Willy Monteiro, i fratelli Bianchi condannati all'ergastolo per omicidio. Applausi in aula, gli imputati urlano Il giovane capoverdiano morì per difendere un amico:diventato un simbolo di altruismo

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    A quasi due anni dal terribile omicidio di Willy Monteiro Duarte, il giovane massacrato e ucciso a Colleferro la notte tra il 5 e il 6 settembre 2020, arriva la sentenza di primo grado a fare (per adesso) giustizia. Sono stati infatti condannati all'ergastolo i fratelli Marco e Gabriele Bianchi, accusati dell'omicidio. I giudici hanno disposto inoltre una condanna a 23 anni per Francesco Belleggia e e 21 anni per Mario Pincarelli.
    Disposta anche una provvisionale di 200 mila euro ciascuno per i genitori di Willy e di 150 mila euro per la sorella. La sentenza da parte dei giudici della Corte di Assise di Frosinone, arrivata poco dopo le 13, è stata accolta dagli applausi dell'aula. Urla invece dagli imputati, che dopo la sentenza, nel gabbiotto di sicurezza, hanno gridato e imprecato dopo che gli agenti della penitenziaria li hanno portati via. Nel pubblico molti gli amici di Willy apparsi visibilmente commossi.
    LA DINAMICA
    Colleferro, un ventunenne di Paliano, Willy Monteiro Duarte, esce con i suoi amici, è sabato sera, c’è voglia di divertirsi, di ridere e di scherzare. Poi però tra largo Oberdan e largo Santa Caterina, a pochi metri dal locale “Duedipicche”, arriva un Suv, un Q7, con a bordo quattro uomini, tra cui i fratelli Marco e Gabriele Bianchi, 28 e 26 anni, originari di Artena, che scendono e si dirigono verso quel ragazzo che pochi minuti prima aveva provato a sedare una rissa in cui erano rimasti coinvolti anche dei suoi compagni e a strappare dagli apprezzamenti sguaiati di alcuni amici dei Bianchi una coetanea.
    Willy verrà picchiato per questo: per essersi intromesso e morirà a seguito di quei colpi sferrati alla cieca in un lasso di tempo brevissimo. «Cinquanta secondi – argomenteranno i pm di Velletri - di sofferenza incredibile». L’esito dell’autopsia sarà devastante non solo per chi leggerà quel referto: spappolati il fegato, la milza, i polmoni e il cuore. I sanitari dell’istituto di Medicina legale del policlinico di Tor Vergata non hanno potuto stabilire quale trauma abbia determinato il decesso, talmente diverse e simultanee furono le emorragie interne.
    Violenza cieca e inaccettabile che pure i fratelli Bianchi, finiti a processo con l’accusa di omicidio volontario aggravato dai futili motivi, hanno nei mesi scorsi provato a giustificare, minimizzare, rimpallando colpe e responsabilità. Nel processo, iniziato il 10 giugno 2021, seppur con posizioni diverse, anche alcuni loro amici come Mario Pincarelli e Francesco Belleggia per i quali l’accusa ha chiesto una condanna a 24 anni.
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