Occhi fissi su tablet e pc: rischio danni alla retina e maculopatie, soprattutto per i più giovani

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    Non è allarmismo purtroppo, ma uno studio serio, ore e ore con gli occhi incollati a tablet e pc e il rischio da adulti è di andare incontro a danni seri. I dispositivi digitali sono ormai il passatempo preferito dei più giovani, per chattare con gli amici, ascoltare musica e addirittura guardare film. E gli occhi, esposti alla luce blu, con una radiazione elettromagnetica con lunghezza d’onda compresa tra i 380 e i 550 nm, sono sotto sforzo tutto il giorno e spesso anche di notte. Ma se nel breve termine il pericolo si limita ad arrossamenti e  secchezza oculare, alla lunga l’utilizzo sregolato di ipad, computer e cellulari può provocare lesioni irreparabili per la vista.
    L’ESPERTO: TRA I GIOVANI MIOPIE RADDOPPIATE NEGLI ULTIMI 30 ANNI
    «E’ ormai dimostrato che l’utilizzo eccessivo dei dispositivi digitali provochi danni irreversibili soprattutto tra i più giovani - spiega Alessandro Eftimiadi, specialista in Oftalmologia, responsabile branca Oculistica del Gruppo Sanitario Usi - Nell’immediato si riscontra una drastica riduzione della lacrimazione e un arrossamento dell’occhio, mentre l’utilizzo notturno influisce sul ciclo sonno-veglia. Nel tempo, invece, il rischio è un’irreversibile alterazione del neuroepitelio e dei fotorecettori, con possibilità di aumentare l’incidenza delle maculopatie. Per di più tenere lo schermo a 30 cm di distanza senza rilassare mai la messa a fuoco favorisce l’insorgenza di miopia: nei giovani le miopie sono quasi raddoppiate gli ultimi trenta anni».
    In pratica la sovraesposizione alla luce blu sottopone l’occhio a stress e i fotorecettori si alterano. Il rischio è l’insorgenza della degenerazione maculare, che, anche non causando cecità totale può ridurre la capacità visiva. «Abitudini sbagliate possono generare una maculopatia precoce - spiega l’esperto - Uno studio cinese ha evidenziato che bambini al di sotto dei 10 anni, che usano per più di 3 ore al giorno computer, i pad, telefonini, hanno un rischio importante di sviluppare danni precoci alla macula. E oggi iniziamo già a vedere persone di 55-60 anni affette da maculopatia. Bisogna tenere a mente che la retina è un tessuto nervoso e le cellule nervose non si riproducono, quando si alterano irreversibilmente poi muoiono. A ogni cellula morta corrisponde un ‘buco’. Dunque, il danno è irreversibile».
    Quali sono quindi i consigli? «Innanzitutto sarebbe opportuno ridurre la quantità di tempo passato davanti agli schermi, per gli adolescenti non più di tre ore al giorno - afferma Eftimiadi - Inoltre, anche se non si hanno difetti di vista, si raccomanda di indossare occhiali fotoselettivi che filtrano la lunghezza d’onda della luce blu. Per il futuro, invece, stanno iniziando a sperimentare colliri filtranti in grado di rallentare i danni prodotti dalla radiazione blu».
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