Strage in Texas, chi è il killer Salvador Ramos: per i 18 anni ha comprato due fucili. Uccisi 19 bimbi e due adulti.

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    Un giovane di diciotto anni, Salvador Ramos, appartenente alla stessa comunità di Uvalde, una cittadina di 16.000 abitanti, centoventi chilometri ad ovest di San Antonio, ha parcheggiato una vettura davanti all’edificio scolastico, ed è entrato imbracciando almeno due armi automatiche. Ha giustiziato le sue vittime in modo metodico e sanguinolento, e ha continuato a sparare dalla barricata che aveva improvvisato all’interno, anche quando la polizia locale lo ha inseguito tra le aule. Due agenti che sono intervenuti sulla scena sono stati feriti in modo lieve, mentre lo sparatore è stato ucciso, presumibilmente da uno dei poliziotti. L’ospedale dove sono stati trasportati i piccoli corpi ha ricevuto anche una donna di sessantasei anni in fin di vita, colpita da colpi di arma da fuoco. Si tratta della nonna, ammazzata dal giovane prima di uscire di casa. Abbondanti ancora una volta sono le tracce lasciate su Internet. Ramos ha pubblicato su Instagram le foto delle armi in suo possesso, e ha anticipato ad una sua amica con tono sinistro di avere «un piccolo segreto».
    «Ha sparato e ucciso in modo orribile e incomprensibile» ha detto il governatore Gregg Abbott. Il prossimo venerdì Abbott ha in programma di celebrare nella capitale Austin una festa dell’orgoglio texano a difesa del secondo emendamento della costituzione statunitense, quello che protegge il diritto dei cittadini a possedere armi. Donald Trump ha già annunciato che sarà in città per partecipare alla festa. L’anno scorso il governatore ha firmato sette provvedimenti di legge che rafforzano tale diritto, e lo difendono dai tentativi di limitare l’accesso, anche per le persone mentalmente fragili. L’attacco è avvenuto in tarda giornata, quando la scuola stava per chiudere e mandare i bambini a casa. Siamo alla fine dell’anno scolastico, tempo di saluti tra gli insegnanti e gli studenti che nella scuola di Uvalde sono assegnati a sole tre classi: la seconda, la terza e la quarta elementare. L’età delle vittime varia quindi tra i sette e i nove anni. Il palazzo che ospita la scuola è circondato da una bassa rete di metallo, disegnata più per contenere i bambini durante l’ora di ricreazione, che per impedire l’accesso a estranei. La porta principale non sembra dotata di sistemi di sicurezza; certamente non ha sbarre visibili dall’esterno. Varcarla non ha costituito nessun problema per Ramos, anche lui studente nella locale high school.


    Salvador Ramos, 18 anni, di origine ispanica. È questo il ritratto del killer che ha compiuto una strage nella scuola elementare di Uvalde, in Texas.
    Il killer ha sparato prima alla nonna e poi ha avuto un incidente di auto vicino alla Robb Elementary School. Sceso dall'auto con fucile e giubbotto antiproiettile, ha cercato di entrare nella scuola superando il blocco di alcuni agenti: una volta nell'edificio ha aperto il fuoco in alcune classi. Il ragazzo 18enne è poi stato fermato dalla polizia che lo ha ucciso sul posto.
    Di Ramos si sa ancora poco: era uno studente di un liceo dell'area e poco prima della strage ha contatto una sconosciuta su Instagram dicendole che aveva un segreto che voleva condividere: «sto per...». Lo riportano i media americani, sottolineando che su Instagram Salvador Ramos era conosciuto come 'salv8dor_'.
    Sul suo account, bloccato non appena è stato diffuso il suo nome, aveva pubblicato un selfie e altre foto di armi, di cui una con due fucili uno a fianco all'altro. Non è chiaro se si tratta delle armi usate per la strage. Quello che si sa è che il ragazzo per il suo 18mo compleanno ha acquistato due fucili.
    Il messaggio criptico lo aveva inviato a 'epnupues', una ragazza sconosciuta che non vive neanche in Texas. Il killer l'aveva contatta il 12 maggio e le aveva detto di «ripostare» le foto delle sue pistole. Al messaggio «sto per..», inviato alle 5.43 del mattino di martedì, la ragazza aveva risposto: «cosa?». Il killer le aveva risposto: «te lo dirò prima delle 11». Un'ora dopo le aveva scritto ancora: «ho un piccolo segreto che voglio dirti». Il suo ultimo messaggio alla ragazza era stato alle 9.16.
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