Il racconto del mio primo pompino con ingoio

Racconti erotici vita reale

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    Frequentavo la seconda superiore e stavo tornando a casa da scuola, come al
    solito in pullman. Il tragitto non era lungo, ma dopo le lezioni ero sempre
    assonnato, così mi mettevo le cuffie ed ascoltavo la musica guardando fuori dal
    finestrino. L'autobus a quell'ora era sempre pieno e non c'era mai posto per
    sedersi, ed ero costretto a stare in piedi appoggiato alle porte. Era una routine
    che si ripeteva ogni giorno, mi chiudevo in me stesso e non facevo caso a
    quello che succedeva attorno a me, ed il viaggio finiva in un attimo.
    Un giorno, mentre come al solito guardavo sognante posti visibili solo all'occhio
    della mia mente, sento qualcuno che mi picchia sulla spalla: "Ciao!" era una mia
    compagna di classe delle medie, Stefania, che non vedevo da tanto tempo visto
    che si era trasferita dopo il primo anno. Io me la ricordavo bene, era un bella
    ragazza, alta per l'età, con un bel fisico, occhi nocciola, lunghi capelli mori
    mossi...e lo ammetto, aveva anche un culo da urlo. Fui colto di sorpresa, ero
    mezzo assonnato e stanco, e di sicuro non ero abituato a parlare con una bella
    ragazza come lei essendo di natura molto timido. E prima che il cervello si
    connettesse alla bocca sentii un movimento nei miei Paesi Bassi che descriveva
    esattamente quanto fosse eccitante Stefania.
    "Ciao Stefania, che bello rivederti" furono le parole che riuscii a dire,
    stupendomi di essere riuscito a parlare in un ottimo italiano e senza balbettare.
    Alla fine saltò fuori che lei non prendeva spesso l'autobus, ma quel giorno
    andava a casa di un'amica (che era una nostra compagna delle medie) e quindi
    aveva preso il pullman per tornare nel nostro paese. Ci scambiammo i numeri
    di telefono e poi andammo ognuno per le nostre strade, io col sorriso sulla
    bocca come un ebete, ma contento di aver rivisto Stefania ed eccitato al
    pensiero di poterle scrivere sul telefono.
    Sorprendentemente fu lei a scrivere per prima e scrisse proprio le parole che
    avrei volute scriverle io:"non mi ricordavo che tu fossi così affascinante".
    Sicuramente lei era ubriaca, ma da li iniziammo a scriverci in modo assiduo, e
    da quel giorno i viaggi in pullman verso casa furono diversi, nell'aspettativa di
    vederla salire e di poterla rivedere. Un giorno in cui il bus era particolarmente
    affollato Stefania ed io ci trovammo l'uno schiacciato addosso all'altro; non che
    la situazione mi dispiacesse, anzi, ma nei miei pantaloni stava succedendo il
    finimondo e se mentre col viso facevo finta di nulla, sotto avevo il cazzo sul
    duro andante...
    fortunatamente, visto l'affollamento di persone, nessuno poteva vederlo. Ad un
    certo punto il pullman frenò in modo brusco e Stefania mi crollò addosso ed
    ovviamente una delle sue mani si appoggiò (per caso, per sfiga o per fortuna)
    sul mio pacco; lei la tolse velocemente con un "Ops, scusa" e vidi che era
    diventata rossa in viso. Se lei era rossa, io probabilmente ero verde di

    vergogna, conscio di aver fatto una figura di merda colossale, ma con mia
    sorpresa sentii che Stefania continuava a cercare il contatto fisico e lasciava la
    mano in "zona cazzo", il che non mi dispiaceva per nulla e quando son tornato
    a casa mi son fatto un segone epico pensando a lei.
    Da quel giorno i messaggi al telefono iniziarono a farsi più spinti; dal "Sembri
    essere messo bene la sotto", al mio "Grazie, e te hai il culo più bello del mondo,
    forse è per merito suo se ero duro", fino a parlare in modo disinibito delle
    nostre relazioni passate. Ne emerse che mentre io di esperienze non ne avevo
    mai avute (a parte qualche sega e ditalino scambiati con le ex-fidanzatine) lei
    aveva già fatto pompini e fatto l'amore con un suo ex più grande. Ovviamente
    da li in poi iniziai a chiederle un milioni di cose sul mondo del sesso che per me
    era estraneo, e piacevolmente notai che lei stava al gioco.
    La vigilia di Natale ci diamo appuntamento per scambiarci i regali; ci eravamo
    messi d'accordo, nulla di impegnativo o di costoso, solo un pensiero. Fu lei a
    decidere il posto, uno dei parchi in città...un posto abbastanza strano, pensai,
    ma chi se ne frega.
    Arrivai per primo e mi sedetti su una panchina col mio regalo (un profumo ed
    una collana, non dico che erano comprati dai marocchini ma quasi) e aspettai
    Stefania. Quando la vidi, il cazzo iniziò subito a muoversi ed agitarsi: quel
    giorno la trovai particolarmente sensuale, jeans attillati, un filo di trucco, capelli
    perfetti e le labbra carnose di un bel colore rosso che mi sorridevano. Fui
    sorpreso nel vedere che non aveva nessun pacchetto regalo e una piccola
    speranza si accese in fondo al mio cuore...o forse più in basso.
    Mi portò su una panchina isolata, lontano da tutti...il parco non era affollato, e li
    proprio non passava mai nessuno: a quanto pare aveva già programmato tutti.
    Le consegnai il mio regalo e lei fu felicissima (sicuramente per gentilezza e non
    per la qualità del regalo).
    "E il mio regalo?" le chiesi maliziosamente.
    Lei mi guardò "Me lo sono dimenticata, è un problema se cerco di sdebitarmi in
    qualche modo?" e si passò la lingua sulla labbra, allungando una mano sulla
    mia coscia. Colsi la palla al balzo e mi fiondai sulle sue labbra e ci baciammo a
    lungo, prima dolcemente come due persone timide, poi sempre più
    vigorosamente fino a non capire più quale lingua fosse la mia o la sua. Intanto
    la sua mano aveva raggiunto la mia zona bassa e mi massaggiava il cazzo,
    ormai duro... mi saltò sopra a cavalcioni continuandomi a baciare mentre con
    le mani mi slacciava i jeans e me li abbassava. Si inginocchiò davanti a me, mi
    tirò già i boxer e prese il cazzo in mano.

    "Spero ti piaccia il mio regalo di Natale" mi disse prima di mettersi all'opera. Io
    all'inizio non capii cosa stava succedendo, il mix di quelle sensazioni mi stava
    facendo impazzire...così chiusi gli occhi, spensi il cervello e mi trovai in
    paradiso.
    Stefania mi stava segando lentamente, poi scappellò il cazzo e si avvicinò col
    viso, tirò fuori la lingua e iniziò a leccarmi la cappella... sentivo la sua lingua che
    si avvolgeva, circondava il glande prima in un senso poi nell'altro. Non avevo
    mai visto il mio cazzo così dritto e duro, a quanto pare stava succedendo un
    miracolo e non volevo che finisse. Stefania era bravissima con la lingua, ma
    quando inizio ad utilizzare anche le labbra fu la fine del mondo...all'inizio diede
    qualche bacino alla cappella, poi piano piano fece entrare il glande, poi sempre
    più a fondo mentre mi pompava e intanto con le mani mi massaggiava le palle.
    il ritmo era lento, sentivo che mi stava succhiando forte, tanto che avevo il
    dubbio che mi si staccasse la cappella, ma rimasi zitto e feci fare a Stefania, che
    piano piano aumentò il ritmo, passava dall'usare la lingua alle labbra a suo
    piacimento mentre sentivo la saliva che mi colava lungo l'asta. Era un lago, litri
    di saliva e liquidi che mi avvolgevano il cazzo e che Stefania aspirava nella sua
    bocca, e faceva scivolare tutto la mia asta dentro la sua bocca, fino ad arrivare
    ad averlo tutto dentro, il suo viso completamente addosso al mio corpo, la mia
    cappella che sfregava nella sua gola...Continuò a succhiarmelo e pomparmelo,
    mentre con le mani mi segava e mi toccava le palle, ma io stavo per
    esplodere: "Stefania vai più piano, sto per venire!". Lei mi guarda con un sorriso
    che era tutto un programma, si mette la cappella in bocca e inizia a fare su e
    giù sempre più veloce mentre con la mano mi sega...io cerco di trattenermi, ma
    nulla è possibile di fronte a tanta bravura e le sborro tutto in bocca. Lei non si
    sposta, anzi, sento che aspira tutto con avidità e prende in bocca tutto come se
    fosse tutto quello che aspettava; intanto sta continuando a succhiare e leccare,
    poi si ferma, ingoia tutto e poi riprende a pulirmi tutto il cazzo, dalle palle alla
    cappella, facendomelo tornare più pulito di come era all'inizio.
    "Ti è piaciuto?" mi chiede Stefania. La risposta è ovvia, così come è ovvio che da
    quel momento in poi Stefania ed io abbiamo iniziato una bella relazione,
    divertente e della quale magari vi racconterò qualche altro episodio.
     
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