Piero Fassino denunciato per il tentato furto di un profumo al duty free

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    L'episodio avvenuto a Fiumicino il 15 aprile. Il parlamentare del Pd, all'interno di un duty free, aveva messo il profumo in tasca. «Ma solo per rispondere al telefono»

    Piero Fassino, deputato del Pd ed ex ministro della Giustizia, è stato denunciato per il furto di un profumo da 100 euro in un duty free shop all'aeroporto di Fiumicino. La notizia è stata rivelata da Il Fatto Quotidiano. L'episodio è avvenuto il 15 aprile.

    Quella mattina, racconta il quotidiano di Marco Travaglio, Fassino era in attesa dell’aereo per Strasburgo, dove doveva partecipare ai lavori della delegazione italiana presso l’Assemblea parlamentare del Consiglio d’Europa (di cui Fassino, dal 5 marzo scorso, è a capo del Comitato Medio Oriente). Secondo la ricostruzione l'esponente del Pd, dopo aver superato i controlli per l'accesso all'area partenze, prima di recarsi al gate per l'imbarco si è fermato al duty free dove ha preso una confezione di profumo da donna di una marca molto conosciuta («volevo comprarlo per mia moglie» dirà in seguito). In quel momento, sarebbe squillato il cellulare: «Avendo il trolley in mano e il cellulare nell’altra, non avendo ancora tre mani, ho semplicemente appoggiato la confezione di profumo nella tasca del giaccone, in attesa di andare alle casse» ha detto il parlamentare al Fatto.

    Il problema, riferisce il quotidiano, è che Fassino «con il cellulare in una mano e il trolley nell’altra (e il profumo in tasca), – forse distratto dalla telefonata – si sarebbe allontanato oltre le casse, cosa che ha fatto scattare l’allarme anti-taccheggio, richiamando così l’attenzione della vigilanza e, conseguentemente, la segnalazione alla polizia». L'esponente del Pd ha invece sostenuto di essere stato bloccato dal vigilante appena aveva messo il profumo in tasca. C'è stata dunque una discussione (pacata secondo i testimoni) fra Fassino e gli addetti alla sicurezza e il deputato ha provato a spiegare ai responsabili del duty free di non avere avuto alcuna intenzione di rubare il profumo, ha chiesto di poterlo pagare e a un certo punto si sarebbe perfino offerto di comprarne due proprio per dimostrare la buona fede.

    Gli agenti di polizia intervenuti sul posto e i vigilanti hanno rivisto le immagini delle telecamere di sorveglianza e alla fine i responsabili del duty free hanno deciso di sporgere denuncia contro il parlamentare, querela affidata appunto alla Polaria. «Sono stupito per un episodio che pensavo di aver già chiarito con i responsabili» ha dichiarato ieri al Fatto Quotidiano, «si è avvicinato un funzionario della vigilanza che mi ha contestato quell’atto (aver appoggiato il profumo in tasca, ndr) segnalandolo a un agente di polizia. Certo non intendevo appropriarmi indebitamente di un boccettino di profumo».

    La società, Aelia Lagardère – che gestisce il duty free e ogni settimana denuncia decine di tentativi di furti nel settore profumeria e tabacchi – per adesso non ha rilasciato dichiarazioni sull'episodio.
     
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