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Per il rosmarino ci vorrebbe un libro a parte nella storia delle erbe aromatiche. È utile in tutti i modi, buono in cucina nei condimenti e buono in farmacia.
Nei giardini nei terrazzi, nei piccoli vasi. Nell’Amleto, Ofelia lo chiama “erba della memoria”. Nei tempi antichi veniva definito “rugiada di mare”,
Nella scheda botanica – famiglia labiate – cresce ovunque. Per riprodursi si usano le talee.
Si può usare fresco o seccato.
Le foglie contengono oli essenziali, sostanze tanniche, canfora e pinene.
Il rosmarino è un regolatore del ciclo stimolante la secrezione gastrica e biliare. Carminativo e tonico. Bagni preparati con rami di rosmarino sono utili contro spossatezza e indebolimento. Impacchi di foglie calmano i dolori reumatici.
Vino di rosmarino:
30 grammi di foglie macero per 3 giorni in vino rosso- 3 cucchiai al giorno
Olio di rosmarino si ottiene per distillazione di foglie e fiori si impiega per amari stomachici ed antispasmodici. Si impiegano le foglie per infusione per effetto tonico ricostituente e diuretico.
In cucina su tutti gli arrosti per aromatizzare carni brasati pesci
Il rosmarino è simbolo di concordia. Ma attenzione: l’essenza in quantità eccessive può dare crisi epilettiche.
La sua essenza possiede proprietà battericide, antimicotiche, antivirali.
Per curare affezioni bronchiali, tosse, raffreddore e influenza:
rosmarino olio essenziale (tre gocce in un cucchiaino di miele da assumere per via orale tre volte al di).
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