I 58 anni selvaggi di Axl Rose

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    1987, quando Axl fece a pugni dopo essere stato chiamato 'sosia di Bon Jovi'

    Sono in tanti ad essere suscettibili sul proprio aspetto, in tanti modi diversi. Ad Axl decisamente non piacque un commento che un fan gli rivolse nel dicembre del 1987 nella lobby di un hotel di Chicago: l'ammiratore, forse credendo di essere simpatico, si rivolse al frontman dei Guns N' Roses definendolo "un sosia di Bon Jovi".

    Il sodale di Slash e Duff non gradì, e rispose con un cazzotto in piena faccia, al quale seguì un rissa di discrete proporzioni. All'epoca i social non c'erano, così Mr. Rose scelse di mettere al correnti i propri fan dell'accaduto la sera successiva, quando - tra una canzone e l'altra durante l'apertura di un concerto di Alice Cooper - al microfono dichiarò: "Bon Jovi può succhiarmi il cazzo".



    1989, quando il testo di "One in a Million" fece arrabbiare l'America

    Quella sensibilità nella comunicazione di massa che noi oggi bolliamo come "politicamente corretto" negli Stati Uniti, per ragioni storico-sociali facilmente intuibili, è consolidata tradizione. Axl Rose, con il testo di "One in a Million" (brano incluso in "Lies"), riuscì nell'impresa di sintetizzare in pochi versi alcune delle espressioni più offensive concepibili in una società cosmopolita e avanzata come quella di L.A..

    Qualche esempio? "Negri... toglietevi dai piedi", "Froci e immigrati (...) che vengono nel nostro paese (...) per fondare un Iran in miniatura o diffondere un disagio del cazzo". Ai giorni nostri ce ne sarebbe stato abbastanza per censure istituzionali, sanzioni e accuse di incitamento all'odio razziale, che sono materia di diritto penale.

    Quando la stampa chiese conto dei versi shock Axl spiegò: "Perché i neri tra loro possono darsi del 'negro' senza problema, e quando lo fa un bianco succede tutto questo casino?". E l'omofobia? "Ho avuto esperienze molto brutte con gli omosessuali. Non ho niente contro di loro, finché non mi stanno addosso".

    Non andò meglio con lo sticker posto sulla copertina di "Lies", dove si leggeva: "Questa è una canzone molto semplice, che generalizza in modo estremo: ci scusiamo con quanti possano sentirsi offesi".




    1989, quando Axl si chiuse in una camera d'albergo di Tokyo per una settimana

    Che il frontman dei Guns N' Roses sia una persona umorale non è una novità per nessuno. Se ne accorse - a sue spese - un suo collaboratore, al quale lo stesso Axl affidò il compito di svegliarlo a un orario prestabilitò.

    Il solerte assistente si presentò spaccando il minuto ma Rose, che probabilmente nel frattempo aveva cambiato idea riguardo alla durata del sonnellino, si risvegliò furibondo e - come riferisce la biografia del gruppo "Over the Top: The True Story of Guns N' Roses" - lo licenziò in tronco.

    E questo è niente: durante un tour in Giappone nell'agosto del 1989 Axl, per ragioni che non vennero mai chiarite completamente, si rinchiuse per una settimana in una stanza d'albergo a Tokyo rifiutandosi di parlare con chiunque. Figurarsi di aprire la porta...


    1989, quando Axl tirò un pugno a David Bowie (e poi uscì a bere con lui)

    Nell'autunno dell''89 i Guns N' Roses erano a Los Angeles a girare il video di "It's So Easy": sul set, di punto in bianco, si materializzò nientemeno che David Bowie.

    Secondo i testimoni presenti, il Duca Bianco - mentre il gruppo era impegnato nelle riprese - dedicò qualche attenzione di troppo all'allora fidanzata di Axl, Erin Everly. Il focoso Rose non la prese bene e, incurante di trovarsi al cospetto di uno dei padri nobili del rock, rifilò a Ziggy Stardust un pugno dritto in faccia.

    Quello che avrebbe potuto trasformarsi in uno dei feud più lunghi e sanguinosi di attinenza musicale si trasformò in qualcosa di molto simile a un'amicizia: Axl chiese scusa quasi subito, i due si chiarirono e la sera stessa furono avvistati al rinomato China Club a prendersi una colossale sbronza.



    1989, quando Axl 'sciolse' i Guns N' Roses davanti al pubblico dei Rolling Stones

    I panni sporchi si lavano in famiglia, non sul palco, specie se il palco è quello dei Rolling Stones, e tu - bontà loro - lo calchi come gruppo spalla.

    Il fumantino Axl, tuttavia, a certi codici non ha mai dato importanza: è il 18 ottobre 1989 e al Los Angeles Coliseum i Guns N' Roses stanno scaldando il pubblico in trepida attesa di Mick e Keith.

    Poco prima di "Mr. Brownstone", canzone che ha per tema la dipendenza da eroina, Rose prende il microfono e arringa la folla: "Odio farlo su un palco, ma ci ho provato in qualsiasi altro modo. Finché qualcuno nel gruppo non la finirà con certa merda, questo sarà l'ultimo cazzo di concerto dei Guns N' Roses che vedrete".

    Qualche anno dopo, quel "qualcuno" fece il più classico dei passi avanti: "Sapevo che ce l'aveva con me, perché all'epoca ero fuori di brutto", confesserà Slash a VH1, "Tuttavia, questa è forse la cosa che mi ha fatto odiare Axl più di qualsiasi altra...".



    1990, quando Axl Rose aggredì un vicino di casa con del pollo e del vino bianco

    La dignitosa quiete di un elegante condominio di West Hollywood venne turbata, il 30 ottobre del 1990, da un curioso quanto molesto alterco tra vicini di pianerottolo: un inquilino del palazzo denunciò di essere stato minacciato dal proprio dirimpettaio con una bottiglia di vino bianco.

    L’aggressore, non pago, gli avrebbe anche scagliato contro alcuni pezzi di pollo. Gli agenti intervennero per prendere in custodia la controparte del querelante, che – indovinate un po’ – era Axl Rose. Il frontman venne portato alla più vicina stazione di polizia, dove rimase per qualche ora in stato di detenzione per poi venire rilasciato.

    “Vivo di fianco a un psicopatico”, dichiarò a un reporter il cantante, che negò ogni addebito. Non a caso, la causa qualche tempo dopo venne archiviata. Ma Axl ci rimase male, tanto da intitolare una delle canzoni di “Use Your Illusion I” “Right Next Door to Hell”.

    1992, quando a un concerto dei Guns N’ Roses a Montreal si scatenò l’inferno

    L’8 agosto 1992 il tour congiunto di Metallica e Guns N’ Roses fece tappa a Montreal: con una line-up completata da gruppi di spalla come Faith No More, Motorhead e Body Count, la maratona rock era uno degli eventi più attesi dell’estate live canadese. Il destino, tuttavia, quella sera decise di giocare sporco.

    A farne maggiormente le spese fu il frontman dei giganti dell’heavy californiano, James Hetfield, che rimase gravemente ustionato da uno dei giochi pirotecnici installati sul palco. Il resto della band tornò sul palco, scusandosi per l’accaduto e promettendo di recuperare a breve, ma a salvarela serata, giunti a quel punto, potevano essere soli i Guns N’ Roses.

    La band di “Paradise City”, date le urgenti verifiche tecniche resesi necessarie dopo l’incidente, fu costretta ad aspettare due ore prima di salire sul palco: una volta presentatasi sotto i riflettori, il gruppo – davanti ad un pubblico già decisamente spazientito – fu costretto a fare i conti con gravi problemi all’impianto audio, al quale – ciliegina sulla torta – si sommarono dei problemi di voce di Axl, che qualche tempo dopo scoprì di avere una corda vocale perforata. Morale: dopo appena nove canzoni i Guns ripararono dietro le quinte.

    La serata di concluse con una gigantesca sommossa che provocò 400mila dollari di danni alla sola struttura che ospitava lo show. Il pubblico, inferocito, mise a ferro e fuoco il quartiere, rompendo vetrine, saccheggiando negozi e incendiando le auto parcheggiate. La calma venne riportata solo poco prima dell’alba da qualche centinaio di poliziotti in assetto antisommossa dotati di ingenti scorte di gas lacrimogeno.

    1992, quando Axl Rose chiamò Warren Beatty ‘stronzo del cazzo’ (ma sbagliò la previsione sul suo matrimonio)

    Tra Axl Rose e la star di Hollywood Warren Beatty non correva buon sangue: per un breve periodo di tempo l’attore di “Il paradiso può attendere” e “Dick Tracy” frequentò l’ex fidanzata storica di Axl, Stephanie Seymour, e questo il frontman dei Guns faticò a digerirlo.

    Così, prima di attaccare “Double Talkin' Jive” all’ Hippodrome di Parigi, il 6 giugno del 1992, la voce di “Sweet Child O’ Mine” si lanciò in un’epica invettiva ai danni di Beatty, che fu definito un “uomo che ama i giochini, un parassita, un vecchio che vive la sua vita attraverso quella dei giovani, ai quali succhia via tutta l’energia, perché lui non ne ha più, un balordo da quattro soldi”.

    “Se credi che Madonna ti abbia preso a calci in culo”, gli si rivolse direttamente Axl, “Scommetto tutti i miei soldi su Annette [Benning, modella che Beatty aveva appena sposato all’epoca dei fatti], stupido stronzo del cazzo”.

    A non scommettere Axl fece bene: Beatty e la Benning sono sposati da 23 anni, e hanno quattro figli.



    1992, quando Axl venne fulminato da una battuta di Kurt Cobain

    La rivalità tra Guns N’ Roses e Nirvana rappresentò, per gli USA, più di quanto quella tra Oasis e Blur significò per la Gran Bretagna: mentre le compagini di Noel Gallagher e Damon Albarn se la giocavano tutto sommato alla pari, Axl Rose e Kurt Cobain rappresentavano due mondi in conflitto, quello del rock ormai istituzionale – i Guns N’ Roses – e del nuovo che stava avanzando promettendo la rottamazione di tutto e tutti – i Nirvana.

    L’attrito più aspro tra i due si ebbe nel backstage degli MTV Video Music Awards del 1992: Kurt e Courtney entrarono in contatto con Axl, e la leader delle Hole, per prendere in giro il frontman dei Guns N’ Roses, gli chiese se volesse fare il padrino di loro figlia, Frances Bean. Axl la prese male. Non degnò di uno sguardo Courtney, rivolse lo sguardo a Kurt Cobain e gli disse: “Ti conviene far stare zitta tua moglie, se non vuoi trovarti disteso per terra”.

    Kurt, con un colpo di genio, si rivolse - molto sarcastico e per nulla minaccioso – alla consorte “intimandole”: “Zitta, stronza”. L’operazione di sfottò fu portata avanti da Dave Grohl, che – durante la stessa serata, a chiusura dell’esibizione dei Nirvana – bisbigliò sorridente nel microfono: “Ciao Axl!”.


    1992, quando Axl Rose interruppe un concerto dei Guns N’ Roses per sgridare il pubblico

    Nel 1992 i Guns N’ Roses al pubblico riottoso erano ormai abituati – si veda, al proposito, quanto successo a Montreal lo stesso anno: memore dell’esperienza canadese, Axl seppe gestire molto meglio la folla assiepata allo stadio di Buenos Aires per la locale tappa del tour in supporto a “Use Your Illusion”.

    Infastidito dalla platea che si stava divertendo a tirare sul palco bottiglie di plastica e bicchieri, il frontman con molta calma fermò il concerto, chiamò sul palco un’interprete perché il suo messaggio venisse compreso da tutta la platea, e si rivolse così al pubblico: “Abbiamo qui con noi dei grandissimi idioti del cazzo, stasera, che pensano che lanciare roba sul palco possa portare il concerto a essere migliore”.

    Dopo aver minacciato di ritirarsi insieme alla band al primo atterraggio di un qualsiasi oggetto volante sotto i riflettori, Axl consigliò al pubblico più disciplinato: “Se avete qualcuno dietro di voi che tira della roba, rompetegli il culo”. Con il pubblico argentino i Guns N’ Roses non ebbero più problemi…



    1998, quando Axl minacciò una guardia aeroportuale

    Nella seconda metà degli anni Novanta Axl Rose pareva essersi dato una calmata: rispetto ai primi anni del decennio, le cronache non avevano fatto registrare sue intemperanze, e il ciclone che aveva flagellato il mondo del rock all’inizio dell’ultimo decennio del millennio pareva ormai essersi placato. Ma mai dire mai.

    E’ il 10 febbraio 1998 e l’aeroporto di Los Angeles si prepara ad una giornata leggermente più movimentata del solito. Ai varchi degli arrivi si presenta il frontman dei Guns N’ Roses con il relativo bagaglio. L’addetto alla sicurezza procede con le ispezioni di prammatica ma al cantante tanta solerzia non è gradita. Mentre la guardia di appresta ad armeggiare con una cerniera Axl lo ferma: “Apri quella valigia e ti arriva un pugno. Qui, adesso”. Il finale, come si dice, è noto: il minacciato chiama i colleghi che portano via Axl in manette.

    Qualche giorno dopo arrivò la commovente spiegazione dell’accaduto da un addetto stampa della casa discografica del rocker, la Geffen Records: “Axl aveva in valigia alcuni regali di compleanno, tra i quali un oggetto di vetro regalatogli da un suo caro amico: temeva che durante la perquisizione l’addetto alla sicurezza potesse romperlo…”.
     
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