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Per gli istituti tecnici esiste anche una seconda classifica, basata sugli sbocchi lavorativi: tasso di occupazione e coerenza fra studi fatti e lavoro trovato. Dall'anno scorso si è poi aggiunto anche un altro indicatore, quello dei diplomati che hanno compiuto il percorso scolastico senza mai incorrere in una bocciatura. Se la percentuale è alta, la scuola è inclusiva. Se è bassa, la scuola è selettiva. Dato questo molto importante perché, come spiega il direttore della Fondazione Andrea Gavosto: "Non è vero che gli istituti più selettivi siano anche quelli che preparano meglio all'università e al lavoro". Il gruppo di lavoro ha analizzato i dati di circa 1..255.000 diplomati, in tre successivi anni scolastici, dal 2013 al 2016, in circa 7.300 indirizzi nelle superiori statali e paritarie.
Per il secondo anno consecutivo la palma di liceo migliore d'Italia va allo scientifico delle scienze applicate Pier Luigi Nervi di Morbegno, Sondrio. Tra Milano e provincia spicca il classico paritario Alexis Carrel e lo scientifico Alessandro Volta, mentre il Francesco Viganò ha il primato del miglior istituto tecnico. A Roma emergono il Torquato Tasso, l'Augusto Righi e tra i tecnici il Bachelet. Se ci spostiamo a Torino, ci sono il Cavour e il Galileo Ferraris, mentre per il miglior sbocco lavorativo c'è il Carlo Ignazio Giulio. A Bologna invece ci sono il Mighetti e il Copernico. Per lo sbocco professionale, si distingue il Manfredi. Dante Alighieri, Niccolò Machiavelli e Galileo Galilei sono il top di Firenze. Spostandosi al sud, a Napoli primeggiano il Sannazaro e il Convitto Vittorio Emanuele II. Il Diderot offre invece le opportunità di lavoro più interessanti.
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