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In autunno cadono foglie e, purtroppo, i capelli. Lo conferma Francesco Madonna Terracina, chirurgo plastico: «In estate capelli e cuoio capelluto sono sottoposti a stress climatici legati a caldo e sole. Di conseguenza, la caduta è più rapida e accentuata poiché è influenzato e alterato il naturale ciclo vitale del capello». E allora cosa fare? «Importante la valutazione specialistica per distinguere una caduta stagionale e occasionale dall'alopecia androgenetica, che invece ha basi genetiche e ormonali. E che necessita di un inquadramento clinico adeguato. Fatta poi premessa che non esistono rimedi miracolosi, né lozioni o creme prodigiose, il miglior approccio è un mirato trattamento medico. Tra le opzioni di maggiore e comprovata efficacia c'è una cura innovativa che consiste in una serie di iniezioni cutanee sul cuoio capelluto, con una soluzione a base di acido ialuronico vitamina B e zinco, un cocktail che attraverso una serie di sessioni ripetute nel tempo almeno ogni 4-5 settimane - permette di rinforzare il capello in generale e ridare nuova linfa per la ricrescita, ritardando attraverso l'innesco di alcuni meccanismi enzimatici, la caduta dei capelli». È un trattamento alla portata di tutti i portafogli? «Sono cure che non hanno effetti collaterali e che non presuppongono l'intervento della chirurgia. Inoltre e soprattutto non richiedono un impegno economico gravoso. La spesa media è di 100/150 euro a seduta». Da bocciare i prodotti fai da te in bella mostra in farmacia o su internet? «Intorno alla caduta dei capelli, che coinvolge milioni di persone, c'è un mercato importante ed è per questo che accanto a terapie e metodiche più o meno veritiere ed efficaci capita di imbattersi in pubblicità ingannevoli, senza validità medico scientifica. Bisogna affidarsi a cure con basi scientifiche certe e possibilmente a specialisti che possano inquadrare al meglio la situazione. E diffidare di trattamenti che promettono miracoli».
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