Bambina morta dimenticata in auto a Roma, le urla al telefono della mamma: «Che cosa hai fatto?». Il padre indagato

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    Con una telefonata disperata la mamma di Stella ha detto al marito che sua figlia, una bambina di appena un anno, era morta. «Che cosa hai fatto?», ha gridato la donna al telefono, mentre il corpo della piccola giaceva esanime nell'ovetto posizionato sul sedile posteriore dell'auto parcheggiata a pochi metri dal nido della Cecchignola, la cittadella militare di Roma, dove avrebbe dovuto essere accompagnata dal padre mercoledì mattina e dove non è mai arrivata. Alla scena hanno assistito, inermi, le educatrici della struttura riservata ai dipendenti del ministero della Difesa: la donna, tra grida e lacrime, si sarebbe strappata i capelli alla scoperta della tragica morte della figlioletta.
    La scoperta del corpo di Stella
    Mercoledì mattina, secondo le prime ricostruzioni di quanto accaduto, il papà della bambina - un carabiniere 45enne in servizio presso lo Stato Maggiore della Difesa - è uscito di casa con Stella: avrebbe dovuto accompagnarla al nido convenzionato. Ed era davvero convinto di averlo fatto, tanto da telefonare - a metàmattinata - alla moglie per chiederle di occuparsi lei di andarla a prendere. È stato allora, quando la mamma di Stella è arrivata al nido, che ha scoperto il dramma. La piccola non era insieme agli altri bambini, le educatrici non l'avevano vista quel giornno. Così la donna ha visto, parcheggiata a 50 metri di distanza, l'auto del marito. Era lì, nel sedile posteriore della Renault Megane rossa che ora ha il finestrino rotto, ancora seduta nell'ovetto, che giaceva esanime Stella.
    I soccorsi
    Quando la donna ha visto la macchina del marito con la bimba dentro ha accusato un malore. Un militare di passaggio ha così deciso di rompere il vetro per provare a far respirare la neonata, ma purtroppo non è servito a nulla. I sanitari del 118 intervenuti poi sul posto hanno tentato di rianimarla ma senza successo. Ad allertarli, precedentemente, era stata una donna che aveva chiamato il 112. L'area è stata transennata e sottoposta a sequestro per consentire i rilievi del caso e chiarire con esattezza quanto avvenuto. Sul caso indagano i carabinieri della compagnia Eur e del Nucleo investigativo. Secondo fonti della procura si tratterebbe comunque di una tragica fatalità, confermando dunque l'ipotesi che il padre abbia dimenticato la figlia sull'ovetto sul sedile posteriore.
    Il padre indagato
    Sarà ascoltato in presenza del suo avvocato il padre della bimba morta oggi dopo essere stata dimenticata in auto alla Cecchignola, a Roma. L'uomo, un carabiniere, è indagato come atto dovuto per abbandono di minore nell'ambito della indagine avviata dalla Procura di Roma. La madre è stata invece già sentita dagli inquirenti come persona informata sui fatti. Per chi indaga si è trattato di una tragica fatalità.
    La Sindrome del bambino dimenticato
    Quanto accaduto a Roma è l'ennesima tragedia della cosiddetta 'Forgotten baby syndromè. Uno degli ultimi casi in Italia risale al 2019, quando a Catania il papà di un bimbo di due anni ha lasciato il figlio in auto per cinque ore sotto il sole. Anche in quel caso, il genitore stava accompagnando il piccolo all'asilo nido. Il papà si è ricordato del figlioletto lasciato in auto solo quando la moglie lo ha chiamato allarmata, dopo essere andata al nido per prelevare il bimbo. L'uomo si è precipitato nel parcheggio trovando il piccolo esanime, lo ha portato subito nel pronto soccorso del Policlinico, ma i medici anche in quel caso non poterono più fare nulla per rianimarlo. Secondo i dati degli esperti, la «Sindrome del bambino dimenticato» ha causato, dal 1998 ad oggi in Italia, la morte di 11 bambini. Il primo caso, per un tragico scherzo del destino, venne registrato proprio a Catania. La 'distrazionè di un tecnico della Sgs Thompson provocò la morte del figlio di appena 20 mesi lasciato in auto per sette ore sotto il sole, con una temperatura di 40 gradi. L'uomo, anche lui un ingegnere, era uscito con la sua Punto per accompagnare all'asilo il figlio, rannicchiato nel suo seggiolino e dimenticato in auto nel parcheggio della multinazionale. Il padre del bimbo nel 2000 fu condannato a un anno di reclusione, pena sospesa, per omicidio colposo.
    I seggiolini antiabbandono
    Nel 2019 il Parlamento approvò il decreto sull'obbligo dei seggiolini antiabbandono in auto, provvisti cioè di un allarme acustico per ricordarsi della presenza del bimbo in auto. Un provvedimento, la cui prima firmataria era Giorgia Meloni, che è entrato in vigore il 7 novembre 2019 e che prevedeva l'obbligatorietà per i bambini al di sotto dei quattro anni. I dispositivi, oltre agli allarmi visivi e sonori, possono essere anche collegati agli smartphone dei genitori attraverso apposite app.

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