La variante Delta Plus rischia di rovinarci il Natale

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    Non bastava la carenza di materie prime e lavoratori con interruzioni delle catene di produzione; adesso, il Natale è minacciato anche dalla scoperta di una nuova variante del Covid-19, che gli esperti hanno già ribattezzato variante Delta Plus per distinguerla da quella già nota al pubblico da mesi. Formalmente, trattasi della AY.4.2. Nei giorni scorsi, le autorità sanitarie britanniche hanno comunicato che l’incidenza sui casi geneticamente sequenziati sarebbe ancora solamente al 6%. Ma il dato potrebbe risultare presto ben più alto. E questo spiegherebbe il boom dei contagi di queste settimane. Ormai, il Regno Unito ha una casistica giornaliera media intorno a +50.000. In netto aumento anche il numero dei morti, praticamente identico a quello che il paese registrava esattamente un anno fa di questi giorni.

    L’allarme è scattato anche in Belgio, dove contagi e morti sono in forte crescita. Boom dei contagi anche in Germania, dove è stata già sfondata la media mobile a 7 giorni di 10.000 casi al giorno. E preoccupa anche il numero di decessi, ai massimi da giugno. La curva si tiene bassa, invece, in Francia e Italia. Ma Parigi ha avuto numeri altissimi nei mesi scorsi e continua a doppiare i livelli italiani. Al momento, il nostro Paese risulta tra i più sicuri e promettenti. Tuttavia, ovunque si assiste a una sorta di “floor”: il calo di contagi e morti ha smesso di proseguire e sembra stabilizzatosi. Il timore è che sia prodromico a una risalita della curva.
    Da variante Delta Plus a nuove restrizioni anti-Covid?

    Il caso di Londra fa paura, perché parliamo di uno dei paesi con più vaccinati al mondo. Finora non si hanno prove del fatto che la variante Delta Plus finora sia più contagiosa o mortale, ma fatto sta che avanza il sospetto che riesca a “bucare” il vaccino.
    E ciò spiegherebbe i numeri allarmanti. Tant’è che l’ordine dei medici ha chiesto al governo di imporre nuove restrizioni anti-Covid. Il premier Boris Johnson resiste, sostenendo che il paese starebbe imparando a convivere con la pandemia. In realtà, lo stesso spettro aleggia nel resto d’Europa.

    Gli alti tassi di vaccinazione stanno tenendo sotto controllo il numero dei morti ovunque, per quanto l’allentamento delle restrizioni e il ritorno in ufficio e nelle scuole agirebbero in senso opposto. Nessun governo sta ipotizzando per il momento il ritorno alle misure dei mesi scorsi. Il green pass obbligatorio per entrare nei luoghi pubblici – in Italia, addirittura, per recarsi al lavoro – starebbe servendo per evitare proprio tale scenario. Spingere quante più persone possibili a vaccinarsi aiuterebbe a contenere i casi più gravi, così come anche a preparare gli europei all’ipotesi di restrizioni selettive più pregnanti.

    In gioco c’è la ripresa dell’economia, lanciata ovunque e destinata di questo passo a cancellare gli effetti nefasti della pandemia da qui a un pochi trimestri. Ma il Natale non è ancora salvo. La variante Delta Plus rischia di riservarci cattive sorprese. L’inverno sta arrivando e chissà se l’abbassamento delle temperature, unitamente alla minore efficacia dei vaccini a 10 mesi dall’avvio delle campagne nazionali, non peggiori sensibilmente il quadro. La terza dose per over 60 e soggetti fragili è già nei fatti. Dovesse non bastare, sarà estesa a tutta la popolazione. E nel frattempo qualche restrizione alla libertà di movimento tornerebbe in auge.
     
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