Dipingersi di Supremo

I tatuaggi devozionali sono un tabù o una genuina pratica Vaisnava?

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    I tatuaggi devozionali sono un tabù o una genuina pratica Vaisnava?



    di Madhava Smullen



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    I tatuaggi sono stati impressi permanentemente nella cultura moderna. Basta passeggiare in qualsiasi strada affollata di una città e si potranno vedere un gran numero di tatuaggi, da quello di una giovane professionista con una farfalla sul bordo della spalla a quelli di un selvaggio punk cantante di rock su cui a fatica si può trovare dello spazio rimasto bianco sulla sua pelle. Per qualche ragione, avere una immagine indelebile di un drago a due teste che mangia la sua stessa faccia diffusa sul proprio petto fino al loro ultimo respiro è un’idea che piace a molta gente. Il National Geographic News ha affermato nell’Aprile del 2000 che il quindici per cento degli americani è tatuato. (circa quaranta milioni di persone) Ora, sicuramente, ci si aspetterebbe che un devoto Hare Krishna sia l’ultima persona a trovarsi in questo gruppo di quaranta milioni. Non è vero? Sbagliato. Il fatto è che molti devoti esibiscono tatuaggi e il loro numero sta aumentando. È puramente un fanatico entusiasmo capriccioso oppure le antiche tradizioni e Scritture forniscono qualche supporto ai tatuaggi devozionali? Prendiamo una lente d’ingrandimento ed osserviamo le tradizioni tribali indiane e scopriremo la prima prova.

    Per esempio alcune tribù credono che il più grande devoto del Signore Rama, Hanuman, può essere tatuato su una spalla slogata per lenire il dolore. Le donne della tribù nomade chiamata Ribari di Kutch nell’India nord occidentale, uno dei posti visitati dai Pandava durante il loro esilio, hanno molti ed estremamente elaborati tatuaggi. Ed anche la comunità Ramnami, diffusa tra gli stati indiani del Bihar e del Madhya Pradesh, iniziarono una dolorosa usanza nel diciannovesimo secolo: avevano il nome di Rama in Sanscrito tatuato praticamente in ogni centimetro della propria pelle, persino sulla lingua e sulle labbra. Questa pratica era usata perché essi fossero protetti dalla bigotta classe di brahmana coscienti della casta, che essi avevano fatto incollerire adottando pratiche brahminiche, e che è in uso ancora oggi. Così lontana, così tribale. Ma i seri praticanti Vaisnava hanno bisogno diautorizzazioni basate sulle scritture più tangibili prima di iniziare ad iniettare inchiostro nella loro pelle.

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    UN'IMPRESSIONE BRUCIANTE

    Caturatma Dasa sa dove trovare queste autorizzazioni. Essendo un pujari di Sri Sri Radha-Syamasundara nel tempio ISKCON di Alachua in Florida, non ha tatuaggi su ogni centimetro della sua pelle, ma ne possiede un’ampia collezione. “Ho tre mantra sanscriti, due su un braccio ed uno sull’altro”, dice con genuino entusiasmo. “Due sono in glorificazione di Govardhana, la mia adorabile divinità. L’altro, per la mia protezione è Nrisimha (l’incarnazione mezzo uomo e mezzo leone di Krishna. Inoltre su ognuna delle mie braccia ho anche Sri Kumbha, il sacro recipiente usato nei sacrifici del fuoco. ”Fa una pausa per respirare. “Sul mio dorso, ho due dei più grandi guerrieri della storia vedica — Arjuna su un lato e Parasurama sull’altro. Le immagini sono completate da una buca del sacrificio tra di loro, ed essi proteggono il mio dorso da qualsiasi sfortuna. Poi, sul mio petto ci sono due aspetti della bellezza di Krishna, Krishna stesso e Vamana, la Sua incarnazione di nano.

    ”Come se questo non bastasse, le sue braccia sono anche ornate di tatuaggi dei quattro sacri simboli di Visnu: la mazza, il disco, il loto e la conchiglia. “Nessuno di questi tatuaggi è stato fatto capricciosamente. Ho impiegato quattro o cinque anni per sceglierli facendo una ricerca accurata. ”Sorride sornione. “Sono un pujari e spesso vado in giro con i mie tatuaggi in piena vista. Meglio essere in grado di poterne dare una spiegazione! ”Caturatma ammette che la moderna manifestazione dei tatuaggi non esisteva durante o prima della nascita del Vaisnavismo Gaudiya, ma ci sono stretti parallelismi. Nel Prameya Ratnavala, il commentatore Vaisnava del diciottesimo secolo, Baladeva Vidyabhusana cita cinque processi purificatori (pancasamskara), che insieme all’iniziazione spirituale forniscono una diretta percezione di Krishna: l’austerità, ornarsi col tilaka, compiere sacrifici, accettare un nuovo nome all’iniziazione e cantare mantra che glorificano il Signore. L’elaborazione di Baladeva è sorprendente: “In questo verso, il termine austerità significa accettare i segni impressi del Signore Visnu: il disco, il loto, la conchiglia e la mazza. ” — le stesse immagini che Caturatma ha tatuate sulle sue braccia. Come il tatuaggio, l’incisione è permanente ed anche molto dolorosa.
    Una tradizione che risale almeno all’anno 1017, è ancora praticata ai giorni nostri sia dai seguaci diMadhvacarya sia di Ramanujacarya, principalmente nell’India del Sud: il Karnataka, il Tamil Nadu, il Kerala e l’Andhra Pradesh.

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    In più, per gli Sri Vaisnava, i seguaci di Ramanuja è una parte essenziale del processo dell’iniziazione. Contempliamo questa situazione: È mattina e l’aria è fresca. Quando il sole sorge dietro a te e gli uccelli cominciano a cinguettare, il tuo cuore batte velocemente mentre ti siedi tranquillamente di fronte alla buca del fuoco del sacrificio. Un prete sposato esegue la cerimonia del fuoco. Offrendo oblazioni egli invoca le ayudha-devata ,le forme personificate delle sacre armi di Visnu. Ci sono stampi di metallo nella forma tradizionale di ogni arma legati ad una verga di metallo e tenuti sopra le fiamme danzanti. Dopo qualche tempo, il tuo guru le prende e le sfrega su un piatto. Tu guardi, sapendo che lo fa per essere sicuro che nessun pezzo di carbone bollente cada sulla tua pelle. Infine, inizia a cantare i mantra per il Sudarsana, il disco del Signore Visnu. È giunta l’ora. Tu sei in ansia. Senti lo stampo rosso e bollente premere contro la tua spalla destra, che brucia e penetra nella pelle. Quindi viene cantato il mantra della conchiglia Pancajanya e il simbolo della conchiglia di Visnu è impresso sulla tua spalla sinistra. Singhiozzi. La cerimonia è finita. Sei ora pronto per il resto della tua cerimonia di iniziazione. Fortunatamente per noi, il Signore Caitanya Mahaprabhu e gli acarya nella Sua linea hanno raccomandato di usare il tilaka invece di incidere i simboli di Visnu sul corpo. Quindi, se sei nella lista delle iniziazioni spirituali, non hai bisogno di urlare e correre via — perché nessun guru Gaudiya Vaisnava cercherà di premere un bastone di ferro rosso incandescente sul vostro braccio durante la cerimonia di iniziazione.


    LA SACRA CONNESSIONE CON L'ARGILLA

    Le incisioni hanno una grande quantità di presenza nelle nostre tradizioni e scritture. Ma è il tilaka— l’alternativa raccomandata da Caitanya Mahaprabhu — che presenta il più vicino parallelo al tatuaggio. Ogni Gaudiya Vaisnava è consapevole delle virtù di fare il tilaka, o argilla sacra, sul proprio corpo. Il simbolo dalla forma di u ed ovale segnato sulla fronte è uno dei segni riconoscibili istantaneamente. Ma la cosa di cui puoi essere sorpreso di apprendere è che le Scritture Vaisnava contengono anche istruzioni per scrivere i santi nomi col tilaka — ed anche di usarlo per dipingere immagini sul corpo. Nel Bhakti-rasamita-sindhu, che contiene la scienza completa del bhakti-yoga, Rupa Gosvami ci dice: “Nel segnare il proprio corpo col tilaka si può anche scrivere il mantra Hare Krishna sul proprio corpo.” Ed in altro posto, nello stesso libro, cita lo Skanda Purana sul beneficio di portare il tilaka: “Le persone il cui corpo è ornato col tilaka, che simbolizza la conchiglia, il disco, la mazza e il loto ... che se sono viste anche una sola volta possono aiutare coloro che le hanno viste ad essere liberati da tutte le attività peccaminose.

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    Nell’Hari-bhakti-vilasa, compilato da Sanatana, fratello di Rupa, il Signore Visnu afferma: “Io entro nel cuore di quei devoti che nell’era di Kali, decorano i loro corpi con immagini delle mie incarnazioni, come Matsya e Kurma... Coloro che portano immagini delle mie incarnazioni sui loro corpi non sono esseri umani ordinari — essi si trovano sulla stessa piattaforma delle Mie incarnazioni. ”Discutendo il soggetto in grande dettaglio, l’Hari-bhakti-vilasa continua a rafforzare il suo punto per quasi cinquanta versi, andando oltre fino a suggerire: “Se un brahmana caduto non decora il suo corpo col tilaka così come con immagini della conchiglia e del disco, il re dovrebbe metterlo sul retro di un asino e mandarlo via dal suo regno. ”Questa è una cosa abbastanza adatta. Ma mentre stai guidando l’asino al tramonto, potresti chiederti: “Tutto questo è così importante?”


    QUESTIONI INTERNE

    Srila Bhaktivinoda Thakura certamente aveva un’opinione. Nel suo breve trattato del 1885 Pancha Samskara: Il processo dell’Iniziazione, egli discute dei processi d purificazione dal Prameya Ratnavala menzionato precedentemente in questo articolo, due dei quali sono tapa (definiti da Baladeva Vidyabhusana come incisioni) e indossare i segni del tilaka. Egli li riconosce come modi prescritti per santificare se stessi in modo che la propria vera natura spirituale possa svilupparsi. Ma con molta maggiore forza egli condanna il fatto di essere solo preoccupati con l’esteriorità: “Tapa si applica non solo al corpo, ma anche alla mente e all’anima. Se si tratta solo di una questione fisica, nella forma di incidere o stampare, il tapa non ha luogo realmente e la pratica religiosa diventa ipocrita. ”Egli continua ad enfatizzare la profondità di un simile approccio: “Esternamente sembra che lo studente vada bene, ma internamente non c’è niente. I simboli divini della conchiglia, del disco e del nome di Hari (Krishna) ornano il suo corpo. La lingua pronuncia il nome di Hari e l’adorazione della salagrama-sila o della divinità con mantra è compiuta, ma lo studente è assuefatto ad attività peccaminose senza fine.

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    La reale devozione nel cuore supera il sembrare un devoto e apparentemente agire come tale. Portare il tilaka solo per mostra farà poco per il proprio progresso nella coscienza di Krishna. Lo stesso vale per i tatuaggi devozionali. Essi possono diventare un’ossessione, una pericolosa distrazione. Portarli tuttavia, con l’attitudine giusta, meditazione e intenzioni, diventano strumenti potenti nel servizio a Krishna. Laksmimani Dasi, che recentemente si è ritirata da responsabile della Accademia Vaisnava per ragazze in Alachua, è d’accordo. “Si suppone che dovremmo fare ogni cosa che ci ricorda Krishna. Quindi se ci facciamo un tatuaggio per un'altra ragione, dobbiamo esaminare le nostre motivazioni. ”I suo singolo tatuaggio che rappresenta le parole Sanscrite Devanagari Sri Sri Radha-Krishna sotto un fiore di loto, riflettono il suo aspetto “meno è più”. “I samosa sono deliziosi, me se ne mangiate quattrocento, vi ammalerete. Perciò, se qualcosa di materiale come un tatuaggio può aiutarvi a ricordare Krishna, può essere usato nel servizio di Krishna, ma se è usato in eccesso può diventare una cosa fine a se stessa. ”Laksmimani afferma che il suo tatuaggio, un regalo di compleanno di sua figlia, fa la sua funzione. “Volevo qualcosa che avesse Krishna in esso in modo da non poterLo mai dimenticare, e che lui fosse con me in ogni momento. E questo è quello che è accaduto. Suppongo che ora il mio tatuaggio è proprio una parte di me.”

    In più il suo tatuaggio non dà beneficio soltanto a lei. “La gente mi avvicina costantemente per chiedermi cosa il tatuaggio sia e cosa dica, visto che è scritto in sanscrito. E questa è una grande scusa per parlare di Krishna.” Carturatma Dasa ha avuto la stessa esperienza. “Una volta stavo facendo un lavoro a casa di un amico devoto. Poiché era un caldo giorno d’estate non indossavo una camicia, e tutti i miei tatuaggi erano in piena vista. Improvvisamente apparve un camion che stava effettuando consegne e mentre si avvicinava vidi sul suo lato la scritta: ‘Casa di Consegne Bill di Crostacei e Carne Fresca a pezzi. Vendita all’ingrosso a casa vostra.’" ‘Uh, oh,’ pensai: ‘Egli non ha realizzato dove è entrato.’ Così camminai verso la macchina e il finestrino del passeggero si abbassò. Era un tipo anziano che ovviamente aveva vissuto nell’area per anni. ‘Cosa stai facendo signore’ disse, ‘Io sto andando di porta in porta a vendere questi crostacei — ”Caturatma si blocca in modo drammatico. “Improvvisamente l’uomo si ferma nel mezzo della frase. ‘Oh,’ dice: ‘Posso vedere dai tuoi tatuaggi che non sarai interessato a quello che sto vendendo. Posso portare il mio camion sulla strada verso la prossima casa. Tu sei uno di quelle persona Hare Krishna, ed io so che voi siete vegetariani e non mangiate la carne.’ ”Come disse una volta Caitanya Mahaprabhu: “Un Vaisnava è colui che quando è visto, ricorda di Krishna a chi lo vede.” Perciò diciamo che hai pensato in questo modo. Diciamo che hai deciso che farsi un tatuaggio cosciente di Krishna è un modo genuino per esprimere la tua devozione, di ricordare a te stesso ed agli altri di Krishna. Qual è il prossimo passo?

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    ENTRA NEL MIO STUDIO DI TATUAGGI

    Kalpavriksa Dasa lavora nello Studio di Tatuaggi Ron, ad Elisabeth nel New Jersey. Ha avuto il suo primo tatuaggio a quindici anni, ispirato dai Cro Mags, un complesso “straightedge” Hare Krishna affezionata di tatuaggi. È un artista di tatuaggi professionista da quindici anni ha tatuato circa cento devoti. Il suo primo consiglio è il discorso diretto al punto. “Qualunque tatuaggio vuoi farti, assicurati che sia qualcosa col quale sarai felice di convivere. Perché resterà sul tuo corpo più a lungo di quanto tu voglia.” Quando parla della parte artistica, egli preferisce l’artista B.G. Sharma del Gujarat. “Il suo stile è praticamente già come un tatuaggio. Ogni immagine è contornata, e la sua ombra è simile al modo in cui ombreggio o coloro un tatuaggio. È veramente facile da replicare.” Oltre che con i dipinti devozionali di Krishna di Sharma, Kalpavriksa ha tatuato i devoti con una grande varietà di immagini, tra le quali il maha-mantra e Nisimhadeva sono state le più popolari. Ovviamente ci sono anche immagini insolite.

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    “Un sannyasa, Bhakti Visrambha Madhava Maharaja, si è fatto fare tatuaggi dei tredici segni del tilaka, incluso uno sul retro della sua testa, corredati dei corrispondenti mantra in Sanscrito. E non posso dimenticare il mio amico Jack, che ora è devoto da alcuni anni. Egli ha una grande forma di Garuda che copre la sua intera schiena dal basso fino al collo. ”Ma come Laksmimani, Kalpavriksa pensa che il migliore genere di tatuaggio che un devoto possa avere e quello in grado di fare iniziare una conversazione. “Io ho il maha-mantra tatuato in Bengali su entrambe le mie braccia, che è una cosa unica e completamentenon familiare alla persona media. Quando la gente lo vede, non manca mai di chiedere che cosa è.” Questo accade così spesso che Kalpa tiene una pila di libri piccoli di Srila Prabhupada sempre a portata di mano. “Dico ai miei clienti cosa è il mio tatuaggio e cosa significa. Quindi, se sembrano interessati, spiego loro il maha-mantra e qualche nozione della coscienza di Krishna. Ed alla fine, se il loro interesse si approfondisce do’ loro un libro. Cerco di stabilire un rapporto con le persone. Non si può colpirli con qualcosa tutto in una volta.”

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    I tempi recenti, tuttavia, hanno portato una nuova esperienza: A volte Kalpavriksa si trova a chiedere alle persone a proposito dei loro tatuaggi vedici. “I tatuaggi moderni occidentali mostrano una pesante influenza asiatica, soprattutto dalla tradizione giapponese, vecchia di duecento anni. Ma nel passato negli ultimi dieci, dodici anni, si è verificato un’enorme corsa verso le immagini indiane. Lo yoga è una cosa molto importante al giorno d’oggi e gli studenti sono spesso influenzati ad ottenere tatuaggi di mantra e vari simboli del segno om. Una ragazza è entrata nel mio negozio di tatuaggi mostrando tatuaggi di diverse asana di yoga.”Ovunque ci sono molti altri segni di questa invasione di tatuaggi vedici. Se prendiamo qualunque rivista moderna di tatuaggi pubblicata tra gli ultimi cinque e dieci anni, troveremo una immagine direttamente in relazione a Krishna o qualcosa dal paradigma vedico. Le dee Kala, Durga e Laksma hanno inondato gli studi di tatuaggi, comepure ha fatto il Signore Siva. Il Signore Nisimhadeva solleva la Sua spaventosa testa dalle pagine delle riviste di tatuaggi e l’amichevole e facilmente identificabile volto del Signore Jagannatha diventa sempre più popolare. I negozi di tatuaggi di tutti gli Stati Uniti tengono in esposizione la loro copia del libro Krishna Art. Krishna nella forma di arte, si sta gradualmente infiltrando tra il pubblico che porta tatuaggi. Ma per ora, rimane più popolare tra coloro che lo tengono profondamente nei loro cuori.

    Madhava Smullen è cresciuto nel Movimento Hare Krishna in Irlanda. Egli fa ora parte del gruppo editoriale di Back to Godhead. Personalmente non ha nessun tatuaggio.



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    Non dovete praticarvi incisioni sul corpo per un morto né farvi tatuaggi. Io sono YHWH
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    L'inchiostro che fa discutere



    Commento di Indradyumna Swami sull'articolo "Dipingersi di Supremo"
    e risposta dell'autore Madhava Smullen



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    Dipingersi di Supremo,” di Madhava Smullen pubblicato nel numero di settembre-ottobre incoraggia il tatuaggio nel nostro movimento ISKCON, ma, all’infuori del tilaka fatto con l’argilla con cui adorniamo i nostri corpi, negli Sastra della Gaudiya Vaisnava non c’è alcun riferimento alla pratica di marcare il proprio corpo ed in particolare a tatuaggi fatti con l’inchiostro. L’articolo descrive il metodo di tatuare il corpo con simboli di Visnu, ma questo viene fatto specificatamente dai seguaci di Ramanuja della Sri Sampradaya. Nella Raga-vartma-candrika Visvanatha Cakravarti Thakura dice che per i Gaudiya Vaisnava non è opportuno marchiare il corpo con i segni di Visnu. Più vicino a noi, Srila Prabhupada non ha mai incoraggiato questo tipo di pratica. Si può anche pensare che non si è neanche opposto ad essa, ma io credo che sia più giusto concludere che se egli non lo ha specificatamente ammesso, non dovremmo introdurre una nuova pratica cosiddetta devozionale. Perché non c’è nessuna differenza tra un tatuaggio e un dipinto? In effetti un tatuaggio è spesso un dipinto. Portiamo forse un’immagine di Krishna nella toilette?

    Naturalmente si può citare Gopala Guru Gosvami che disse a Sri Caitanya che il santo nome è così puro che può essere cantato ovunque — perfino in bagno — ma non è mai stata data una concessione di questo tipo per una divinità del Signore. “È detto che la forma della divinità del Signore può apparire in otto tipi di materiali: pietra, legno, metallo, terra, pittura, sabbia, mente o gioielli,” (Hari-bhakti-vilasa) “La pittura è uno degli otto tipi di divinità a due dimensioni. Il devoto può adorare la murti in pittura …proprio come se egli adorasse una murti tridimensionale.” (Pañcaratrapradipa, ISKCON GBC Press) L’autore si sforza di stabilire che il tatuaggio è una pratica Vaisnava, ma all’infuori di un’unica citazione di Baladeva Vidyabhusana non dà nessun altro riferimento alle scritture e neanche cita un solo precedente nella nostra Gaudiya Vaisnava per questa pratica. Baladeva Vidyabhusana scrive che marcare il corpo con i simboli di Visnu è un esempio d’austerità, ma di nuovo, Visvanatha Cakravarti Thakura (guru di Baladeva) afferma con chiarezza che gli stessi Gaudiya Vaisnava non lo fanno.

    Forse che Srila Prabhupada, o Srila Bhaktisiddhanta Sarasvati o Gaura KiSora Babaji o Srila Bhaktivinoda Thakura hanno marcato i loro corpi con i simboli di Visnu o usato tatuaggi? No. In effetti Srila Bhaktivinoda Thakura ha scritto contro questo uso: “Nella Sri Sampradaya di Ramanuja, tapa [l’austerirà] si pratica marcando il corpo con i simboli della conchiglia e del disco, ma il Signore Caitanyadeva ci ha insegnato a marcare il nostro corpo con l’harinama usando pasta di sandalo, ecc., invece di tatuarlo. Questa regola è una benedizione per le anime del Kali-yuga.” (Pañca Samskara, pag. 2) Il mio timore è che, nel corso del tempo, la pratica del tatuaggio (in contrasto con le specifiche istruzioni dei nostri predecessori) divenga una tradizione nel nostro movimento. Non possiamo mettere insieme tutto e di tutto e poi chiamarlo spirituale. Per me “i tatuaggi devozionali” introducono qualcosa di nuovo e Srila Prabhupada ci ha ammonito a non introdurre pratiche nuove. In ultimo si deve osservare che, sebbene il tatuaggio sia maggiormente accettato nella società, esso non è così diffuso da poter essere definito come una pratica di massa. Esso è tuttora molto limitato. Stiamo presentando la più elevata delle culture (al cui interno non c’è il tatuaggio), il che comporta che dobbiamo sempre presentarci come gentildonne e gentiluomini.


    Madhava Smullen risponde: Nella tua lettera hai evidenziato molti punti importanti e validi ed io penso che se un devoto serio sta pensando di usare i tatuaggi dovrà riflettere sulle tue osservazioni e pensarci due volte prima di decidere. Non avevo in nessun modo l’intenzione di promuovere la pratica del tatuaggio o di farla passare come una tradizione dell’ISKCON. Personalmente non ho tatuaggi e con tutta probabilità non li avrò mai, ma è una realtà che molti devoti e amici di Krishna hanno tatuaggi devozionali e questo costituisce un fenomeno culturale adatto ad un articolo interessante. Niente di più di questo — certamente non un incoraggiamento. Spero che questo appaia evidente dall’articolo e di aver dato una visione equilibrata di un fenomeno, ivi compresi i suoi aspetti negativi. Per quanto concerne il problema di portare un’immagine di Krishna nel bagno, ancora una volta non intendo difendere i tatuaggi contestando le tue osservazioni, ma voglio sottolineare che non mi sembra che troviamo da ridire quando portiamo oggetti sacri in bagno se essi sono attaccati al nostro corpo. Per esempio, la nostra collana di Tulasi (per non parlare di Krishna nel cuore) e il nostro tilaka (che può essere interpretato come Radha-Krishna). Questo perciò può costituire oggetto di ulteriore discussione tra i devoti. Questo articolo è importante perché i tatuaggi stanno diventando sempre più di moda e non più limitati a persone di “classe inferiore” come i gruppi di motociclisti. Certamente, i tatuaggi non sono da raccomandare a devoti rigorosi che vivono in un tempio, ma la coscienza di Krishna non è anche per coloro che portano le Tshirt e sono tatuati? Vogliamo proibire qualcosa contro cui non esiste una regola specifica e allontanare così tante persone? Se le persone vogliono esprimere la loro devozione per mezzo dei tatuaggi, perché non permetterglielo? È davvero necessario controllare queste forme di devozione?

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    Questi sono tutti i miei tatuaggi:



    Edited by Orlando1987 - 13/10/2020, 06:43
     
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