Scuola, si va verso l’obbligo del Green Pass per i professori

La certificazione verde sarà richiesta a tutto il personale scolastico, ma non agli studenti.

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    Domani in agenda c’è la cabina di regia, poi il consiglio dei ministri. Ma per il premier Mario Draghi la priorità continua a essere il rientro in presenza degli studenti, compresi quelli universitari. Ecco perché è convinto – come spiega il Corriere – che il Green Pass sia necessario anche per i professori e per il personale scolastico. E salvo colpi di scena dovuti alle tensioni politiche, nel decreto che domani sarà ultimato dal governo ci sarà l’obbligo della certificazione verde non solo per i trasporti, ma anche per la scuola (studenti esclusi). Per salire su aerei, treni e navi servirà il pass dall’1 settembre e la stessa data potrebbe essere stabilità per le scuole. Resta invece aperto, oltre al tema delle imprese, quello del trasporto pubblico locale.

    La stretta, però, come prevedibile non piace alla Lega, che ieri è partita all’assalto dell’ultimo decreto sul Green Pass depositando in commissione Affari sociali alla Camera ben 916 proposte di modifica sui 1.300 emendamenti complessivi. «Lo stesso numero del Movimento 5 Stelle sulla giustizia», è la giustificazione che arriva dai leghisti.

    Domani a Palazzo Chigi si riunirà la cabina di regia con i capi delegazione dei partiti e i vertici del Cts, Locatelli e Brusaferro. A seguire, il premier e i ministri Gelmini e Speranza incontreranno i presidenti delle Regioni per avere il via libera alle nuove norme e infine si terrà il Consiglio dei ministri. L’obiettivo è far partire il nuovo decreto insieme al precedente, in vigore dal 6 agosto.

    Da venerdì, bisogna presentare la carta verde per sedersi al tavolo di un ristorante al chiuso, frequentare palestre, piscine, centri termali e altri luoghi dove c’è il rischio di assembramento, come cinema, teatri, sale da concerto, stadi o palazzetti sportivi. Green Pass necessario anche per eventi, convegni e congressi.

    A Palazzo Chigi ieri è arrivato il ministro Patrizio Bianchi per discutere delle misure per la riapertura della scuola in presenza. La valutazione che si è fatta tra Palazzo Chigi e il ministero dell’Istruzione è che il livello di vaccinazione tra i professori sia già molto alto: 82% di prime dosi e 79,27% di seconde dosi. A settembre, dalle previsioni del commissario Figliuolo, la popolazione studentesca sarà ampiamente vaccinata, sia nella fascia 12-19 anni sia in quella 20-29. Visti i numeri, il governo pensa che non serva imporre il Green Pass anche agli studenti, ma ha allo studio una campagna comunicativa ad hoc per convincere le famiglie a vaccinare i figli.

    Nelle zone di rischio bianche o gialle la scuola sarà solo e sempre in presenza. Nelle zone arancioni e rosse invece saranno i sindaci a decidere, in caso di focolai, se e dove chiudere le scuole e far studiare gli studenti da casa.

    Il governo lavora anche alla riduzione dei prezzi dei tamponi rapidi, che da 22 euro potrebbe scendere a 15, o anche a 10. Il presidente del Friuli, Fedriga, ha spiegato che il protocollo di Figliuolo prevede «circa un dimezzamento e per determinate categorie, come i minori, si ridurrà ulteriormente e ci sarà un contributo dello Stato».

    E domani i ministri Orlando e Speranza incontreranno i sindacati per un confronto sui protocolli e le vaccinazioni nei luoghi di lavoro. L’obbligo di green pass non dovrebbe essere nel prossimo decreto. E intanto anche la Camera dei deputati si adegua al decreto del governo. Da venerdì 6 agosto, scatterà l’obbligo di esibire il Green Pass per sedersi al ristorante, partecipare a convegni, conferenze stampa e iniziative culturali e istituzionali, per accedere alla biblioteca e all’archivio, e anche per le prove d’esame dei concorsi.
     
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