Trinità - è una dottrina Biblica o ha radici pagane?

Riprendiamo il tema dato che in varie discussioni si è affrontato in modo off topic e quindi confuso da altri post non pertinenti

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    --- ultimamente un conoscente mi ha detto che la trinità è insita nella formula battesimale: battezzare nel nome del padre - del figlio - e dello spirito santo -

    E questo perchè usa il termine "nel nome" al singolare quindi indica una sola persona -

    --- allora gli ho chiesto: come mai nella bibbia leggiamo anche la frase "nel nome di Abraamo e Isacco"? - anche li le parole "nel nome" sono al singolare -
    --- --- e come mai anche oggi nell'uso comune diciamo: "nel nome del re e della regina!" ? oppure "nel nome dei miei figli" o "nel nome dei miei genitori" ecc ecc

    Tutte quelle frasi hanno il singolare "nel nome" indicando però più persone -

    --- l'argomento si è quindi chiuso li ---

    La formula battesimale non dice che tre sono uno - neanche sfiora una dichiarazione del genere - nulla che possa lontanamente assomigliare alla trinità
     
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    ...davvero appare è incomprensibile come si possa continuare a credere che la trinità abbia basi nelle Sacre Scritture...
    Dio avrebbe rivelato una dottrina così importante solo dicendo "nel nome del Padre, del Figlio e dello spirito santo"???

    Se la trinità fosse veramente una dottrina Cristiana, allora sicuramente essendo l'essenza di Dio, allora la Bibbia sarebbe piena di chiare spiegazioni della trinità...
    La Bibbia fu scritta in circa 1600 anni... in tutto quel tempo Dio avrebbe facilmente ispirato centinaia di versetti per affermare in modo esplicito e chiaro che Lui era uno e tre, che lui era composto anche dal Figlio e dallo spirito santo. Non ha senso che in 1600 anni, in migliaia di versetti, l'essenza di Dio non venga espressa chiaramente!!

    A quel tempo esistevano molte altre "trinità" e quindi la massa era abituata a triadi di dei. Dio avrebbe potuto facilmente toccare l'argomento ed affermarlo in modo schiacciante...ma non la ha mai fatto... perché? Perché la trinità non è una dottrina Cristiana, Dio non è trino...la Bibbia dice che Dio è uno solo, che il Figlio è stato creato e che lo spirito santo è lo spirito di Dio che usa per agire...
     
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    Un utente nel forum mi ha fatto venire in mente la questione dell'Anima. Da sempre mi hanno insegnato che l'anima è immortale secondo la Parola di Dio. Si può fare un analisi su questo aspetto?
     
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    CITAZIONE (pirenei @ 2/6/2020, 16:10) 
    Un utente nel forum mi ha fatto venire in mente la questione dell'Anima. Da sempre mi hanno insegnato che l'anima è immortale secondo la Parola di Dio. Si può fare un analisi su questo aspetto?

    A questa domanda si può rispondere con 2 passi biblici che rendono chiaro se l'anima sia immortale o meno. Il primo passo è Ezechiele capitolo 18: versetto 4 dove dice che l'anima che pecca morirà, mentre Ecclesiaste o Quoelet capitolo 9: i versetti da 5 a 10 rendono chiaro che una persona quando è morta non è più cosciente di nulla.
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    e che dire di Luca 23:43?
     
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    Per inquadrare il contesto copio dalla Bibbia CEI i versi da 39 a 43 di Luca 23:
    39 Uno dei malfattori appesi alla croce lo insultava: «Non sei tu il Cristo? Salva te stesso e anche noi!». 40 Ma l'altro lo rimproverava: «Neanche tu hai timore di Dio e sei dannato alla stessa pena? 41 Noi giustamente, perché riceviamo il giusto per le nostre azioni, egli invece non ha fatto nulla di male». 42 E aggiunse: «Gesù, ricordati di me quando entrerai nel tuo regno». 43 Gli rispose: «In verità ti dico, oggi sarai con me nel paradiso».

    Confrontando la CEI con alcune bibbie evangeliche,il significato è lo stesso: dopo la morte corporale,il malfattore ascenderà in Paradiso.

    Vediamo adesso l'ultima versione della Bibbia dei testimoni di Geova:
    E Gesù gli rispose: “In verità ti dico oggi: tu sarai con me nel Paradiso”

    Considerando che,tra le diverse versioni che ho controllato,solo la Bibbia geovista modifica il significato allora è chiaro che si tratta di una manipolazione voluta dai traduttori per adattare la Bibbia alla dottrina geovista.
    Per approfondire consiglio di leggere questa parte della pagina di Wikipedia in cui vengono criticati i testimoni di Geova:
    Errori nella traduzione della Bibbia
     
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    Ho trovato questa interessante spiegazione che cita varie fonti...è molto logica e chiara.

    Nella Traduzione del Nuovo Mondo delle Sacre Scritture Luca 23:43 dice: “Ed egli disse a lui: ‘Veramente ti dico oggi: Tu sarai con me in Paradiso’”. Gesù disse questo rispondendo alla seguente domanda di uno dei malfattori al palo accanto a lui: “Gesù, ricordati di me quando sarai venuto nel tuo regno”. — Luca 23:42.

    Comunque, altre traduzioni della Bibbia mettono una diversa punteggiatura in Luca 23:43. Per esempio, La Sacra Bibbia a cura di mons. S. Garofalo dice: “E Gesù gli disse: ‘In verità ti dico: oggi sarai con me nel paradiso’”.

    Non c’è dubbio che la posizione dei due punti cambia il significato del versetto. Ne La Sacra Bibbia a cura di mons. S. Garofalo, essendo i due punti messi prima della parola oggi, si ha l’idea che Gesù dicesse al malfattore che sarebbe stato in Paradiso quel medesimo giorno. Ciò significherebbe che Gesù sarebbe dovuto venire nel suo Regno, e che Gesù, nonché il malfattore, sarebbero stati in Paradiso proprio quel giorno in cui egli parlava.

    Com’è la punteggiatura di questo periodo nell’originale lingua greca in cui furono scritte le Scritture Greche Cristiane? La punteggiatura non c’è per nulla. Perché no? Perché a quel tempo gli scrittori delle Scritture Greche non usavano la punteggiatura. The Encyclopedia Americana del 1956, Volume 23, pagina 16, dichiara: “Non si osserva nessuno sforzo di usare la punteggiatura nei più antichi manoscritti e nelle iscrizioni dei Greci”. Solo nel nono secolo E.V. la punteggiatura divenne d’uso generale. Benché in successivi testi greci come quello di Westcott e Hort il segno d’interpunzione sia posto prima della parola greca per “oggi”, essi fecero questo secondo il loro proprio intendimento e le loro credenze religiose. Comunque, nei più antichi testi greci non c’era nessun segno d’interpunzione.

    Dove si devono dunque mettere i due punti? Qual è la testimonianza della medesima Parola di Dio a questo riguardo? Che cosa disse Gesù stesso? Credeva egli di ereditare il suo regno e di essere in qualche specie di Paradiso immediatamente dopo morto, in quello stesso periodo di ventiquattr’ore?

    Precedentemente, Gesù aveva detto ai suoi discepoli: “Il Figlio dell’uomo deve subire molte sofferenze ed esser rigettato dagli anziani e dai capi sacerdoti e dagli scribi, ed essere ucciso, e il terzo giorno esser destato”. (Luca 9:22) I due angeli presso la tomba dissero alle donne che erano andate lì: “Egli non è qui, ma è stato destato. Ricordate come vi parlò mentre era ancora in Galilea, dicendo che il Figlio dell’uomo doveva essere consegnato nelle mani di uomini peccatori ed esser messo al palo e risorgere il terzo giorno”. — Luca 24:6, 7.

    Gesù non fu risuscitato il giorno che morì, ma il terzo giorno dalla sua morte. Pertanto, non sarebbe potuto venire nel suo regno il giorno della propria morte. Dove fu dunque in quei tre giorni, prima della sua risurrezione? Atti 2:24 dice: “Dio l’ha risuscitato, sciogliendo le doglie della morte, perché non era possibile che ne fosse ritenuto”. In quel tempo Gesù fu dunque nella stretta della morte. Atti 2:27 dice ulteriormente riguardo a lui: “Non lascerai la mia anima nell’Ades, né permetterai che il tuo leale veda la corruzione”. Per cui Gesù fu nell’Ades, che è la comune tomba del genere umano. E la Bibbia dice che non c’è “lavoro né disegno né conoscenza né sapienza nello Sceol [LXX, Ades]”. Egli fu dunque nell’inesistenza dell’Ades, come il malfattore. — Eccl. 9:5, 10.

    Quindi, il terzo giorno dalla sua morte, Dio destò Gesù dai morti come potente creatura spirituale. Ma il malfattore non fu destato; rimase nella tomba. — 1 Piet. 3:18.

    Quando Gesù, dopo la sua risurrezione, si materializzò per apparire ai suoi discepoli, essi gli chiesero: “Signore, ristabilirai in questo tempo il regno d’Israele?” (Atti 1:6) Gesù mostrò che la risposta era No. Non era ancora venuto il tempo per l’istituzione del suo regno.

    Quindi, fu il celeste regno di Dio, con Gesù come re, stabilito in qualche tempo durante la vita degli apostoli? No, poiché circa sessantatré anni dopo la morte e risurrezione di Gesù, l’apostolo Giovanni fu ispirato a scrivere che il regno di Dio doveva ancora venire. (Rivelazione capitolo 12) E quel paradiso sarebbe stato restaurato sotto quel futuro regno.

    Pertanto, la Traduzione del Nuovo Mondo delle Sacre Scritture, nella sua versione di Luca 23:43, è in armonia con la verità della Parola di Dio circa l’istituzione del regno di Dio, la terra paradisiaca che sarà ristabilita sotto il dominio del Regno, la condizione dei morti e il luogo in cui fu Gesù in quei tre giorni.

    Anche altri traduttori hanno compreso la difficoltà relativa alla punteggiatura in questa scrittura. The Riverside New Testament ha evitato il problema non mettendo affatto alcun segno d’interpunzione, rendendolo così: “Io ti dico veramente oggi tu sarai con me in Paradiso”. D’altra parte, The New Testament di George M. Lamsa lo rende così: “Veramente ti dico oggi: Tu sarai con me in Paradiso”. Anche The Emphasised Bible di Joseph B. Rotherham dice: “Veramente ti dico in questo giorno: Sarai con me in Paradiso”.

    Gesù diceva dunque che quando il regno di Dio retto da Cristo sarebbe stato stabilito in un tempo allora futuro, e quando il Paradiso sarebbe stato restaurato sulla terra, questo malfattore poteva aspettarsi d’essere risuscitato per avere l’opportunità della vita eterna. Sarebbe stato incluso fra quelli menzionati in Atti 24:15, dove si legge: “Vi sarà una risurrezione sia dei giusti che degli ingiusti”. Come ‘ingiusto’ sarebbe stato risuscitato e avrebbe ricevuto l’opportunità di apprendere intorno ai propositi e alle esigenze di Dio. Essendo ubbidiente a Dio e al suo Re–Figlio, avrebbe vissuto per sempre in quella terra paradisiaca, qualificato per essere tra quelli di cui il Salmo 37:29 predisse: “I giusti stessi possederanno la terra, e risiederanno su di essa per sempre”.

    Il problema della punteggiatura

    La forma grammaticale del testo greco consentirebbe di mettere una virgola (o due punti) sia prima che dopo “oggi”. Ma lo scrittore Luca che punteggiatura mise nella frase? Il fatto è che non mise nessun segno di punteggiatura! Il prof. Oscar Paret spiega che il tipo di scrittura greca in cui fu scritto il “Nuovo Testamento” “consiste esclusivamente di lettere maiuscole . . . poste l’una accanto all’altra senza alcun segno di punteggiatura per separare parole e frasi. La letteratura greca usò questo tipo di scrittura fino al IX secolo E.V.”. Pertanto, traducendo le parole di Gesù, W. G. Ballantine, professore di ebraico e di greco, non inserì alcun segno di punteggiatura: “Ti dico veramente oggi tu sarai con me in Paradiso”. — The Riverside New Testament.

    Alcuni sostengono però che l’espressione “Ti dico veramente” o “Veramente ti dico” non consenta l’aggiunta della parola “oggi”. È così? Si noti ciò che scrive il dott. George Lamsa:

    “Secondo il modo di parlare aramaico, in questo versetto si dà importanza alla parola ‘oggi’ e si dovrebbe rendere [come la Traduzione del Nuovo Mondo]: ‘Veramente ti dico oggi: tu sarai con me in Paradiso’. . . . Questa caratteristica del linguaggio orientale sottintende che la promessa è stata fatta in un certo giorno e sarà sicuramente mantenuta”. — Gospel Light from Aramaic on the Teachings of Jesus.

    Anche le Scritture Ebraiche forniscono numerosi esempi di “oggi” usato in questo modo. — Zacc. 9:12; Deut. 4:26, 39, e 40 altri casi solo nel libro di Deuteronomio.

    Inoltre, The Companion Bible fa notare che l’assenza della parola greca corrispondente a “che” (hoti) nella promessa di Gesù è significativa. Se il versetto fosse stato espresso in questo modo: ‘Ti dico che oggi . . .’ o in questo: ‘Ti dico oggi che tu . . .’ il significato sarebbe stato chiaro. Ma non essendoci la parola che, “la relazione della parola ‘oggi’ si deve determinare dal contesto”.
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    --- a me sembra tanto facile ---

    come ho già letto: Gesù è forse andato in cielo quello stesso giorno? No - anche il credo Cattolico lo dice che il terzo giorno salì al cielo - quindi è molto facile capire come si intende la frase
     
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    ...hummmmm...

    si, Pirenei, se stai imparando a leggere la Bibbia per come Dio la ha ispirata, senza aggiungervi filosofie o tradizioni religiose umane, allora scoprirai che in modo molto semplice l'anima siamo noi, e non è una parte astratta dentro di noi che alla morte va da qualche parte...

    Dove creò Dio l'umanità? Dove stava il famoso paradiso, l'eden? Metafora o meno, era in ogni caso in terra, qui sul nostro pianeta. E se l'umanità non si fosse mai allontanata da Dio? Se fosse rimasta leale ed ubbidiente a Dio, dove avrebbe continuato a vivere? Nello stesso posto in cui era stata creata, qui sulla Terra.

    La morte era un premio? No, fu un castigo. Quindi morire per permettere ad una parte di noi di andare in cielo...è un concetto ridicolo, la morte diventerebbe un premio da desiderare!

    E vai al racconto in cui Gesù risuscita Lazzaro... che dice Gesù quando riceve la notizia che Lazzaro è morto? Dice che stava dormendo... avrebbe potuto cogliere l'occasione per dire che stava felice in cielo con Dio, ma solo disse che era incosciente... E quando poi andò a visitare la sorella di Lazzaro, che gli disse lei a Cristo? Gli disse che sapeva che Lazzaro sarebbe risorto nel giorno del giudizio. Non gli disse che sapeva che Lazzaro stava felice in cielo...perché in nessuna parte l'Antico Testamento menziona tale concetto. E cosa fece Gesù quando vide dove era sepolto Lazzaro da 4 giorni? Lo resuscitò!! Ti sembra giusto che se Lazzaro stava in cielo felice, Gesù lo obbligasse a ritornare a soffrire sulla terra??? No!! E cosa disse Lazzaro quando resuscitò? Nulla... non aveva nulla da raccontare... non era andato da nessuna parte... stava come addormentato, e si risvegliò! (Vangelo di San Giovanni capitolo 11 versetti da 11 a 53)

    Come vedi la logica Biblica è semplice e coerente!!
     
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    ...prendi per esempio il Credo Cattolico Apostolico (mi pare che quello di nicea è diverso), in una frase dice "credo nella risurrezione della carne".
    Se cerchi il concetto nel sito del Vaticano, scopri che si parla della "risurrezione delle carne nel giorno del giudizio sulla terra", perché non si può nascondere il fatto che la Bibbia parla della resurrezione come uomini, in carne, sulla terra.

    Prova allora a pensare per logica...

    Concetto anima immortale:
    Una persone vive sulla terra come fose un "banco di prova", in base al comportamento viene giudicata alla sua morte e va o in cielo, o in purgatorio o all'inferno. Poi nel giorno del giudizio universale, la sua anima riprende il corpo e ritorna sulla terra per ricevere un giudizio. Dopo il giudizio la sua anima lascia nuovamente il corpo e va o in cielo, o in purgatorio o all'inferno.

    Ti sembra coerente e logico?

    Concetto Biblico che l'anima non è immortale ma siamo noi, non è una parte di noi, è la vita:
    L'umanità fu creata sulla terra che doveva essere la dimora eterna dell'umanità. Dopo l'allontanamento da Dio dell'umanità, il peccato ha portato alla morte. Quindi adesso le perone muoiono e quindi l'anima (noi stessi vivi) muore. Alla morte, le persone entrano in uno stato di incoscienza totale, in attesa del giorno del giudizio quando nella resurrezione sempre sulla terra Dio giudicherà tutti. Chi ha agito bene, continuerà a vivere sulla terra per sempre senza la malvagità che sarà eliminata proprio giudicando coloro che hanno agito male.

    Non ti sembra in effetti più lineare, logico, coerente e meno filosofico?
     
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39 replies since 26/9/2019, 11:39   1964 views
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