No-vax, identificati e denunciati a Genova 2 promotori del gruppo negazionista «ViVi»

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    Si sono fatti conoscere per le loro azioni violente online e offline. Due persone ritenute le promotrici del gruppo No-vax «ViVi (V_V)», sono state identificate e denunciate dalla polizia di Genova. Le indagini un anno fa aveva portato alla denuncia di 24 appartenenti al movimento settario, consolidato in Francia e Italia. Le perquisizioni eseguite dagli investigatori, con l’ausilio delle Digos di Brescia, Verona e Matera, presso le residenze degli indagati, i loro luoghi di lavoro e un maneggio in provincia di Brescia presso cui si incontravano, hanno consentito di acquisire evidenze informatiche che hanno confermato l’attuale operatività dei «Vivi». E di ritirare cautelativamente sei armi comuni da sparo. Gli squadristi digitali, negazionisti del Covid, dovranno rispondere ora dell’accusa di associazione segreta e istigazione all’interruzione di un servizio di pubblica necessità.
    Oscurati i canali di comunicazione
    Nel frattempo ono in fase di oscuramento i loro canali di comunicazione in rete, utilizzati per addestrare i propri adepti ad azioni coordinate di molestie e intimidazioni. L’attività di proselitismo e istigazione a delinquere della setta ha quotidianamente preso di mira rappresentanti istituzionali e appartenenti all’Ordine dei medici. Attraverso commenti violenti, postati in maniera coordinata e ripetitiva sui profili social delle vittime. Soprattutto di chi esprimeva opinioni a favore dei vaccini. E imbrattando con scritte in vernice rossa le sedi di alcune Asl, di hub vaccinali, ospedali, ordini dei medici, scuole, sedi di alcuni sindacati e testate giornalistiche.
    Le attività post-pandemia
    I “guerrieri”, come si autodefiniscono, usufruivano dei loro account personali e di una serie di duplicati o falsi per commentare in massa negli account, gruppi o pagine Facebook sgradite con l’obiettivo di “farli zittire”. Le attività di shitstorm, e violenza sono diventate una costante durante il periodo della pandemia, dove si sono formati delle vere e proprie organizzazioni di squadristi digitali. Nonostante le restrizioni legate alla pandemia siano cadute, il gruppo No-vax non ha interrotto la propria attività di proselitismo. Si è invece è orientato verso il campo dei sistemi di pagamento e di identità digitale, dei cambiamenti climatici, del 5G, attaccando in rete, con lo stesso modus operandi chi esprimeva opinioni a favore dello sviluppo di tali tecnologie o tematiche. Gli attacchi venivano coordinati su gruppi Telegram creati ad hoc. Sugli stessi gruppi venivano poi pubblicizzate le incursioni, con immagini o screenshot di quanto vandalizzato.
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