Che fine hanno fatto le migliaia di ossa dei cadaveri dei caduti nella battaglia di Waterloo?Ora forse c'è una macabra spiegazione

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    Dove sono finite le ossa delle migliaia di caduti della sanguinosa battaglia di Waterloo, che vide la definitiva sconfitta di Napoleone e il suo conseguente esilio a Sant'Elena? Probabilmente vennero rubate e utilizzate come fertilizzanti: è quanto emerge da uno studio pubblicato sul Journal of Conflict Archaeology, che sostiene che le sepolture di massa rappresentarono un'importante occasione di lucro per rubare le ossa umane e utilizzarle come fonte di fosfato fertilizzante.
    Turisti e sciacalli. L'ipotesi degli esperti è corroborata anche dalla stampa dell'epoca: «Vi sono almeno tre articoli di giornale dal 1820 in poi che fanno riferimento all'importazione di ossa umane da campi di battaglia europei per produrre fertilizzanti», spiega Tony Pollard, autore dello studio. Dopo la battaglia del 18 giugno 1815, Waterloo divenne una sorta di attrazione turistica macabra: le persone si recavano lì per rubare gli oggetti di valore dei cadaveri, oppure attirate dal paesaggio devastato. Documenti storici come lettere e guide turistiche parlavano di almeno tre fosse comuni contenenti circa tredicimila cadaveri.



    Turisti e sciacalli. L'ipotesi degli esperti è corroborata anche dalla stampa dell'epoca: «Vi sono almeno tre articoli di giornale dal 1820 in poi che fanno riferimento all'importazione di ossa umane da campi di battaglia europei per produrre fertilizzanti», spiega Tony Pollard, autore dello studio. Dopo la battaglia del 18 giugno 1815, Waterloo divenne una sorta di attrazione turistica macabra: le persone si recavano lì per rubare gli oggetti di valore dei cadaveri, oppure attirate dal paesaggio devastato. Documenti storici come lettere e guide turistiche parlavano di almeno tre fosse comuni contenenti circa tredicimila cadaveri.
    Ladri di ossa. Anche se questi numeri fossero stati esagerati in un intento sensazionalistico, è davvero possibile che in oltre due secoli non sia stata trovata nemmeno una fossa comune, ma solo qualche scheletro? Secondo Pollard, è piuttosto improbabile: «È verosimile che dei procacciatori di ossa arrivassero al campo di battaglia attratti dalle fosse comuni, dove era più probabile trovare molte ossa e garantirsi un bottino soddisfacente».
    Il mistero non è ancora risolto. Nei prossimi anni Pollard ha intenzione di eseguire una mappatura geografica dell'area e, con l'aiuto di veterani di guerra, riuscire a individuare i luoghi di sepoltura. «Se davvero sono stati rimossi migliaia di corpi, allora dovremmo trovare, almeno in alcuni casi, delle prove archeologiche delle fosse dove erano sepolti», commenta l'esperto, che spera di poter porre presto fine al mistero dei morti di Waterloo.
     
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    Ossa morti battaglia Waterloo vendute a industrie/ Storici: “Per raffinare zucchero”



    Le ossa dei morti della battaglia di Waterloo del 1815 furono dissotterrate illegalmente e vendute all’industria saccarifera: clamorosa scoperta degli storici

    Che fine hanno fatto le ossa dei morti della battaglia di Waterloo, combattuta il 18 giugno 1815 dalle armate anglo-prussiane e dall’esercito di Napoleone e nella quale perirono almeno 20mila soldati dell’una e dell’altra parte? Il mistero è stato risolto da uno studio condotto dagli storici Bernard Wilkin e Robin Schäfer, i quali, unitamente all’archeologo britannico Tony Pollard, hanno documentato una realtà agghiacciante: le ossa dei morti di Waterloo furono progressivamente dissotterrate, senza alcuna autorizzazione, nel periodo fra il 1834 e il 1860, per poi essere utilizzate in modo massiccio dall’industria saccarifera belga come filtri per raffinare e sbiancare lo zucchero. Parte di esse, inoltre, fu trasformata in fertilizzanti.
    I risultati del lavoro condotto dagli esperti sono stati anticipati dalla “Frankfurter Allgemeine Zeitung” e dal “Daily Mail” e, come si legge sul “Corriere della Sera”, si basano su numerosi documenti dell’epoca, fin qui inaccessibili e tratti da archivi francesi, belgi e tedeschi: “Abbiamo trovato la risposta a una domanda vecchia di oltre duecento anni”, ha spiegato Wilkin con soddisfazione.
    OSSA MORTI BATTAGLIA WATERLOO USATE PER LAVORARE LO ZUCCHERO: L’AGGHIACCIANTE SCOPERTA

    Gli storici, in particolare, hanno ricordato come la coltivazione della barbabietola nell’area in cui avvenne lo scontro, fu seguita dalla costruzione di due fabbriche per la produzione dello zucchero e nel 1834 in Belgio esplose il commercio di ossa animali, utili a raffinare e sbiancare il prodotto grezzo. Le ossa umane e animali dei morti della battaglia di Waterloo rappresentavano così un’occasione ghiotta per l’industria ed ebbe il via la dissacrazione delle fosse comuni.

    Nel 1835 il quotidiano “L’Independent” notava: “Gli industriali hanno ottenuto il permesso di togliere i morti dalla terra dell’onore, per mutare in carbone le ossa degli eroi. Basta questo a caratterizzare un’epoca”. Sul “Prager Tagesblatt”, un viaggiatore tedesco scrisse: “Usare il miele come dolcificante vi eviterà il rischio di sciogliere i resti di vostro bisnonno nel caffè“. Il sindaco di Braine-l’Alleud nel 1834 emanò un decreto con cui dichiarò illegali gli scavi per la raccolta delle ossa dei morti di Waterloo, con pene previste fino a un anno di detenzione e 200 franchi di multa: fu bellamente ignorato e lo scempio continuò a lungo, tanto che lo studio parla di quasi 2mila tonnellate di ossa dissotterrate dal campo di Waterloo e cedute agli industriali dello zucchero.
     
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