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Numerosi studi scientifici hanno dimostrato che la gravità dell’infezione da Covid-19 aumenta nei pazienti che soffrono anche di obesità. Le ricerche sottolineano che in questi casi spesso bisogna ricorrere a cure acute, ricoveri nel reparto di terapia intensiva, ma anche intubazione e ventilazione meccanica. E purtroppo la malattia infettiva raddoppia anche la mortalità nei malati obesi ospedalizzati risultati positivi al Coronavirus. L’obesità è caratterizzata da un’infiammazione sistemica di basso grado, quindi i pazienti affetti da obesità sono più suscettibili alle infezioni a causa di una ridotta risposta immunitaria agli agenti infettivi. Ne consegue una maggiore morbilità e mortalità associate alle infezioni. Inoltre, mostrano una ridotta risposta immunitaria alle vaccinazioni e al trattamento antimicrobico. Il tessuto adiposo che si accumula a livello dell’addome è considerato il principale responsabile delle malattie infiammatorie dell’obesità, che possono essere associate a una maggiore morbilità nelle malattie infettive.
Nel caso di Covid-19, il paziente obeso, in particolare affetto da obesità addominale, può incappare in un rischio maggiore di complicanze cardiache e di complicanze polmonari legate alla patologia. Perché il grado di infiammazione in queste persone è già lieve e cronico e l’infezione da Sars-Cov-2 aumenta il processo infiammatorio diventando severo.
Non è un fenomeno che interessa solo i pazienti adulti o anziani, ma riguarda anche i pazienti giovani. Per questo, è necessario identificare i soggetti a maggior rischio e porre ancora maggior attenzione all’obesità, una vera e propria malattia che porta con sé gravi conseguenze in campo cardiologico e cardio-metabolico, come ipertensione arteriosa e diabete
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Speriamo che, quantomeno, questa situazione del covid aiuti a farci sviluppare abitudini più sane.
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