    Quando ti vedo con gli altri
    Tu non sai quanto vorrei essere via
    Sei troppo bella per essere vera
    Ma anche troppo bella per essere mia
    E io ho finito l’autonomia
    Per sopportare ogni tua bugia
    Se avessi modo dentro la testa
    Cancellerei la cronologia
    E non so quanto sbagliato sia
    Fingere di essere un bravo attore
    È ora che io me ne vada via
    Scomparirò in un soffio al cuore
    E scusa ma, non me ne importa
    E sono qua, un’altra volta
    Ci finisco sempre senza farlo apposta
    Aspetto ancora una risposta
    E scusa ma, non me ne importa
    E sono qua, un’altra volta
    Ci finisco sempre senza farlo apposta
    Passavo a prendermi la colpa
    Scusa ma, non ci riesco mi hai lasciato un po’ di te
    Ma hai preso tutto il resto
    E sono qui stasera, ancora un’altra volta
    Che c’è la luna piena, ma tu hai la luna storta
    E scusa ma, non me ne importa
    E sono qua, un’altra volta
    Ci finisco sempre senza farlo apposta
    Aspetto ancora una risposta
    E scusa ma, non me ne importa
    E sono qua, un’altra volta
    Ci finisco sempre senza farlo apposta
    Passavo a prendermi la colpa


    -BOOMBADASH, PER UN MILIONE

    Ti aspetterò
    Perché sei tu che porti il sole
    E non c’è niente al mondo
    Di migliore di te
    Nemmeno vincere un milione
    Ti giuro che l’attesa aumenta il desiderio
    È un conto alla rovescia
    Col tempo a rilento
    Però ti sto aspettando come aspetto un treno
    Come mia nonna aspetta un terno
    Aspetterò che torni come aspetto il sole
    Mentre sto camminando sotto un acquazzone
    Come una mamma aspetta quell’ecografia
    Spero che prenda da te
    Ma con la testa mia
    Ti aspetto come i lidi aspettano l’estate
    Come le mogli dei soldati aspettano i mariti
    Ti aspetto come i bimbi aspettano il Natale
    Come i signori col cartello aspettano agli arrivi
    E non è mai per me
    Ti aspetterò
    Come il caffè a letto a colazione
    Come ad un concerto dall’inizio
    Si aspetta il ritornello di quella canzone
    Ti aspetterò
    Perché sei tu che porti il sole
    E non c’è niente al mondo
    Di migliore di te
    Nemmeno vincere un milione
    Non c’è niente al mondo
    Che vorrei di più di te
    Di più di quel che adesso c’è già fra di noi
    Nemmeno un milione
    Non c’è niente al mondo che farei io senza te
    Perché io non ti cambierei nemmeno per…
    Nemmeno per un milione
    Se mi cercherai io ti aspetto qui
    Ti mando la posizione
    Così se poi mi raggiungi
    E poi ti stringo forte
    Questa volta non sfuggi
    Non ti perderò più
    Aspetterò che torni come aspetto il mare
    Mentre sto camminando sotto il temporale
    Come una mamma aspetta il figlio fuori scuola
    Ti aspetto come chi vorrebbe riabbracciarlo ancora
    Ti aspetto come il gol che sblocca la partita
    Come le mogli dei soldati aspettano i mariti
    Ma già l’attesa è fantastica
    Noi come benzina
    In questo mondo di plastica
    Ti aspetterò
    Come il caffè a letto a colazione
    Come ad un concerto dall’inizio
    Si aspetta il ritornello di quella canzone
    Ti aspetterò
    Perché sei tu che porti il sole
    E non c’è niente al mondo
    Di migliore di te
    Nemmeno vincere un milione
    Non c’è niente al mondo
    Che vorrei di più di te
    Di più di quel che adesso c’è già fra di noi
    Nemmeno un milione
    Non c’è niente al mondo che farei io senza te
    Perché io non ti cambierei nemmeno per…
    Nemmeno per un milione


    -ARISA, MI SENTO BENE

    Credere all’eternità è difficile
    Basta non pensarci più e vivere
    E chiedersi che senso ha? È inutile
    Se un giorno tutto questo finirà
    Ritrovare un senso a questo assurdo controsenso
    È solamente la più stupida follia
    Se non ci penso più mi sento bene
    Guardo una serie alla tv e mi sento bene
    Leggo un giornale, mi sdraio al mare
    E prendo la mia vita come viene
    Se non ci penso più mi sento bene
    Cosa ne sarà
    Dei tanti giuramenti degli amanti
    Di tutti i miei rimpianti
    Dell’amore e della crudeltà?
    Cosa ne sarà
    Dei sogni nei cassetti, poveretti
    Dei grandi amori persi
    Quando questo tempo finirà?
    Se non ci penso più mi sento bene
    Mi sveglio presto il lunedì e mi sento bene
    Le strade piene quando è Natale
    Magari non è niente di speciale
    Ma tutto questo mi fa stare bene
    Se non ci penso più mi sento bene
    Se sto al telefono con te mi sento bene
    I baci in corsa, le calze a rete
    Gli inviti a cena per fare l’amore
    Sentirmi bella mi fa stare bene
    Cosa ne sarà
    Dei pomeriggi al fiume da bambina
    Degli occhi di mia madre
    Quando questo tempo finirà?
    Se non ci penso più mi sento bene
    Se faccio quello che mi va mi sento bene
    Balliamo un tango sotto la neve
    Non penso a niente e tutto mi appartiene
    E più non penso e più mi sento bene
    E non pensare più a cosa dire
    Sentirmi libera da me, come i bambini
    Restare nudi, lasciarsi andare
    E non aver paura di invecchiare
    Accarezzare tutto e stare bene
    Forse è tutto qui il mio vivere
    Quasi elementare, semplice
    Ridere non è difficile
    Se cogli il buono di ogni giorno
    Ed ami sempre fino in fondo
    Adesso voglio vivere così


    -LOREDANA BERTE', COSA TI ASPETTI DA ME

    C’è qualcosa che non va
    Per essere seduti qui
    Per dirsi almeno
    E dire almeno le cose inutili
    Che ti sembra vero solo se
    Doveva andare poi così
    Che vuoi dare tutto
    Vuoi dare tutto e resti lì
    Ed io ci credevo
    Ed io ci credevo sì
    Ci vuole soltanto una vita
    Per essere un attimo
    Perché ci credevi
    Perché ci credevi sì
    Ti aspetti tutta una vita
    Per essere un attimo
    Che cosa vuoi da me
    Che cosa vuoi da me
    Cosa ti aspetti dentro te
    Che tanto non lo sai
    Tanto non lo vuoi
    Quello che cerchi tu da me
    Che cosa vuoi per me
    Che cosa vuoi per te
    Cosa ti aspetti in fondo a te
    C’è qualcosa che non va
    E tutto poi finisce qui
    Puoi fare a meno
    Di fare almeno le cose facili
    Se è vero poi più vero è
    Se va bene va bene così
    E fragile fragile resti lì
    E io ci credevo
    Io ci credevo sì
    Ci vuole soltanto una vita
    Per essere un attimo
    E tu ci credevi
    Tu ci credevi sì
    Ti aspetti tutta una vita
    Per essere un attimo
    Che cosa vuoi da me
    Che cosa vuoi da me
    Cosa ti aspetti dentro te
    Che tanto non lo sai
    Tanto non lo vuoi
    Quello che cerchi tu da me
    Che cosa vuoi per me
    Che cosa vuoi per te
    Cosa nascondi dentro di te
    Ma io non posso credere che
    Che esista un altro amore
    Che esista un altro amore come te
    Ma io non posso credere che
    Esista un altro amore
    Esista un altro amore
    Che cosa vuoi da me
    Che cosa vuoi da me
    Cosa ti aspetti tu da me?
    Che tanto non lo sai
    Tanto non lo vuoi
    Quello che cerchi tu da me
    Che cosa vuoi per me
    Che cosa vuoi per te
    Cosa nascondi negli occhi te
    Che cosa vuoi da me?


    -ACHILLE LAURO, ROLLS ROYCE

    Sdraiato a terra come i Doors
    Vestito bene via del Corso
    Perdo la testa come Kevin
    A ventisette come Amy
    Rolls Royce
    Si come Marilyn Monroe
    Chitarra in perla Billie Joe
    Suono per terra come Hendrix
    Viva Las Vegas come Elvis
    Oh Rolls Royce
    Rolls Royce
    Rolls Royce
    Rolls Royce
    Rolls Royce
    Rolls Royce
    No non è vita è Rock’n Roll
    No non è musica è un Mirò
    È Axl Rose
    Rolling Stones
    No non è un drink è Paul Gascoigne
    No non è amore è un sexy shop
    Un sexy shop si si è un Van Gogh
    Rolls Royce
    Rolls Royce
    Voglio una vita così
    Voglio una fine così
    C’est la vie
    Non è follia ma è solo vivere
    Non sono stato me stesso mai
    No non c’è niente da capire
    Ferrari bianco si Miami Vice
    Di noi che sarà
    Rolls Royce Rolls Royce
    Di noi che sarà
    Rolls Royce Rolls Royce
    Rolls Royce
    Rolls Royce
    Voglio una vita così
    Voglio una fine così
    C’est la vie
    Amore mio sei il diavolo
    Che torni ma
    Solo per dare fuoco al mio cuore di carta
    Dio ti prego salvaci da questi giorni
    Tieni da parte un posto e segnati sti nomi
    Rolls Royce
    Rolls Royce
    Rolls Royce
     
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