La serie Tredici sospettata di aver fatto incrementare i suicidi tra adolescenti negli USA

Secondo una ricerca, la serie ha causato un aumento di suicidi tra i adolescenti maschi americani.

« Older   Newer »
 
  Share  
.
  1.  
    .
    Avatar


    Memento audere semper

    Group
    Administrator
    Posts
    179,958

    Status

    xoVROtL



    Le 13 ragioni per cui una giovane ragazza, di nome Hannah Baker, si è tolta la vita. È questo il il punto su cui ruota la storia della famosa serie televisiva 13 Reasons Why (in italiano tradotta con Tredici), andata online con la prima stagione su Netflix il 31 marzo 2017. E sebbene da una parte sia stata fin da subito acclamata, dall’altra la serie tv ha generato scetticismo e dibattiti nei numerosi paesi in cui è stata trasmessa, per il modo con il quale ha trattato temi come appunto il suicidio, la violenza sessuale, l’omosessualità e il bullismo. Alcuni scienziati hanno quindi deciso di esaminare il rapporto tra la serie e il tasso di suicidi durante il mese dopo il suo lancio, constatando un aumento del 28,9% tra i giovani maschi statunitensi. A sostenerlo è una nuova ricerca appena pubblicata sul Journal of American Academy of Child and Adolescent Psychiatry e condotta dai ricercatori di diverse università e dal National Institute of Mental Health, parte dello statunitense Nih.

    Chiariamo fin da subito che lo studio non ha dimostrato alcun nesso di causa-effetto tra la messa in onda della serie tv e l’aumento dei suicidi tra i giovani. Ma, piuttosto, una semplice associazione, che quindi resta non spiegata. Secondo i ricercatori, infatti, dall’aprile 2017, ovvero un mese dopo l’uscita della prima stagione della serie tv, il numero di adolescenti deceduti per suicidio registrato è risultato superiore alla norma.

    Per capirlo, i ricercatori hanno passato in rassegna i dati provenienti da un ampio studio dei Centers for Disease Control and Prevention, riguardanti i decessi per suicidio di persone di età compresa tra 10 e 64 anni avvenuti tra il 1° gennaio 2013 e il 31 dicembre 2017. Dalle analisi, il team ha notato un’associazione tra la messa in onda della serie tv e un aumento statisticamente significativo (28,9%) del tasso di suicidio tra gli adolescenti maschi (stranamente, visto che la protagonista è una giovane ragazza). Più precisamente, i ricercatori hanno scoperto che i tassi di suicidio tra i 10 e i 17 anni di età sono stati significativamente più alti nei mesi di aprile, giugno e dicembre 2017 di quanto ci si potesse aspettare in base ai dati precedenti. L’aumento, precisano i ricercatori, è stato complessivamente di circa 195 ulteriori suicidi tra il 1° aprile 2017 e il 31 dicembre 2017. Non si hanno ovviamente dati sull’eventuale visione della serie tv da parte di questi ragazzi.

    Inoltre, dalle analisi è emerso che anche il tasso di suicidi registrato a marzo 2017, il mese precedente alla pubblicazione online della prima stagione di Tredici, è risultato superiore. I ricercatori ipotizzano che la spiegazione potrebbe trovarsi nel fatto che il pubblico è stato ampiamente esposto a molta pubblicità e trailer in previsione dell’imminente uscita della serie tv. Ma anche in questo caso servono ulteriori conferme.

    Successivamente, per capire se altri fattori ambientali o culturali avrebbero potuto influenzare l’aumento dei tassi di suicidio dopo l’uscita della serie tv, il team ha analizzato i tassi di mortalità per omicidio. Dal confronto, tuttavia, non è stata trovata alcuna associazione o cambiamento significativo di queste percentuali. Da questi risultati, quindi, i ricercatori ipotizzano che l’aumento dei suicidi tra i giovani statunitensi sia stato influenzato dalla serie di Netflix (ma precisiamo che rimane per ora solo una ipotesi) e non da qualche altro fattore ambientale o evento sociale avvenuto in quel determinato periodo di tempo.

    “I risultati di questo studio dovrebbero aumentare la nostra consapevolezza che i giovani sono particolarmente vulnerabili ai media”, ha spiegato l’autrice Lisa Horowitz, ricercatrice del Nimh. “Tutte le esperienze formative, compresi i media, devono porre più attenzione sull’essere costruttive e riflessive, soprattutto su temi delicati che riguardano la salute pubblica”. Tanto che alcune organizzazioni, tra cui l’Oms, stanno da tempo proponendo strategie e linee guida affinché il tema del suicidio sia trattato in maniera adeguata dai media. Tra queste, per esempio, viene consigliato di evitare di descrivere nel dettaglio il metodo con cui avviene un suicidio e di fornire informazioni accurate su come le persone possono chiedere un aiuto psicologico.

    Se da un lato Tredici ha suscitato un forte e produttivo dibattito sul tema del suicidio in adolescenza e sulle modalità in cui si deve raccontare, dall’altro le sue conseguenze vengono ora messe sotto scrutinio e si dovranno attendere nuovi studi per poter avere delle certezze.

    Per vedere la serie clicca qui

     
    Top
    .
0 replies since 30/4/2019, 21:01   28 views
  Share  
.