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Rizzo, ha poi ribattuto nelle ore successive: e la rettifica non ha certo contribuito a calmare gli animi. «Una provocazione dadaista e l'ipocrisia - scrive Rizzo in tarda notte - Ci sono persone che muoiono per guerra, per fame, per infortuni, per vaccini. Ogni sacro giorno. Muore uno della banda dei globalizzatori, metti una bottiglia di spumante, senza esplicitare un nome. Si scatena l'inferno. Di chi? Dei giornaloni», il suo tweet. Per la cronaca, a condannare le sue parole, più che i 'giornaloni', erano stati gli utenti dei social, che evidentemente non hanno condiviso la scelta di 'stappare' una bottiglia per la morte di un uomo, chiunque egli fosse. Oltre tremila erano stati infatti i commenti al tweet, per la maggior parte negativi. «Scusati, fai una figura migliore», gli scrive il giornalista Pablo Trincia. «Lui sarà ricordato nella storia per aver liquidato quell'orrore che fu l'Urss, lei invece non sarà ricordato da nessuno», scrive Alessandro. «Non ci sono parole sufficienti per manifestarti il mio disprezzo», scrive un altro. «Spero ti vada di traverso», twitta Paola. E decine, centinaia di commenti dal tono ancora peggiore, di veri e propri insulti, dal «miserabile» in giù. Nulla a che vedere, appunto, con i 'giornaloni' cattivi.
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