Tale madre, tale figlia!

racconti erotici incesto

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    Tale madre tale figlia..
    Ebbene si, come recita un famoso detto: tale madre tale figlia.
    La somiglianza fra Maria mia sorella e mia mamma, era praticamente un fotomontaggio, con età diverse, stesso viso, stesso sorriso, stesso corpo e adesso posso dire stesse voglie..
    Alzi la mano chi non ha sbirciato la sorella o la mamma da piccolo, qualcuno ha avuto solo dei pensieri spinti.. altri (pochi) piccoli approcci, pochissimi hanno praticato l'incesto vero.
    C'è chi pensa che sia una degenerazione mentale chi una malattia chi altro, ma varie letterature valutano che l'incesto è praticato da una percentuale non piccola di persone ed è vietato esclusivamente per problemi legati ad eventuali figli che con la consanguineita' potrebbero nascere con malattie.
    Non so se definirmi un malato o cos'altro ma è un tabù che mi ha da sempre appassionato e non ho pentimenti.
    Vado in ordine temporaneo..
    Già da piccolo andavo in bagno con mamma sia quando serviva a me sia quando andava lei, faceva tutto davanti a me con naturalezza, io la guardavo ma senza osare nei pensieri, tutto questo fin quando arrivai ad un età adolescenziale.
    Man mano che crescevo non chiamavo più mamma per accompagnarmi ed anche lei, se non a tarda ora, evitava.
    Il motivo della compagnia era dovuto al fatto che il bagno era in fondo alla casa e lei aveva paura ad andare da sola..
    Tutto iniziò un pomeriggio d'inverno.
    Eravamo in casa da soli, mia sorella Maria era da mia zia a far ripetizione di pianoforte e mio padre a giocare a carte nella cantina del paese come tutti i pomeriggi.
    Quel giorno c'era cattivo tempo e tra le altre cose mia mamma aveva paura dei tuoni, così mi chiese di accompagnarla.
    Negli ultimi tempi l'aspettavo fuori dalla porta ma in quest'occasione mi chiese di entrare anche perché eravamo senza luce causa il maltempo e nei paesi l'enel prima di intervenire c'è ne mette di tempo, ci si spostava a lume di candele.
    Senza alcun problema si alzò la gonna, giù le mutande, e si sedette sul water.
    La luce era sufficiente per vedere tutto in ogni suo dettaglio, compreso il folto pelo nero lucido di cui era dotata ed anche cercando di non farmi vedere lo sguardo era puntato su tutto quel bosco.. sentii un sorriso da parte sua seguito da una domanda : cosa guardi, sai cos'è vero?
    Arrossii è balbettai qualche parola per fare l'ometto, certo che lo so risposi, ah si? è dimmi se lo sai cosa c'è qui sotto, il tutto indicando è portando avanti il pube sempre seduta sul water..
    silenzio e rossore mi vinsero e non riuscii più a spiccicare nulla, lei sorrise si alzò, si ricompose e tornammo in cucina..
    Mi sedetti davanti al camino e feci finta di leggere un fumetto, il pensiero è l'immagine di quel sesso tutto coperto di peli nerissimi ma lucidi mi tornava in mente e mi procurava un minimo di erezione. Venne sera, nel frattempo la luce era stata riattavata, tornarono a casa sia mia sorella che mio padre che era mezzo bevuto, si ceno' poi mia mamma e mia sorella rassettarono un po' di televisione e a nanna..
    Oltre alla stanza da letto dei miei genitori ne avevamo altre due dove avremmo dovuto dormire in una io e in una mia sorella ma spesso io e Maria dormivamo insieme nella stessa stanza dove c'erano due letti da una piazza e mezzo, anche in questo caso per farci compagnia, si spensero le luci e presto Maria si addormento'.
    Non riuscivo a prender sonno, pensavo a mamma e al suo pelo folto e nero, mi venbe voglia di masturbarmi e iniziai a toccarmi quando mi sembrò di sentire delle parole provenire dalla stanza dei miei, erano molto lontane e con le porte chiuse non si sentiva quasi nulla ma l'idea che mamma potesse scopare, per la prima volta mi incuriosi' così tanto da farmi venire voglia di andare ad ascoltare da dietro la porta.
    Mi feci coraggio, mi alzai senza luce e facendo movimenti lenti arrivai alla porta, aprii pianissimo fino a che non passavo dall'apertura e sgusciai in cortidoio riaccostando la porta. Mi avvicinai alla stanza dei miei, da sotto la porta si vedeva un minimo di luce, adesso che ero vicino sentivo meglio le parole ed era mia mamma che cercava di spronare mio padre, l'invito era continuo a scoparla come avesse voluto, si capiva che aveva molta voglia ma mio padre mezzo brillo non ne aveva voglia.. "Dai te lo succhio, vienimi in bocca.. Scopami, mettimelo nel culo che ti piace.." ma nulla, purtroppo per lei mio padre voleva dormire.
    Le parole di mia mamma a dir poco vogliosa e disponibile mi avevano eccitato moltissimo e mi girai per tornare in stanza e finalmente potermi masturbare, tornando indietro al buio urtai in qualcosa che fermò l'eccitazione di mia mamma che contemporaneamente pronunciò prima il nome di mia sorella poi il mio per capire se fossimo in giro per casa, mi fermai senza fiatare e quando mia mamma si tranquillizzo' rientrati in stanza.
    Ci volle poco per toccarmi e venire un paio di volte, mi pulii e mi addormentai.
    Arrivò il giorno e come sempre sveglia e colazione per poi andare a scuola, durante la colazione guardavo mia mamma e mi sembrò che mi guardasse con un piccolo sogghigno ma non disse nulla..
    Scuola e poi pranzo verso le 14 per noi figli e mamma, mio padre rincasava verso le 16 dall'ufficio e di solito dopo la doccia si rifiondava in cantina sociale, così durante la settimana con poche eccezioni..
    Arrivo' però quel giovedì che fu per me particolare, mattinata come al solito, scuola poi pranzo, arrivò mio padre che dopo aver mangiato un boccone uscì e anche mia sorella ando' dalla zia a lezione, il tempo non era bello per cui non sarei potuto uscire, ero annoiato e guardavo la tele per distrarmi, la voce di mamma mi desto' da quel torpore.. Alfredo mi accompagni un attimo in bagno? annuii e mi alzai, l'idea della solita vista questa volta mi baleno' subito in mente, non aspettai fuori dalla porta ma entrai subito dopo di lei, volevo vedere tutto quel pelo lucido, ci volle poco, su la gonna giù gli slip e giù sul water, non staccavo gli occhi da lì.. ci pensò mamma a svegliarmi da quel bagliore: che c è, mi guardi? Ti piace?
    arrossendo non risposi ma il mio pene era diventato duro come la roccia, cosa che non scappò agli occhi esperti di mia mamma che mise il pube ben in evidenza e disse: toccalo se vuoi..
    non mi mossi..
    hai paura? si vede che ti piace, toccalo non lo diremo a nessuno sarà un nostro segreto promettimelo..
    annuii e mi avvicinai timidamente..
    spalancò le cosce mi prese la mano e la mise dritta sulla figa, non so cosa mi stesse succedendo ma mentre mi aveva poggiato la mano stavo già venendo, mamma capi' subito anche questo è sbottonandomi i pantaloni disse: non preoccuparti adesso puliamo.. tu continua a toccare, metti le dita qua' dentro e si indirizzo' due dita nella figa che era bagnata e colava, bravo così adesso muovi le dita dentro e fuori..
    nel frattempo aveva tirato fuori il mio cazzo e complimentandosi per le dimensioni lo mise subito in bocca..
    io muovevo velocemente le dita che la facevano smaniare, lei leccava e leccava quanto aveva trovato dalla prima venuta e dopo un po' fu premiata di nuovo.. non lasciò neanche una goccia..
    buono diceva, com'è dolce.. Mmm..
    capii che godeva anche lei..avrei continuato ancora ma era preoccupata che potesse arrivare mia sorella mi fece promettere di non dir nulla e si ricompose.
    la prossima volta ti faccio fare un altra cosa disse, e uscimmo dal bagno.
    Da quel momento avevo un solo pensiero, quando l'avremmo rifatto.
    Passarono tre giorni durante i quali nessun accenno se non qualche sguardo particolare.. finché arrivo' il momento giusto. Eravamo ancora soli in casa, speravo che succedesse qualcosa, mi distraevo con un cruciverba ma senza trovare soluzioni, la mente era come bloccata, mia madre era nella sua stanza quando sentii chiamarmi..
    Ero agitato, speravo che mi avesse chiamato per quello che desideravo tantissimo, entrai in stanza e girando gli occhi vidi che era sul letto completamente NUDA.
    Spogliati mi disse, vieni qui, ora tocca quello che VUOI..
    le mie mani si divisero fra tette figa culo pelle cosce, era un turbinio di emozioni, lei godeva di questa mia eccitazione.
    ecco il mio cazzone disse prendendolo in mano e avvicinandosi con il suo corpo fino a toccarmi..
    fu un attimo e da esperta se lo aveva già infilato dentro..
    ecco adesso muoviti, muoviti scopami..
    non esperto ma vogliosi iniziai a pomparla, lei si girava, si spostava quasi saltellava dall'eccitazione, così per tanto tempo e sentii che venne diverse volte prendendo a morsi ogni volta cuscino e lenzuola, sussultava in continuazione, quando riuscì, dopo un bel po', a riprendersi lo mise in bocca e succhio' finché non le sborrai tutto in bocca.
    finito si distese ma mi misi dietro di lei e iniziai a fotterle il culo, come le piaceva.. sborri dentro e dopo un po' disse: bravo sei stato veramente bravo, lo faremo spesso se mi prometti che sarà il nostro segreto..
    Lo facevamo quasi tutti i giorni a secondo della libertà che si trovava in casa, io ero diventato esperto nel montarla e lei mi educava su come trattare una donna a letto, mi diceva sempre: la donna deve essere puttana a letto e signora nella vita, lei era una puttana perfetta..
    Passo' qualche mese, ero ormai svezzato, ero anche soddisfatto ma come ogni buon maschietto iniziai a guardare le donne con un altro occhio.
    Uno di quei giorni che eravamo tranquilli, stavo seduto in cucina mentre mamma giocava con il mio cazzo e si divertiva a succhiarmelo, teneva in bocca un cubetto di ghiaccio e facevamo a gara se con il freddo sarei venuto.. lei diceva: dai facciamo una granitina e voleva che le venissi in bocca per gustarselo freddo.. mentre ero all'apice sentimmo dei rumori, cercai di coprirmi in fretta, era mia sorella che era rientrata prima, arrossii mentre mamma era andata velocemente nell'altra stanza, mia sorella vedendomi stranito mi chiese se era successo qualcosa, niente risposi ma continuavo a sistemarmi i pantaloni o meglio a nascondere il cazzo che era duro e non aveva intenzione di scendere, Maria sogghigno' e andò in stanza a cambiarsi, tutto rientrò nella normalità e si arrivò a sera fino a che non andammo a letto.
    Dopo la buonanotte come sempre mia sorella si cambiò in bagno e poi toccò a me, finito mi infilai nel letto e Maria spense la luce.
    Pensai a come l'avevamo schivata per un pelo ma il pensiero venne interrotto da mia sorella: oggi quando sono rientrata cosa stava succedendo?
    nulla, perché?
    Si si nulla, allora perché sei diventato rosso? puoi dirmelo non lo dico a mamma tranquillo..
    non risposi..
    allora? guarda che sono tua sorella e sono più grande di te, dimmi che stava succedendo?
    ma nulla, finiscila, non stava succedendo nulla..
    Si si nulla allora perché ti nascondevi il pisello?
    ma sei scema?
    non sono scema guarda che ho capito che stavate facendo qualcosa di strano, sei diventato rosso e avevi il pisello in tiro, quindi?
    vabbè se non vuoi dirmelo domani lo chiedo a mamma.. e se non mi risponde come te dirò a papà quello che penso..
    l'ultima affermazione mi gelo', non sapevo cosa rispondere ma volevo evitare conseguenze anche se difficilmente avrebbe detto qualcosa a papà..
    Sapevo che lei tempo addietro arebbe voluto fare qualche giochino manuale con uno che era venuto a sistemare l'orto e che appena erano entrati nel magazzino ero entrato anch'io e si eran dovuti bloccare.. per cui pensai di usarla come arma di ricatto..
    Presi coraggio..
    Io non ho fatto nulla ma se tu provi a dire qualcosa a papà io dirò quello che stava succedendo l'altra volta in magazzino quando sono entrato e ti ho beccato con Salvatore..
    Ma io non ho fatto nulla hai visto anche tu che eravamo appena entrati..
    Si ma che ne so se avevate già fatto qualcosa prima che arrivassi..
    Tacque e dopo un po' disse:
    vabbè non dico nulla ma guarda che non sono scema.. buonanotte
    Buonanotte..
    A meno che..
    A meno che? ..
    A meno che non fai con me quello che hai fatto con mamma..
    Gelai di nuovo.. Ma quell'invito inaspettato era eccitante..
    È cosa ne sai quello che ho fatto?
    Me lo dirai tu e dovrai fare tutto proprio tutto quello che hai fatto...
    Avevo già il pisello duro, dopo qualche secondo decisi di provare a capire dove sarebbe arrivata anche perché sicuramente con lei sarebbe stato un giochino tra ragazzi..
    Mi alzai e mi infilai sotto le sue coperte, aveva già pensato a tirarsi via le mutande, iniziai a toccarla e lei gradi' mugolando man mano che io osavo, Maria era tonica anche se aveva qualche chiletto in più.. delle tette spaventose e due chiappe prosperose da sogno.. man mano che aumentava l'azzardo lei si eccitava sempre di più, non mi sembrava una che non aveva mai fatto nulla ma non me fregava alcunché, le infilai due dita in figa così come avevo fatto a mamma e la feci sobbalzare.. cimincio' lei stessa a muoversi avanti indietro e a premersi le dita più in fondo possibile, gemeva e tremava, le allargai le cosce e la penetrai con forza e su e giù su e giù.. poi mi saliva sopra e si muoveva a suo piacere, era come mamma, una grande puttana da letto, abbiamo scopato per ore finché non ci siamo stancati e addormentati, al mattino era felice e prima di uscire dalla stanza mi disse, sei stato bravo, non devi dirlo alla mamma e quando lo vuoi sono pronta per te..
    Anche il culo?
    Si anche il culo, quello che vuoi..
    Da quel giorno a turno avevo a disposizione due puttane che forse sapevano l'una dell'altra ma che godevano del loro fidato amante quando ne avevano voglia.
    Come detto all'inizio: tale madre tale figlia...
     
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    Beato te ad avere una famiglia così
     
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