L’uomo di Neanderthal navigava

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    La McMaster University, grazie ad una recente scoperta, ha messo in luce la presenza sulle coste di alcune isole greche di utensili che risalgono al periodo storico in cui vissero i predecessori dell’Homo sapiens. La scoperta indicherebbe gli uomini di Neanderthal quali navigatori, in quanto sono stati rinvenuti utensili in pietra e mezzi tecnologici e cognitivi risalenti a 130.000 anni fa.

    Ma chi era l’uomo di Neanderthal? L’ominide ha assunto questo nome perché è stato il primo esemplare ritrovato in Germania, nella valle del fiume Neander: qui sono stati rinvenuti il suo cranio ed alcune ossa. Egli è vissuto in Europa e in Asia. Esistono due teorie diverse circa l’origine dell’uomo di Neanderthal: secondo alcuni studiosi sarebbe una sottospecie dell’Homo sapiens, diffusasi in Europa, che con il tempo si è estinta; secondo altri, deriverebbe direttamente da alcuni gruppi di Homo erectus vissuti separatamente rispetto agli altri. Dunque avrebbero convissuto per lunghi anni con l’Homo sapiens sapiens,fino poi ad estinguersi.
    L’uomo di Neanderthal scomparve circa 35.00 anni fa, per cause ancora oggi sconosciute. Alto circa 160 cm, aveva una corporatura robusta, con un cranio allungato posteriormente di dimensioni superiori rispetto a quelle dell’uomo moderno. Aveva le arcate sopracciliari sporgenti, la testa posta in avanti e le ginocchia leggermente piegate.

    Avendo vissuto in Europa, aveva probabilmente occhi e pelle chiara, accompagnati da capelli rossicci. Viveva in gruppi, lavorava le ossa degli animali catturati per ricavarne utensili e manufatti e le pelli per prepararsi degli abiti con i quali riparasi dal freddo e per costruire le tende. Usava il fuoco,che racchiudeva in cerchi circondati da pietre, seppelliva i morti e probabilmente conosceva le proprietà curative delle erbe.
    Il recente studio su questo ominide ha coinvolto due team di ricerca, uno greco-canadese guidato da Tristan Carter, della McMaster University, e uno greco-americano coordinato da Thomas Strasser, del Providence College di Rhode Island, a cui ha contributo anche Curtis Runnels della Boston University. Si parla di scoperte effettuate lungo le coste del Mediterraneo, le quali attribuiscono la pratica di una navigazione mirata degli uomini di Neanderthal, che aveva coinvolto più siti.
     
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