I nemici della sessualità maschile

i pericoli

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    Il fumo non solo macchia la pelle, logora i polmoni e affatica il cuore ma è in grado anche di “invecchiare” la sessualità maschile. A lanciare l’allarme, durante il 40° Congresso nazionale della Società Italiana di Endocrinologia (SIE), è Andrea Lenzi, professore di Endocrinologia alla Sapienza Università di Roma.
    Il fumo è un “killer” sessuale

    In questo senso il fumo di sigaretta agisce in due modi: da una parte, i suoi composti ossidanti riducono la produzione di ossido nitrico, un importante neurotrasmettitore che permette l’afflusso di sangue necessario per mantenere l’erezione, e dall’altra svolge un’azione sclerotizzante sulle arterie, riducendo progressivamente l’elasticità dei vasi sanguigni, anche del pene. «Un ragazzo che fuma un pacchetto di sigarette, o quasi, al giorno a 40 anni avrà la vita sessuale di un settantenne, con evidenti problemi di disfunzione erettile» conferma Lenzi. Ma anche chi si concede questo vizio ogni tanto rischia grosso: «Anche solo poco più di 5 sigarette al dì per 10-20 anni possono provocare nell’uomo pesanti conseguenze sulla sua vita sessuale».

    Sotto accusa anche alcol e droghe

    Ma la nicotina non è l’unica sostanza a produrre effetti negativi sulla sessualità maschile. «Certamente alcol e droghe, anche quelle leggere, possono interferire con la capacità erettile dell’uomo», ammette Lenzi. «Un ragazzo non si deve stupire se, dopo aver bevuto alcolici e superalcolici o aver assunto stupefacenti, presenta difficoltà nei rapporti sessuali con la partner» continua il professore. Il consumo di queste sostanze, infatti, può creare un’alterazione a livello ormonale che va a interferire con la qualità della vita sessuale.

    Attenzione ai video osé

    Anche l’assidua visione di film pornografici, ai quali si ha facile accesso grazie alle numerose piattaforme online, può essere deleterio per la salute sessuale dell’uomo. In primis, a incidere è l’impatto psicologico: «Nel mio ambulatorio arrivano tanti sedicenni convinti di avere un problema sessuale perché le loro misure o i rapporti che intrattengono non sono conformi a quanto abitualmente vedono in quei video» conferma il professore di Endocrinologia, che suggerisce di non fare paragoni con prestazioni sessuali costruite appositamente per necessità cinematografiche. In seconda battuta, i porno vanno ad apportare modifiche al sistema ormonale: «il cervello si conforma a un tipo di sessualità estrema per cui diventa poco appagante e poco desiderabile intrattenere rapporti reali» continua Lenzi.

    Occhio a jeans stretti e sedentarietà

    Anche l’abbigliamento e la troppa sedentarietà possono giocare un ruolo importante. «Indossare pantaloni molto aderenti, unita all’abitudine di trascorrere molto tempo seduti, crea una condizione di costrizione e surriscaldamento dell’apparato genitale maschile che può avere conseguenze negative sulla capacità erettile» conclude Lenzi.
     
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